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Tavola rotonda a Cagliari riguardo al docufilm “Oltre i luoghi Comuni”

Il 29 marzo 2023, presso la Sala MEM del Comune di Cagliari, ha avuto luogo una tavola rotonda a seguito della presentazione di “Oltre i luoghi Comuni”, il docufilm del regista Alessandro Scillitani realizzato da Greenaccord Onlus e da un’idea del Direttore generale di ESPER, Attilio Tornavacca.

Il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha dichiarato la sua soddisfazione per i progressi che Cagliari ha compiuto nella raccolta differenziata e nella valorizzazione dell’ambiente, passando da essere uno dei comuni con i dati peggiori ad uno dei migliori, insieme alla Città Metropolitana.

L’inviato della RAI ha poi chiesto cosa caratterizzi i cittadini delle realtà più virtuose “Si rileva spesso un sentimento di orgoglio, c’è un senso di appartenenza riacquistato, perché – ha chiarito il Dott. Tornavaccaci si sente parte di una comunità che sta facendo del suo meglio per difendere le generazioni future.

Nel docufilm vengono infatti smentite una serie di errate convinzioni che a volte scoraggiano e rendono meno lungimiranti, sul tema dei rifiuti, sia le amministrazioni che i cittadini. Si è cercato di mostrare un’Italia ricca di eccellenze che sono poco conosciute ma che potrebbero trainare tante altre realtà verso percorsi più virtuosi, come quello dell’economia circolare, della tariffazione puntuale e della tutela ambientale.

Sono infatti molte le testimonianze da Nord a Sud che promuovono i traguardi raggiunti e le buone pratiche, permettendo così di stimolare non solo altre amministrazioni ma anche i cittadini, senza i quali non sarebbe stato possibile puntare o addirittura superare il traguardo dell’80% della raccolta differenziata nei Comuni mostrati nel docufilm.

Dopo la proiezione si è aperto un dibattito moderato dal Direttore di “Italia Libera”, Igor Staglianò, al quale hanno preso parte anche la Presidente Regionale di Legambiente, Annalisa Columbu, il Segretario generale della CGIL Sardegna, Fausto Durante, il vice Sindaco Metropolitano con delega all’ambiente, Roberto Mura e l’Assessore all’Innovazione tecnologica, Ambiente e Politiche del Mare, Alessandro Guarracino.

Si riporta di seguito il link al servizio del TG Regione di Rai3: Cagliari tra i comuni più virtuosi per la gestione dei rifiuti

ed il link al docufilm: Oltre i luoghi Comuni


A cura di Andrea Tornavacca, ESPER

RIFIUTI: PIANO D’AMBITO e CICLO VIRTUOSO, QUALI PROSPETTIVE

Il 22 settembre scorso ESPER ha partecipato, nella persona del suo Direttore Generale Attilio Tornavacca, al Convegno RIFIUTI: PIANO D’AMBITO e CICLO VIRTUOSO, QUALI PROSPETTIVE, organizzato dal Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero.

“I risultati regionali finora raggiunti sulla gestione dei rifiuti non sono incoraggianti tuttavia per una piccola regione come l’Umbria dovrebbe essere più facile gestire bene il ciclo dei rifiuti secondo le linee guida europee dell’economia circolare e cioè CON UTILITÀ E PROFITTO PER LA COLLETTIVITÀ e visti i primi risultati del nuovo servizio del sub Auri 4 possiamo dire che un ciclo virtuoso in Umbria dipende solo dalla volontà politica” afferma Rifiuti zero Umbria.

