L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha avviato un’importante indagine sui criteri di articolazione delle tariffe nel servizio di gestione dei rifiuti urbani. Questo processo fa seguito alla delibera n. 41/2024 del 6 febbraio 2024, che ha iniziato il percorso verso il riordino dei corrispettivi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, in ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 1, comma 527, lettera f) della legge 205/2017.
I dati raccolti dall’Arera riguardanti il periodo regolatorio 2022-2025 hanno evidenziato un’ampia frammentazione tariffaria, con corrispettivi molto diversi applicati alle utenze, anche all’interno di territori contigui gestiti dallo stesso operatore. Inoltre, si sono riscontrate discrepanze nei costi del servizio, che variano notevolmente tra i comuni presi in esame.
L’indagine condotta dall’Arera si propone di esaminare i regimi di prelievo adottati dalle diverse gestioni, i criteri di ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche, nonché i valori dei coefficienti di adattamento utilizzati per l’attribuzione dei corrispettivi. Si analizzeranno inoltre le metodologie di misurazione della quantità di rifiuti prodotti e le modalità di identificazione delle utenze.
L’obiettivo finale è quello di concludere l’indagine entro il 30 settembre prossimo. L’eventuale riforma delle tariffe Tari, attesa dopo la revisione del piano finanziario, potrebbe portare a significative novità in questo settore.
In conclusione, l’Arera si impegna a ridefinire i criteri di articolazione delle tariffe Tari, al fine di garantire maggiore coerenza e equità nei corrispettivi applicati nel servizio di gestione dei rifiuti urbani. L’evoluzione di queste tariffe rappresenta un passo fondamentale verso un sistema più efficiente ed equo per tutti i cittadini e le imprese coinvolti.