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Apre a Bari il primo impianto pubblico della Regione per i rifiuti organici

È stato inaugurato nella sede di Amiu Puglia, in viale Fuzio nella zona industriale. Il sindaco Decaro: “Aiuta l’ambiente e incide positivamente sulla Tari”

È il primo impianto totalmente pubblico della Regione Puglia per il trattamento di rifiuti organici. Produce energia attraverso il biogas e anche compost. È stato inaugurato nella sede di Amiu Puglia, in viale Fuzio nella zona industriale di Bari, “un tassello fondamentale della strategia di gestione dei rifiuti regionale”, spiegano dal Comune. L’impianto di Ager (agenzia regionale per la gestione dei rifiuti) – finanziato per 11 milioni di euro dalla Regione e da Amiu per quasi cinque milioni – è autosufficiente sotto il profilo energetico e utilizza una tecnologia innovativa per la produzione di biogas dagli scarti alimentari.

In totale, all’anno potrà trattare 40mila tonnellate di Forsu (i rifiuti organici) e 8.200 tonnellate di sfalci di potatura, al servizio non solo della città ma anche di diversi Comuni della provincia. Al sopralluogo hanno partecipato il sindaco Antonio Decaro, l’assessore comunale all’Ambiente Pietro Petruzzelli, il presidente di Ager Fiorenza Pascazio con il dg Gianfranco Grandaliano e il dg di Amiu Puglia Antonello Antonicelli. “La riduzione dello smaltimento in discarica consentirà di evitare significativi impatti ambientali sul sottosuolo, acque sotterranee e emissioni climalteranti responsabili dei cambiamenti climatici”, continuano dal Comune.

In particolare la sezione di compostaggio consentirà il recupero di materia dai rifiuti e si otterranno 10mila tonnellate di compost. Ma non solo: nell’impianto viene prodotta anche energia elettrica attraverso generatori alimentati con il biogas (pari al fabbisogno annuo di 2.500 famiglie) derivato dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici. Ci sarà più energia di quanta se ne consumerà. E a questo si aggiunge un impianto fotovoltaico sui tetti dei capannoni.

“L’impianto coprirà interamente il fabbisogno della città di Bari e inizialmente di alcuni comuni limitrofi – ha spiegato il sindaco Decaro – In questo modo ci rendiamo autonomi nella gestione della frazione organica producendo una serie di vantaggi per la cittadinanza: grazie al drastico contenimento dei trasporti e all’abbattimento dei costi di conferimento, contiamo presto di ridurre la tariffa su cui calcoliamo annualmente la Tari. Inoltre con questo impianto avviamo un importante processo di trasformazione del rifiuto in energia coprendo l’intero fabbisogno dell’impianto stesso e cedendo alla rete il surplus prodotto”.

Titolo originale: Bari, ecco il primo impianto pubblico della Regione per i rifiuti organici: produce biogas e compost

Fonte: la Repubblica

Puglia, gara tra i Comuni costieri sulla raccolta della plastica

Ha fatto tappa a Santa Cesarea Terme (Località Porto Miggiano), approderà al Castello di Barletta e il 2 agosto sarà in piazza Kennedy, a Castellaneta. Stiamo parlando del primo «contest» made in Puglia per incentivare la raccolta differenziata degli imballaggi di plastica e ricordare che le buone pratiche di raccolta e riciclo non si fermano mai, neppure in estate.

Il tour promosso da Regione e Ager è cominciato il 22 luglio e si conluderà il 18 agosto toccando anche Molfetta, Manfredonia e Brindisi. Si tratta di una singolare competizione: chi, nelle quattro settimane di gara, riuscirà a registrare il maggiore incremento percentuale di raccolta degli imballaggi in plastica rispetto al pro- capite medio del 2018, potrà aggiudicarsi un set di arredo urbano composto da 3 panchine, 2 fioriere e 2 cestini, rigorosamente in plastica riciclata. Per coinvolgere i residenti e i turisti a partecipare a questa particolare sfida, viene organizzato un road show: il team «Plastic Friendly» organizza dei flash mob nelle principali spiagge o lungo i litorali e la sera è presente nelle piazze e nei luoghi a più alta frequentazione con un gazebo animato da musica e attività ispirate al tema del riciclo. L’obiettivo è fornire ai cittadini tutte le informazioni sulla corretta raccolta differenziata e coinvolgerli, attraverso il gioco e il divertimento, per prevenire la dispersione dei rifiuti nel mare e nell’ambiente. «Keep plastic e salva il mare» si inserisce nelle attività previste dal Protocollo siglato da Corepla, Regione Puglia e Ager, successivamente esteso all’Autorità Portuale del mare Adriatico ed Arpa Puglia, per migliorare le performance ambientali della Regione e promuovere le buone pratiche, anche in vacanza.