Al Convegno hanno partecipato fra gli altri:

Marco Montanucci Consigliere del Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
Walter Ganapini Direttore Generale Arpa Umbria
Enzo Favoino Coordinatore scientifico Centro Ricerche Rifiuti Zero di Capannori e di Zero Waste Europe
Sandro Bisonni Consigliere Regionale Marche
Attilio Tornavacca Direttore Generale Esper
Rossano Ercolini Presidente dell’associazione Zero Waste Europe

Scarica il programma completo del convegno

RASSEGNA STAMPA – Camaiore verso rifiuti zero, approvato il piano

La giunta di Camaiore ha deliberato nella seduta di oggi (29 agosto) il piano industriale per la riduzione e gestione dei rifiuti urbani del Comune di Camaiore, redatto dalla società Esper sotto la supervisione del dottor Attilio Tornavacca. Il documento rappresenta la base di lavoro per la ridefinizione del servizio di raccolta dei rifiuti nell’ottica del progetto Camaiore verso Rifiuti Zero: partendo da valutazioni relative al contesto territoriale (analisi socioeconomica, geomorfologica, urbanistica e infrastrutturale) e all’attuale servizio, il piano introduce elementi innovativi per giungere in una fase intermedia (entro un anno dall’attuazione) al 70% del livello di raccolta differenziata e del 75% nella fase a regime.

Aspetto fondamentale è quello relativo alla partita economica: dalle valutazioni effettuate da Esper gli obiettivi sono raggiungibili allo stesso costo del servizio attuale (che raggiunge poco meno del 50% di rifiuto differenziato), con possibilità di risparmio negli anni successivi (si parla di un 4% nella fase transitoria e di circa l’8% nella fase a regime, valutazione comunque da accogliere in via prudenziale in particolare per i tempi attuazione).
Si tratta del primo documento di questo tipo nella storia del Comune di Camaiore: le prospettive tracciate diventano cruciali per la gestione del tema dei rifiuti e dei rapporti con il gestore in quanto definiscono le modalità con cui devono essere raggiunti gli obiettivi e i costi relativi. Le novità principali sono l’estensione del porta a porta su tutto il territorio comunale, un programma dettagliato e verificabile di spazzamento delle strade, incremento dei passaggi della raccolta dell’organico e della plastica nel periodo estivo per le utenze domestiche, aumento dei passaggi per tutte le altre frazioni nel periodo estivo per le utenze non domestiche. Strategie che comporteranno la modulazione di un servizio che possa essere più aderente alle esigenze dei cittadini, con una maggiore presenza dell’azienda che dovrà rispettare, nelle varie fasi del processo, criteri di qualità e flessibilità. A queste novità si affianca un progetto di sensibilizzazione e informazione che possa portare a una concreta riduzione del rifiuto prodotto anche attraverso incentivi.
“Oggi – ha detto il sindaco Alessandro Del Dotto – raggiungiamo un obiettivo fondamentale nella storia dei servizi pubblici perché mettiamo nero su bianco quello che vogliamo per i nostri cittadini ovvero un sistema di raccolta dei rifiuti preciso, efficace ed economico. Questa partita si gioca su un tavolo nuovo rispetto al passato, forti del lavoro fatto da Esper e dal dottor Tornavacca con la collaborazione fondamentale dell’Ufficio Ambiente che ha interpretato questa fase come occasione di crescita professionale”.
“Il piano – ha aggiunto l’assessore all’ambiente Sara Pescaglini – è di particolare importanza perché redatto da ESPER, ente di studio che fa dell’indipendenza un proprio pilastro. Non hanno rapporti economici con aziende del settore rifiuti e lavorano esclusivamente per le pubbliche amministrative. Una garanzia perché sia tutelato l’interesse pubblico e quindi dei cittadini camaioresi. Questo ci dà ancor più forza nei rapporti con il gestore perché abbiamo certificato quello sostenevamo da tempo ovvero che il servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Camaiore non fosse né efficace, né tantomeno efficiente”.

