Lotta contro i rifiuti: sperimentazioni e sfide relative alla cosiddetta “raccolta smart” dei rifiuti

Nelle città italiane, la gestione dei rifiuti è una questione sempre più complessa e delicata, che coinvolge amministrazioni, cittadini e aziende. Tra le molteplici soluzioni proposte, i “cassonetti intelligenti” sono stati spesso proposti come una seducente potenziale risposta alle sfide della raccolta differenziata e della gestione dei rifiuti urbani. Tuttavia, le esperienze e le sperimentazioni in diverse città del Paese pongono in luce una serie di criticità e interrogativi che meritano una attenta valutazione “super partes” da parte dei tecnici di ESPER che, a fronte del rigoroso rispetto dei vincoli autoimposti con il proprio codice etico, non possono assumere alcun rapporto di collaborazione con gli operatori privati che propongono sul mercato le varie e diverse soluzioni tecnologiche per la raccolta dei rifiuti..

Nel contesto delle recenti iniziative, tre casi di studio, uno a Rimini, un secondo a Siena ed il terzo a Verona, offrono spunti di riflessione significativi sulle dinamiche e sulle problematiche legate all’implementazione dei “cassonetti intelligenti”.

A Rimini, le isole ecologiche interrate nel centro storico, inaugurate nel 2021, sono state concepite come una soluzione per eliminare i cassonetti stradali e favorire la raccolta differenziata. Tuttavia, la recente decisione di Hera di consentire l’accesso anche senza alcuna identificazione del conferitore tramite la Carta Smeraldo, il dispositivo elettronico precedentemente distribuito per consentire lo sblocco dello sportello per il conferimento dei rifiuti, ha sollevato vari dubbi e perplessità[1]. Anche il Comune di Siena ha recentemente deciso di sospendere a tempo indeterminato l’utilizzo della 6Card per “l’abbandono dei rifiuti all’esterno degli appositi contenitori”[2].

Se da un lato si mira a facilitare l’utilizzo delle isole ecologiche, dall’altro si alimenta una evidente contraddizione con quanto in precedenza comunicato da Hera agli utenti in merito alla gestione del sistema elettronico, con conseguente confusione tra gli utenti e incertezza sul futuro del servizio.

A Verona, la sperimentazione dei cassonetti intelligenti si scontra con le critiche di alcuni movimenti politici, che evidenziano problemi di inefficienza e scarsa adesione da parte dei residenti. Le difficoltà nel ritiro delle tessere e i frequenti malfunzionamenti dei cassonetti alimentano la contestazione e sollevano interrogativi sulla reale efficacia di tali dispositivi. La proposta che ne è derivata di avviare un confronto e di valutare esperienze internazionali più funzionali rappresenta un comprensibile invito a una riflessione più ampia sulle strategie di gestione dei rifiuti[3].

La sfida principale risiede nella ricerca di un equilibrio tra innovazione tecnologica, efficacia dei servizi e partecipazione dei cittadini. Se da un lato i cassonetti intelligenti vengono proposti, adottati e giustificati per rincorrere una auspicabile  maggiore tracciabilità dei conferimenti, dall’altro richiedono un adeguato coinvolgimento e sensibilizzazione della comunità che in contesti di Comuni medio grandi risulta, ad oggi, molto arduo e difficile acquisire. La transizione verso sistemi più avanzati e sostenibili richiede un approccio integrato e partecipativo, che tenga conto delle specificità territoriali e delle esigenze delle diverse realtà urbane e soprattutto delle nuove sfide da affrontare a livello europeo per garantire non più solo una elevata percentuale di raccolta differenziata ma un elevato livello di effettivo recupero di materia e per raggiungere tale obiettivo è necessario preferire modelli operativi che possano consentire di responsabilizzare maggiormente i singoli conferitori in relazione alla necessità di una corretta separazione al fine di minimizzare la presenza di materiali impropri.

Tale esigenza è destinata a diventare sempre più importante a fronte le previsioni di cui all’art 8-bis della Direttiva 2018/851 e cioè che i produttori di imballaggi sostengano almeno l’80% dei costi necessari al raggiungimento dei nuovi obiettivi di effettivo riciclaggio dei materiali e che anche il regime di responsabilità estesa nazionale sia conforme a tale direttiva entro il 5 gennaio 2023. Nella memoria presentata da ARERA il 24/07/2019 è stato infatti evidenziata «… l’essenziale esigenza di coordinamento del contenuto del prossimo Accordo quadro ANCI-CONAI con le richiamate disposizioni comunitarie assume maggior rilievo anche alla luce del fatto che i livelli di copertura dei costi sostenuti dai Comuni per la raccolta differenziata risultano essere molto bassi (con riferimento agli imballaggi il dato emerso sarebbe pari a circa il 20%) ...”.

Inoltre, è fondamentale considerare il rapporto tra costi e benefici di tali tecnologie. Sebbene l’implementazione dei cassonetti intelligenti possa comportare investimenti significativi, è indispensabile valutare attentamente i risultati ottenuti e garantire una gestione efficiente delle risorse pubbliche.

La recente disattivazione della funzionalità elettronica dei cassonetti intelligenti in alcune Città, nonostante il sostegno derivante dalla diffusa assegnazione di finanziamenti europei nell’ambito del PNRR, solleva vari interrogativi sulla coerenza e la sostenibilità delle politiche di promozione di tali sistemi adottate dal MASE. È infatti necessario che le decisioni delle istituzioni siano supportate da una pianificazione accurata e da un costante monitoraggio dei risultati (richiesto espressamente dai regolamenti dell’Unione Europea), al fine di assicurare la massima efficacia e trasparenza nell’utilizzo delle risorse disponibili.

In conclusione, la gestione dei rifiuti rappresenta una sfida cruciale per l’Italia, che richiede un impegno condiviso e una visione a lungo termine. L’esperienza delle sperimentazioni con i cassonetti intelligenti offre importanti spunti di riflessione che dovrebbero far riflettere sull’esigenza di una maggiore collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini per promuovere pratiche effettivamente sostenibili nella gestione dei rifiuti urbani.


[1] https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/isole-ecologiche-per-tutti-accesso-senza-tessera-0a36712d

[2] fonte https://sienafree.it/153223-rifiuti-siena-sospeso-lutilizzo-della-6card-per-utenze-domestiche

[3] https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/verona/cronaca/24_gennaio_29/verona-la-contestata-sperimentazione-dei-cassonetti-intelligenti-la-lega-non-funziona-a3566329-8632-4ea2-a057-70dbad4d2xlk.shtml

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