«La tutela del nostro mare è una priorità per la Regione – dice il presidente Michele Emiliano – e per questo stiamo investendo in questo progetto per la raccolta delle microplastiche marine. La Puglia è sulla strada giusta: la raccolta differenziata continua ad aumentare, segnando trend positivi, stabilmente oltre il 50%». Quindi la risposta a chi, in questi giorni, polemizza sull’atteso Piano regionale dei rifiuti e la chiusura del ciclo tramite impianti. «Grazie allo stanziamento regionale di oltre 150 milioni di euro, intendiamo dotare entro i prossimi due anni il territorio di impianti all’avanguardia, a gestione pubblica – sottolinea Emiliano – per il trattamento delle frazioni differenziate e per valorizzare al massimo l’impegno dei cittadini e dei Comuni nella raccolta differenziata». «La Puglia, con una crescita della raccolta degli imballaggi in plastica del 20% rispetto all’anno precedente – dice Antonello Ciotti, presidente del Consorzio Corepla – sta dimostrando di voler raggiungere risultati sempre più ambiziosi». «A livello europeo, la percentuale di raccolta differenziata è stata sostituita da un altro parametro, quello dei rifiuti effettivamente riciclati – dice Gianfranco Grandaliano, direttore generale Ager (Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti) – e noi ci vogliamo far trovare pronti a questa nuova e ambiziosa sfida, sia dal punto di vista della raccolta, che del trattamento, con impianti moderni che chiudano il ciclo in maniera autonoma ed efficiente».

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Puglia: è ARO Bari 2 il riciclone

La Regione Puglia ha pubblicato sul proprio sito i dati di raccolta relativi al 2018. (http://www.sit.puglia.it/portal/portale_orp/Osservatorio+Rifiuti/Osservatorio+Rifiuti+Cittadino/RSU+in+Puglia/OrpCittadinoWindow?entity=rsupuglia&action=2)
La media si attesta poco sopra il 47% a livello regionale, con una punta oltre il 50% (51,87%) nel mese di novembre 2018.

Dai dati risulta evidente quanto la produzione rifiuti abbia un andamento stagionale e sia fortemente correlata alla stagione turistica: durante la stagione estiva, i rifiuti prodotti a livello regionale crescono dalle 127mila tonnellate prodotte a febbraio alle 173mila prodotte ad agosto con un aumento del 36,2%.
I dati a livello regionale sono ancora distanti dagli obiettivi di legge, e resta ancora molto da fare, ma ci sono territori particolarmente virtuosi, che fanno fronte a situazioni particolarmente difficili.

Se l’ARO Foggia2 si distingue in negativo con una raccolta differenziata pressoché inesistente (3,62%) e poco meglio fanno ARO Taranto1 (17,79%) e ARO Lecce6 (20,68%), in Provincia di Bari si rilevano delle eccellenze.  È il caso dell’ARO Bari2 e dell’ARO Bari5, che per distacco risultano gli Ambiti di Raccolta Ottimale più ricicloni di Puglia, rispettivamente con il 75,05% di raccolta differenziata e il 74, 85%. Fa piacere sottolineare il vistosissimo passo in avanti fatto dall’ARO Bari5, che nel 2017 segnava un 59,29% di differenziata.

In entrambi i casi si tratta di risultati derivanti da un viaggio lungo un lustro: nel 2013 avevano iniziato il loro percorso verso la sostenibilità redigendo, con il supporto tecnico di ESPER, un nuovo Piano Industriale dei servizi di raccolta e igiene urbana finalizzato all’implementazione della raccolta domiciliare e della tariffa puntuale. Il rapporto con ESPER è poi proseguito con l’assegnazione del servizio di Direzione di Esecuzione del Contratto, dando vita ad un sodalizio tecnico che ha portato, grazie anche e soprattutto all’adesione da parte della cittadinanza alle nuove modalità di raccolta, agli eccellenti risultati sopra citati.

Una risposta seria, efficace ed incontrovertibile a chi sostiene che “nel sud Italia non si può applicare il modello di raccolta domiciliare”.

Puglia, quando il Sud è virtuoso

Gli ARO Bari 2 e 5 hanno innestato la quinta marcia ed hanno sforato quota 70%
Italia a due velocità. È questa la metafora con cui tutti gli anni vengono presentati gli studi sull’andamento della raccolta differenziata nel Belpaese. Metafora che, senza dubbio in maniera realistica, segnala la differenza di andamento fra il Nord del Paese ed il Centro-Sud, ma che non segnala i cambiamenti e le tendenze in atto, omologando ampie zone di territorio che omogenee non sono.
È il caso della Puglia, che da qualche anno ha imboccato con convinzione la via della raccolta differenziata e della sostenibilità a tutto tondo.

È di pochi giorni fa la Legge Regionale sugli sprechi alimentari, sono vecchie ormai di anni le prime esperienze virtuose di Comuni come Melpignano, il primo comune in Puglia ad aver avviato un servizio porta a porta nel 2003. Il 30% della popolazione aveva scelto di aderire al compostaggio domestico, grazie anche allo sconto del 10% sulla tassa rifiuti per chi composta in casa il proprio residuo organico, raggiungendo così livelli di assoluta eccellenza in ambito nazionale per quel che riguarda i comuni con meno di 10.000 abitanti. Non è un caso che il suo Sindaco, Ivan Stomeo, sia stato nominato nuovo delegato nazionale Anci per i temi “Rifiuti ed Energia”.