Fonte: Luccaindiretta

20 anni di gestione imballaggi: presentato il libro di ACV e ESPER

20 anni di gestione imballaggi: presentato il libro di ACV e ESPER

Giovedì 11 gennaio è stato presentato presso la sede romana di ANCI il volume “20 anni di gestione degli imballaggi – Cosa è stato fatto, cosa resta da fare”, un volume a cura dell’Associazione Comuni Virtuosi con la collaborazione di ESPER realizzato in occasione del ventennale del recepimento in Italia della Direttiva Europea sugli imballaggi e in vista del prossimo accordo quadro ANCI – CONAI.

A presentare il volume alla stampa, di fronte ad una platea qualificata di addetti ai lavori il delegato Ambiente di ANCI, sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, il presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi Bengasi Battisti e il responsabile della Comunicazione ESPER Sergio Capelli.

Ha aperto i lavori Stomeo, guardando al futuro: “L’impegno di Anci è coinvolgere i Comuni nel nuovo accordo con Conai perché siano protagonisti nella tutela del territorio e dell’ambiente”. Trasparenza e condivisione sono le parole chiave attorno alle quali ruota la mission dell’Anci secondo Stomeo che ha annunciato “una serie di incontri sul territorio e una piattaforma per condividere proprio con i sindaci idee per migliorare la gestione dei rifiuti. In questi anni – ha aggiunto – l’Anci ha fatto grandi passi in avanti sul tema e l’incontro di oggi è solo un esempio dell’impegno quotidiano dell’Associazione”.

“Bisogna rendere protagonisti gli attori locali nella tutela dei beni comuni per non disperdere le risorse – ha ribadito il presidente dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, Bengasi Battisti – e per prendere decisioni importanti dal punto di vista strategico. Gli obiettivi sono ridurre il consumo di risorse prime, ridurre i rifiuti e differenziare il contributo ambientale. Le comunità sono le vere protagoniste nella tutela dei beni comuni e questo libro mira ad agevolare lavoro di chi deve assumere decisioni in futuro anche a fronte delle poche risorse a disposizione dei Comuni stessi”

Il 2017 è stato l’anno che ha segnato il ventennale del recepimento da parte dell’Italia della Direttiva Europea sugli imballaggi. Con il decreto Ronchi del 1997 si è dato il via ad un percorso che ha portato l’Italia a superare quota 50% di raccolta differenziata. “L’Associazione Comuni Virtuosi con la collaborazione ed il supporto tecnico di Esper, ha voluto celebrare e ricostruire questo ventennio – ha affermato Sergio Capelli,  responsabile della comunicazione di ESPER – mantenendo un occhio fisso sul futuro e coinvolgendo i rappresentanti di ogni comparto del settore rifiuti per dare una valutazione di quanto fatto, individuare alcune criticità del sistema attuale e fornire spunti su quanto ancora resta da fare, anche in previsione del nuovo Accordo Quadro Anci-Conai che sarà essere siglato nei prossimi mesi”.

Al termine della presentazione sono stati invitati a prendere la parola due dei contributori del volume: Walter Regis, Presidente di Assorimap, e Attilio Tornavacca, Direttore Generale di ESPER. Regis ha sottolineato come il comparto del riciclo sia in sofferenza e debba essere coinvolto nel meccanismo decisionale e di pianificazione. “È giunto il momento di superare le posizioni di resa e gli interessi di parte, lavorando tutti insieme per migliorare una situazione caratterizzata da molte, troppe difficoltà”. Tornavacca ha evidenziato come la trasparenza e l’eliminazione dei conflitti di interesse siano un tassello fondamentale per un miglioramento. “Nel 2013 un dossier di ACV con il nostro supporto tecnico aveva evidenziato conflitti di interesse e numeri non in sintonia con quanto dichiarato da Conai. L’Antitrust con l’IC49 li ha pienamente confermati. Ora è giunto il tempo per migliorare i numeri in questione”.  Si è associato alle parole di Tornavacca anche l’On. Stefano Vignaroli che ha inoltre sottolineato come sia necessaria un’azione decisamente più incisiva sulla prevenzione: “Il ritorno al vuoto a rendere è una strada che dobbiamo percorrere. Il Governo ha attivato un progetto senza nessuna copertura economica, che non può essere sufficiente. Bisogna fare di più”.