Venendo a tempi più recenti, sono senza dubbio meritevoli di approfondimento le situazioni degli ARO (Ambiti di Raccolta Ottimale) Bari 2 e Bari 5, le prime associazioni di Comuni in Italia a pubblicare (ottobre 2014) un bando di gara “Verde” relativo ai rifiuti assumendo i CAM, i criteri minimi ambientali definiti dal Ministero dell’Ambiente. Il bando di gara, definito con il supporto tecnico della ESPER, prevedeva un affidamento mediante procedura aperta e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, al fine di raggiungere economie di scala, di massimizzare l’efficienza del servizio e, di pari passo, di centrare gli obiettivi ambientali europei e nazionali di raccolta differenziata. Le aziende hanno l’obbligo di raggiungere il 65% di RD già dal primo anno,  il 70% dal secondo e di introdurre la tariffazione “puntuale” sempre a partire dall’inizio del secondo anno.

Tabella 1 – Composizione degli ARO

ARO (PROVINCIA DI BARI) ARO BARI 2 ARO BARI 5
COMUNI COMUNE DI MODUGNO (CAPOFILA), BINETTO, BITETTO, BITRITTO, GIOVINAZZO, PALO DEL COLLE, SANNICANDRO DI BARI COMUNE DI GIOIA DEL COLLE (CAPOFILA), ACQUAVIVA DELLE FONTI, ADELFIA, CASAMASSIMA, SAMMICHELE DI BARI, TURI
DIRETTRICE/DIRETTORE DOTT.SSA

MARIA ANTONIETTA MAGRONE

DOTT.

GIUSEPPE SANTOIEMMA

POPOLAZIONE 115.000 abitanti 105.000 abitanti
IMPORTO A BASE DI GARA 116 MILIONI DI EURO (IVA ESCLUSA) 104 MILIONI DI EURO (IVA ESCLUSA)
DURATA APPALTO 9 ANNI 9 ANNI

 

Dopo l’aggiudicazione della gara (novembre 2015), l’obiettivo di raccolta differenziata è stato raggiunto e superato in ogni comune nell’arco di tre mesi. Bitetto, Bitritto, Sannicandro di Bari, superano ogni mese l’80% di raccolta differenziata. Palo del Colle e Giovinazzo, superano abbondantemente il 75%, mentre Modugno e Binetto superano il 70%. Nell’Aro Bari 5, tutti i comuni sono costantemente oltre il 70% di raccolta differenziata. Ottima anche la qualità dei materiali raccolti.

Ecco per riassunti in tabella i dati dei due ARO

 

Tabella 2 – Dati ARO Bari 2

Comune abitanti % RD iniziale % RD
feb 2017
Produzione indifferenziato iniziale (Kg) Produzione indifferenziato
feb 2017 (Kg)
% riduzione indifferenziato
Modugno 38.515 6,72 72,17 1.387.490,00 344.340,00 75,18
Sannicandro di Bari 9.982 16,18 88,70 300.040,00 43.700,00 86,00
Bitritto 11.278 10,05 82,32 346.760,00 48.860,00 85,91
Binetto 2.184 21,52 81,30 57.910,00 16.020,00 72,34
Bitetto 11.971 12,70 77,76 341.980,00 79.040,00 76,89
Giovinazzo 20.480 12,70 76,94 842.740,00 136.320,00 83,82
Palo del Colle 21.700 8,09 72,84 677.820,00 146.800,00 78,34

 

Tabella 3 – Dati ARO Bari 5

Comune abitanti % RD iniziale % RD Produzione indifferenziato iniziale (Kg) Produzione indifferenziato % riduzione indifferenziato
feb-17 feb 2017 (Kg)
Casamassima 19 903 6,77 78,41 701.150,00 107.220,00 84,71
Sammichele di Bari 6.518 4,89 78,91 233.160,00 30.700,00 86,83
Acquaviva Delle Fonti 20.807 14,4 72,56 709.129,00 158.780,00 77,61
Turi 13.034 27,31 76,78 431.540,00 82.300,00 80,93

 

I risultati parlano chiaro: tutti i Comuni sono oltre il 70% di RD, con punte sopra l’80%. Ma il dato più interessante è la riduzione della frazione residua (indifferenziato), quella il cui smaltimento rappresenta una voce di costo esorbitante per le amministrazioni Comunali, che alimenta inceneritori o discariche. Una riduzione superiore al 75%, con punte oltre l’85%.

Se è vero che l’Italia è un Paese a due velocità, gli Aro Bari 2 e Bari 5 sono parte dell’Italia che corre veloce.

Regione Puglia, approvata legge contro gli sprechi alimentari. Mennea: ‘Un aiuto ai nuovi poveri’

“Finalmente diamo regole certe per la raccolta dei generi alimentari non più idonei alla commercializzazione o alla ristorazione e anche dei farmaci, ma ugualmente buoni e utili per una distribuzione alle famiglie o ai singoli. Creiamo una rete virtuosa che potrà dare un aiuto ai nuovi poveri, persone che a causa della disoccupazione o anche di una separazione familiare hanno difficoltà ad avere il necessario per vivere. In questo senso le politiche sociali del nostro Governo regionale trovano la loro più piena attuazione”.

Lo ha detto Ruggiero Mennea, consigliere regionale Pd e componente della quarta commissione, venerdì 5 maggio dopo l’approvazione all’unanimità in aula della legge su “Recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari” della quale è primo firmatario (a sottoscriverla anche i colleghi Mazzarano, Blasi, Caracciolo. Lacarra, Pentassuglia, Campo, Abaterusso, Romano, Colonna, Pellegrino). La norma è in linea con quella nazionale, nota come ‘legge Gadda’, entrata in vigore lo scorso settembre.

La ‘legge Mennea’ propone, in sette articoli, forme di intervento per valorizzare l’attività di solidarietà e beneficenza svolta dai soggetti coinvolti, attraverso la raccolta e la redistribuzione dei generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili per l’uomo o adatti all’alimentazione animale; dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati; delle eccedenze della giornata e anche dei prodotti agricoli non raccolti, che altrimenti verrebbero destinati alla distruzione; dei prodotti farmaceutici. Le eccedenze alimentari o agroalimentari e quelle di farmaci possono, così, essere destinate gratuitamente alle fasce fragili della società, ormai sempre più ampie, attraverso l’attività di raccolta di onlus, cooperative, organizzazioni ed associazioni caritative e di beneficienza. Non secondario sarà il ruolo del mondo agricolo accanto a quello della grande distribuzione.

Numerosi i soggetti attuatori (comuni, enti privati e pubblici, imprese produttrici, imprese di distribuzione, imprenditori agricoli e farmacie) impegnati tutti in una grande impresa di solidarietà coordinata da un tavolo regionale. L’attivazione degli interventi è sostenuta da una dotazione finanziaria di 600.000 euro. L’obiettivo è di recuperare la quota regionale dei circa 5,6 milioni di tonnellate su base nazionale di eccedenze alimentari tra settore primario, trasformazione, distribuzione, ristorazione e consumo che altrimenti verrebbero smaltite come rifiuti. Infatti un articolo aggiuntivo, su proposta del M5S, introduce la previsione per i Comuni di riduzioni tariffarie della tassa sui rifiuti per le attività di produzione e distribuzione di beni alimentari che compendino interventi per la riduzione degli sprechi alimentari.

Inoltre rientrano tra le risorse la distribuzione sul territorio, anche gli alimentari confiscati idonei al consumo umano o alimentare, come da emendamento proposto dal consigliere Cosimo Borraccino (Si). Prevista la promozione di iniziative di sensibilizzazione della popolazione e anche di un tavolo regionale (composto da Anci, associazioni del terzo settore, Città metropolitana e Province) per coordinare le iniziative previste dalla legge e quelli del pronto intervento sociale. Negli appalti per la ristorazione collettiva gestiti dalla Regione o da enti controllati verranno, inoltre, previsti criteri preferenziali in favore delle imprese che garantiscono il minor volume di sprechi alimentari e il loro recupero per l’alimentazione umana o animale.  “Questa legge – ha concluso – vuole rappresentare un gesto semplice che ha una forte valenza sociale, culturale, ambientale e umana. Ci auguriamo di trovare, per questo, la collaborazione di tutti”.

Fonte: Eco dalle Città

Coldiretti: ‘In Puglia sprecate 310mila tonnellate di cibo l’anno’

E’ lo yogurt scaduto l’alimento in cima alla top ten del cibo più buttato dalle famiglie pugliesi. E’ quanto emerge dalla studio elaborato da Coldiretti Puglia, in collaborazione con Campagna Amica e Istituto Pugliese per il Consumo, presentato in Consiglio regionale con il consigliere regionale Ruggiero Mennea, proponente del disegno di legge regionale contro gli sprechi alimentari. “Per 3 settimane, dal 13 al 31 marzo, un campione di 150 famiglie selezionate in tutta la regione dalle Associazioni dei consumatori dell’IPC – spiega il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – ha segnato sul ‘taccuino anti spreco’ quanto, quando e quale cibo finisce nella spazzatura. E’ risultato che i giorni in cui le famiglie buttano più cibo sono il lunedì ed il giovedì. Oltre al cibo cotto e buttato perché non consumato e ai prodotti scaduti, è emerso che gli alimenti più sprecati sono pasta, pane, salumi, verdure, frutta, pesce. In sintesi in 21 giorni sono stati buttati oltre 25 chili di cibo. I risultati dello studio serviranno ad orientare meglio i consumi e gli acquisti delle famiglie pugliesi e a sostenere i contenuti della proposta di legge regionale contro gli sprechi alimentari, presentata dal consigliere Mennea”.
Lo studio è stato effettuato nell’ambito delle attività “Usi e Consumi di Puglia” del programma PugliaInFormAlimentazione, promosso dal  Servizio Consumatori della Regione Puglia, dall’Istituto Pugliese per il Consumo e dal MISE.
In Puglia il cibo buttato sfiora – sottolinea Coldiretti Puglia – le 310mila tonnellate all’anno. Gli sprechi alimentari si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione. La situazione è grave, basti pensare che ogni pugliese butta nella spazzatura durante l’anno fino a 76 chili di prodotti agroalimentari.
“E’ necessario far crescere la consapevolezza di tutti rispetto al consumo corretto degli alimenti in termini di qualità e quantità, semplificare i percorsi per assicurare le donazioni e per la prima volta riconoscere all’agricoltura un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti. Il mondo agricolo potrebbe svolgere uno straordinario ruolo di sussidierà e utilità sociale – aggiunge il Direttore Corsetti – recuperando e donando alle persone bisognose  prodotti  agricoli  e agroalimentari, ritirati dalla vendita per assenza di domanda, per eventuali danni provocati da eventi meteorologici o invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione aziendale. La nostra grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometro zero di Campagna Amica è già impegnata da anni nel contenimento degli sprechi, perché la vendita diretta contribuisce a ridurre le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”. Per Coldiretti Puglia si riuscirebbe così anche a limitare gli impatti negativi sull’ambiente grazie alla riduzione della produzione di rifiuti, informando e sensibilizzando i consumatori sul consumo consapevole di cibo, con particolare attenzione alle giovani generazioni.
Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della ‘agribag’ negli agriturismi di Campagna Amica e della doggy bag al ristorante e la spesa a chilometro zero nei Mercati di Campagna Amica che, tagliando le intermediazioni, consente di acquistare prodotti più freschi che durano di più, sono i consigli di Coldiretti Puglia per tagliare il quantitativo di cibo buttato.
Una soluzione contro gli sprechi alimentari va trovata proprio in cucina, da qui il progetto ‘buttiamoli….in padella’. Gli agrichef di Campagna Amica Carlo Barnaba (Tenuta Chianchizza – Monopoli), Maria Serena Minunni (Masseria Serena – Conversano) e Giuseppe Fanizzi (Masseria Fanizzi – Conversano) hanno proposto ricette utili per riutilizzare il cibo da buttare nei ‘piatti del giorno’, una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi e mantenere vive tradizioni culinarie che hanno generato ricette simbolo della cultura enogastronomica pugliese.
Sul fronte dei prodotti scaduti, il latte scaduto si rivela un alleato prezioso contro le macchie più ostinate sui tessuti. Basta lavare i capi con acqua e sapone e tamponare la zona sporca con una spugna imbevuta di latte, riscaldandolo leggermente se avete a che fare con una macchia di vino. Anche le scarpe di vernice torneranno a splendere se pulite con un panno di lana imbevuto di latte.
Lo yogurt scaduto è perfetto per lucidare l’ottone, spalmandolo sulla superficie, lasciandolo agire per circa 10 minuti e rimuovendolo con una spugnetta umida. Lo yogurt scaduto può divenire, anche con l’aggiunta di alcune gocce d’olio, una crema di bellezza, ideale per donare elasticità alla pelle.

La top ten dei cibo buttato in Puglia
1.      Yogurt scaduto 2.      Latte scaduto 3.      Salumi 4.      Avanzi pasta 5.      Insalata 6.      Pane 7.      Arancia, limone 8.      Dado scaduto 9.      Pesce 10.  Patate*

Fonte: Coldiretti Puglia

 

Puglia: gestione unica? Il no degli ambientalisti

Approvato dalla Giunta il nuovo piano regionale rifiuti, in attesa di approvazione del Consiglio, che prevede la soppressione di Ato o Oga e istituisce un unico ambito territoriale per tutta la regione. L’Agenzia Regionale sarà l’organo di governo

Con il disegno di legge n. 128 del 14 luglio 2016, la regione Puglia è in procinto di modificare la legge regionale n. 24/2012 istituendo un’Agenzia unica regionale sul modello dell’Emilia Romagna, che l’ha istituita a dicembre 2011.

A fine luglio la gestione dei rifiuti in Puglia potrebbe cambiare radicalmente se dovesse passare in consiglio la nuova legge regionale appena approvato dalla giunta. La norma prevede la soppressione di Ato o Oga, gli organismi locali che si occupano rispettivamente della raccolta dei rifiuti e della conduzione degli impianti di riferimento, per lasciare spazio ad un unico Ambito Territoriale Ottimale che corrisponderà all’intera regione.
Istituisce inoltre l’Agenzia Regionale, organo di governo che avrà il compito di attuare il piano regionale dei rifiuti, e sostituisce gli Ambiti di Raccolta Ottimale con le Aree omogenee i cui confini saranno determinati dalla Giunta regionale “al fine di ottenere migliori economie di scala per l’erogazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto”. (vd. Scheda di presentazione della nuova Agenzia – Fonte Regione Puglia)

Sono molte le reazioni a tale piano. Per il no si sono schierati ISDE (International Society of Doctor for Environment) per bocca di Agostino Di Ciaula, coordinatore del comitato scientifico ; Movimento Rifiuti Zero ; ANCI Puglia .
Non ci si limita però solo al no: le realtà “ambientaliste” che hanno partecipato all’audizione tenuta in Commissione Ambiente della Regione Puglia hanno emesso il seguente comunicato congiunto

Con il disegno di legge n° 128 del 14.07.2016, la regione Puglia è in procinto di modificare la legge regionale n° 24/2012 istituendo un’Agenzia unica regionale sul modello dell’Emilia Romagna, che l’ha istituita a dicembre 2011.
L’esperienza di quella regione ha dimostrato che lo strumento dell’Agenzia unica, specie se accentra tutte le parti della gestione (pianificazione degli impianti, organizzazione e affidamento dei sistemi di raccolta, affidamento delle concessioni, loro controllo e regolazione tariffaria) non è affatto garanzia di efficienza e comporta rischi di inadeguatezza, rallentando l’evoluzione virtuosa del sistema anziché favorirla.
Secondo dati ISPRA (Istituto Sup. per la Protezione dell’Ambiente) l’Emilia Romagna è in questo momento la regione con la più alta produzione pro capite di rifiuti. Negli anni successivi alla creazione dell’agenzia questo dato non è cambiato, come è rimasto invariato lo smaltimento in discarica. Il costo pro capite di gestione del servizio di igiene urbana in E.R. è attualmente più alto del 4% rispetto alla Puglia (che pure ha costi elevatissimi) e tra il 2011 e il 2014 l’aumento dei costi è stato identico in entrambe le regioni (+20%).
È semplicistico e pericoloso pensare che la grave crisi generata dalla gestione dei rifiuti in Puglia possa essere risolta solo modificando la “governance” di un sistema pessimo e ignorando la necessità URGENTE di superare e migliorare il Piano vigente, che continua a favorire l’incenerimento (siamo ai primi posti in Italia per produzione di combustibile da rifiuti) e la discarica rispetto alla riduzione della produzione di rifiuti ed al recupero di materia.
Il piano vigente non può fare a meno, per come è costruito, di prevedere la combustione di rifiuti negli inceneritori di Massafra, Taranto, Cerignola, nella cementeria Buzzi Unicem di Barletta e, in caso di necessità, nella centrale ENEL di Brindisi, con pesanti conseguenze ambientali, economiche e, soprattutto, sanitarie. Continua a tollerare città, come Bari, che produce circa il 40% dei rifiuti indifferenziati dell’intera provincia e prevede un utilizzo inadeguato degli impianti di trattamento meccanico-biologico (orientati alla produzione di combustibile da rifiuti o alla discarica) e quote troppo basse di riduzione della produzione di rifiuti e di recupero di materia, discostandosi in maniera evidente dagli obiettivi di economia circolare richiesti dalla Comunità Europea e necessari ai pugliesi per una evoluzione sostenibile e virtuosa del sistema di gestione dei rifiuti. Non viene identificata adeguatamente la vera criticità del trattamento della frazione organica, che non è la carenza impiantistica tout court ma la gestione monopolistica, la presenza di impianti sovradimensionati, mal localizzati ed operanti con tariffe slegate dalla libera concorrenza di mercato.
Nell’Emilia Romagna degli 8 inceneritori la realizzazione di un’agenzia regionale non è riuscita sino ad ora a evitare che una ben definita parte di imprenditoria privata accrescesse i propri profitti a danno dell’ambiente e della salute, in alcuni casi addirittura favorendo queste pratiche, esattamente come è avvenuto in Puglia.
Inoltre, il d.d.l. 128/2016 va letto unitamente alle notizie di stampa sull’Acquedotto Pugliese che sembra avviarsi a diventare un altro tassello delle politiche di privatizzazione, trasformandosi in una multi-utility, aperta anche a capitali (e interessi) privati, con una mission molto lontana da quella propria di un ente che deve garantire il diritto umano all’acqua e ai servizi igienici essenziali. Acqua, rifiuti ed energia potrebbero così essere definitivamente sottratti alla sovranità popolare e al controllo dei cittadini.
Alla luce delle considerazioni esposte si propone che:
1. contestualmente alla revisione dei processi di governance, sia realizzata una rapida revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU) da attuarsi mediante procedure concretamente partecipate;
2. siano riscritte le regole del governo dei beni comuni sul modello dei più avanzati esempi di governo pubblico e partecipato dei servizi pubblici locali;
3. discostandosi dal “modello Emilia Romagna”, all’Agenzia regionale vengano destinati i compiti di guida, supporto tecnico-amministrativo e controllo, con facoltà di intervenire direttamente in situazioni in essere che si discostino palesemente dagli obiettivi posti dal Piano e dalla Comunità Europea.
4.  la funzione di organizzazione dei servizi di raccolta debba restare di esclusiva competenza dei raggruppamenti di Comuni con dimensionamenti rispettosi del nuovo codice degli appalti, mentre la pianificazione, la realizzazione degli impianti e la regolazione tariffaria delle concessioni debba essere condivisa equamente tra Agenzia regionale ed Enti locali in base al rispetto del principio di sostenibilità, delle economie di scala e della tutela ambientale e sanitaria dei residenti, aspetto troppo spesso dimenticato nella nostra Regione.
La quasi totalità delle associazioni e comitati regionali intervenuti numerosi in audizione in Commissione Ambiente, nonostante il limitato spazio e tempo concessi, ha espresso con varie motivazioni dubbi e contrarietà sui contenuti del d.d.l. 128. Con la nuova legge regionale sui rifiuti il Governo regionale pugliese potrà offrire, come ci auguriamo, dimostrazione concreta di utilizzo della partecipazione democratica o, al contrario, assumere atteggiamenti centralistici e autoritari lontani dalla logica di quella cittadinanza attiva che, nella nostra Regione, da anni si occupa con atteggiamenti propositivi delle ricadute negative di decisioni amministrative sbagliate, offrendo soluzioni alternative sino ad ora ignorate.
È nostra intenzione continuare ad offrire collaborazione e supporto, se si riterrà adeguato accettarli.

Bari, 21 luglio 2016

Movimento Legge rifiuti zero – Puglia
AmbientiAmo Cerignola – Cerignola (Fg)
ISDE Puglia – Ass. Int.le Medici per l’Ambiente
Ambiente Territorio Salute – Apricena (Fg)
Comitato pugliese Acqua Bene Comune
L’Airone – Stornarella (Fg)
Federazione Verdi della provincia di Brindisi
Italia Nostra – Sez. Sud Salento – Parabita (Le)
Federazione Verdi della provincia di Taranto
Brindisi Bene Comune
Federazione Verdi – Bisceglie
Capitanata Rifiuti Zero – Foggia

Dalla giunta, per bocca dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Santorsola, arrivano di esegnali di disponibilità al confronto:
“Siamo disponibili ad ascoltare i suggerimenti e le proposte che verranno dalle istituzioni, dalle parti sociali e dalle associazioni, ANCI in primis, suggerimenti e proposte che, laddove accoglibili e condivisibili, permetteranno un ulteriore miglioramento della normativa. Ma il presupposto deve essere l’approccio costruttivo al problema”

Cassano: premi e penalità

La via verso la sostenibilità prevede premi e penalità. Lo sanno bene a Cassano delle Murge, comune che nel breve volgere di due anni è passato dal 6% al 67% di raccolta differenziata.

La crescita della percentuale ha portato all’amministrazione riconoscimenti importanti: in un primo tempoLegambiente  ha assegnato al Comune di Cassano il “Premio di Seconda Categoria” che viene attribuito a quei Comuni che hanno raggiunto nei primi nove mesi del 2015 una media di raccolta pari o superiore al 65%; poi, recentemente, è stato il turno di Comieco, insignire Cassano del titolo di EcoCampione.

Ma non solo premi, a Cassano. L’amministrazione non si siede sugli allori e tiene alta l’attenzione, per non perdere quanto di buono fatto e per continuare nel percorso di crescita intrapreso. A fronte del rilevamento di elementi di difformità rispetto a quanto sottoscritto in sede di gara, si è infatti provveduto ad elevare pesanti sanzioni nei confronti dell’ATI aggiudicataria.

RASSEGNA STAMPA – Cassano delle Murge primo Comune “EcoCampione” in Puglia e “Riciclone” nel 2015. Al via la nuova campagna di sensibilizzazione

Per Cassano delle Murge il 2015 – ha dichiarato l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente-Rifiuti e Igiene Urbana Michele Maiullaro – è stato l’anno della svolta. Cassano ha chiuso l’anno con la media del 65,04% di raccolta differenziata con un incremento di 5,58 punti percentuali rispetto all’anno 2014 (raccolta differenziata 59,45%) e 31,34 punti percentuali rispetto all’anno 2013 (raccolta differenziata 33,70%) come desumibili dal portale “Osservatorio Rifiuti” della Regione Puglia.

Dopo aver ricevuto il premio da Legambiente come Comune “Riciclone”, la menzione speciale per i risultati dei primi nove mesi dello scorso anno, che sarà pertanto attestato anche per l’anno 2016, nel 2015 Cassano è stato riconfermato nel ristretto Club dei Comuni “EcoCampioni in carta e cartone” riconosciuti da Comieco (il Consorzio Nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), grazie ad una ottima raccolta della carta e cartone pari a 29kg annui per abitante. Cassano è il migliore della Puglia sia nella raccolta di carta e cartone di qualità che di quantità. Vedasi i dati sul portale http://www.comuniecocampioni.org/puglia/cassano-delle-murge. Il nostro è il valore più alto fra tutti, che non è una cosa scontata, ed in Puglia sono rientrati in questa speciale Club solo 11 comuni!

Nell’ambito di questo riconoscimento Comieco ha portato a Cassano Murge lo spettacolo teatrale di Luca Pagliari “Carta d’imbarco”, rivolto agli alunni dell”Istituto di Istruzione Secondaria Leonardo Da Vinci. Più di 250 alunni comprendente il Liceo Scientifico “L. Da Vinci” e il Liceo classico “Platone” di Cassano delle Murge hanno potuto assistere l’8 febbraio scorso alla performance dell’attore giornalista.

Questo è comunque – ha continuato l’Assessore Michele Maiullaro – solo un punto di inizio. Cassano vuole davvero volare in alto con la differenziata. Con la nuova programmazione ci sono tanti progetti in cantiere con le scuole primarie e le scuole d’infanzia. La scuola è in primo piano con il progetto “A Scuola di Rifiuti” in collaborazione con la Teorema S.p.A. presso i cui impianti conferiamo parte delle frazioni differenziate comunali.

Giovedì scorso è iniziata la consegna da parte dell’amministrazione dei 100 contenitori gettacarte in cartone avuti in premio da Comieco per tutti gli istituti presenti sul territorio comunale dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Leonardo Da Vinci”, all’Istituto Comprensivo Statale di Cassano “Perotti-Ruffo” e alle scuole d’infanzia paritarie “Casa del Fanciullo” e “Associazione Insieme”.

image2Il 15 gennaio 2016 è partito, inoltre, il progetto aperto alle scuole secondarie di primo e secondo grado di COREPLA (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio e la raccolta degli imballaggi in plastica). Sono tre le classi della “Scuola Media” di Cassano Murge che su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale hanno aderito e che sperano di ottenere, oltre all’ambìto riconoscimento, una lavagna LIM per la classe, un tablet per l’insegnante, un mini tablet per ogni alunno della classe che risulterà vincitrice del concorso. Corepla School Contest, sotto la forma del concorso, include percorsi di approfondimento didattico, informazioni, suggerimenti e curiosità che permettono agli studenti di comprendere ed elaborare le tematiche inerenti alla gestione responsabile dei rifiuti degli imballaggi in plastica.

Il Comune è sempre impegnato nella comunicazione e sensibilizzazione che deve essere sempre di pari passo con il servizio di raccolta differenziata. Altre novità sono in cantiere e saranno presentate prossimamente dall’Amministrazione al fine di migliorare la qualità delle raccolte e il decoro urbano della città sperando di ridurre i costi del complesso servizio integrato che posso solo avvenire con la riduzione delle frazioni indifferenziate associate all’aumento delle frazioni differenziate produttive di corrispettivi ed in assenza di aumento dei costi di conferimento.

Si evidenzia che anche grazie alla sperimentazione estiva della raccolta presso i Borghi residenziali extraurbani recintati si è potuto raggiungere ad agosto 2015 il livello di raccolta differenziata del 67,16% con un incremento rispetto allo stesso mese dell’anno 2014 di ben 14,86 punti percentuali.

Per i risultati del 2015 si ringraziano tutte le componenti attive del sistema, che deve essere sempre più gioco di squadra, a partire in primis dai cittadini, passando per il gestore della raccolta ATI TRA.DE.CO. Srl-Murgia Servizi Ecologici Srl e i rispettivi operatori, i dipendenti preposti degli uffici comunali e la Esper Srl che sovraintende alla corretta esecuzione del contratto di igiene urbana. Si sottolinea il significativo calo di circa 340 tonnellate dei quantitativi di rifiuti avviati a trattamento e poi in discarica finale dell’anno 2015 rispetto al 2014, con una prospettiva sul 2016 di ulteriore calo, a tutto beneficio dell’Ambiente.

Si rimarca l’assoluta necessità di migliorare la qualità delle raccolte differenziate, soprattutto multimateriale plastica-lattine-tetra pack e frazione organica, al fine di non far incorrere il Comune, e di conseguenza i cittadini, nella doppia penalità per abbassamento dei quantitativi avviati a riciclo e remunerati e per i maggiori costi da sostenere relativi alle impurità presenti nei materiali conferiti.

Si invitano pertanto tutti i cittadini ad un’attenta raccolta che possa consentire a Cassano il raggiungimento di ulteriori traguardi e benefici.

Fonte: L’obiettivo on line

RASSEGNA STAMPA – ARO Bari 5: si va verso l’aggiudicazione del nuovo servizio alla Cns di Bologna

In arrivo il “porta a porta” e la tariffazione puntuale

Giunge così alla fine il servizio di raccolta dei rifiuti gestito dalla ditta Lombardi Ecologia ad Acquaviva, un contratto “preistorico” (fu stipulato nel 1997), un vero e proprio cadavere che da tredici anni è stato mantenuto in vita artificialmente a colpi di proroghe e ordinanze. Martedì 6 ottobre l’Aro Bari 5 ha aperto in seduta pubblica le buste contenenti le offerte per la gestione del nuovo servizio di gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Si va verso l’aggiudicazione della gara d’appalto al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) Consorzio nazionale servizi società cooperativa di Bologna, Cogeir costruzioni e gestioni srl di San Vito dei Normanni (Br), Impresa del Fiume spa di Taranto.

L’Rti ha presentato un ribasso economico dello 0,5%, inferiore rispetto alle altre due offerte ammesse (1,02%), ma una migliore offerta tecnica, raggiungendo un punteggio di 70,139. La nuova ditta opererà sui comuni di Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Adelfia, Casamassima, Sammichele di Bari e Turi, un bacino che conta 105mila abitanti).

Il nuovo servizio potrebbe entrare in funzione già da Gennaio 2015, al termine di alcuni passaggi burocratici importanti, come la trasmissione di tutti gli atti in Procura per verificare se la ditta Cns è in regola con i requisiti previsti dalla legge. C’è poi da mettere in conto la possibilità di ricorsi contro l’aggiudicazione dell’appalto che, se presentati, potrebbero far slittare l’aggiudicazione definitiva all’emissione di una sentenza da parte del TAR.

Per il primo anno è previsto un aumento del costo del servizio. Questo andrà ad abbattersi nel corso dei primi due anni, fino ad assesstarsi ad un livello economico più basso di quello attuale.

L’aumento iniziale è dovuto soprattutto ad un periodo di transizione di tre mesi in cui si continuerà a fare la raccolta stradale, per poi passare gradualmente alla raccolta a domicilio.

Il “porta a porta” garantirà una percentuale nettamente più alta di raccolta differenziata. L’obiettivo per il primo anno di servizio è del 60%, per poi arrivare al 70% l’anno successivo (un abisso rispetto al 22% registrato a giugno di quest’anno). Questo permetterà di abbattere notevolmente i costi relativi al conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e di risparmiare sull’ecotassa regionale.

Solo per il primo anno, poi, si pagherà secondo l’attuale regime tassativo, ovvero la TARI, che calcola la tariffa in base ai metri quadri dell’abitazione. Dal 2017, invece, entrerà in vigore la tariffazione puntuale, che premierà i cittadini che sapranno differenziare al meglio i propri rifiuti.

Tutti questi elementi insieme dovrebbero quindi portare ad un minore costo in bolletta e ad una raccolta più efficiente dei rifiuti.

Fonte: Acquaviva Live