Il volume è scaricabile gratuitamente seguendo questo link

Cton Fest: un successo la serata sui rifiuti

Quello della gestione rifiuti è un tema che riscuote sempre maggior interesse, non solo fra amministratori ed operatori del settore. Se ci fosse stata la necessità di ulteriori conferme, è arrivata la serata dedicata all’argomento nell’ambito del Cton Fest – Festival del Paesaggio di Corigliano d’Otranto.

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Nella suggestiva cornice del Castello Volante, di fronte ad una nutrita platea hanno dibattuto del tema Rossano Ercolini, presidente di ZeroWaste Italia e ZeroWaste Europe e Attilio Tornavacca, direttore generale di ESPER, moderati da Raffaele Cesari.

Durante il dibattito si è parlato a lungo di Etica, dei conflitti di interesse che hanno finora penalizzato il settore (ai quali ESPER si è sottratta con l’adozione di uno stringente codice etico), di riduzione dei rifiuti, di tariffazione puntuale e di economia circolare. Best practices, analisi di criticità e propositi per il futuro prossimo sono stati il collante della serata. Scandita da numerosi applausi della platea.
Il CTON Festival è stato organizzato dalla Associazione Prendi Posizione

#SAVETHEDATE 30/09/2017- Esper al Festival del Paesaggio

Il 30 settembre e il 1 ottobre prossimi,

nella meravigliosa location del Castello dei Monti a Corigliano d’Otranto,

PrendiPosizione organizza la seconda edizione del Festival del Paesaggio,

2 giorni di dibattiti, musica, cibo, spettacoli e laboratori, per porre l’attenzione dell’opinione pubblica  sulla salvaguardia dei Paesaggi del nostro territorio.

Sul palco di PrendiPosizione si alterneranno esperti, politici, cattedratici, amministratori, magistrati, giornalisti al fine di approfondire le varie tematiche che hanno come centro della riflessione il Paesaggio.

A discutere di gestione sostenibile dei rifiuti saranno Rossano Ercolini, Presidente di Zero Waste Europe e Zero Waste Italy, ed Attilio Tornavacca, Direttore generale di ESPER.
L’appuntamento è per sabato 30 settembre alle ore 18.30 presso il Castello de’ Monti, a Corigliano d’Otranto (LE).

Evento Facebook: http://www.facebook.com/events/271373256709293/

Decreto Tariffa Puntuale: le valutazioni di ESPER

A cura di Andrea Cappello (Tecnico ESPER) ed Attilio Tornavacca (Direttore generale ESPER)

Lo scorso 14 marzo 2017 l’Europarlamento ha approvato il pacchetto sull’economia circolare, inserendo importanti novità per il settore dei rifiuti. Tra questi è stata innalzata la quota di riciclaggio per i rifiuti urbani fino al 70% mentre per i rifiuti da imballaggio tale quota è stata aumentata fino all’80%.

Altre interessanti novità riguardano il rafforzamento della responsabilità estesa del produttore (EPR), la previsione di strumenti economici-fiscali nella gestione delle politiche sui rifiuti e le nuove strategie sulla classificazione dei rifiuti e delle sostanze pericolose.

All’allegato IV bis vengono introdotti ed elencati gli strumenti per promuovere il passaggio verso un’economia circolare. Gli strumenti a disposizione dei decisori politici vengono suddivisi in due categorie: strumenti economici-fiscali e strumenti tecnico-amministrativi. Tra quelli economici- fiscali abbiamo importanti misure come tasse sull’incenerimento o tariffe al cancello per i conferimenti in discarica, che in passato hanno notevolmente influenzato le politiche di gestione dei rifiuti negli Stati membri o delle regioni. Oltre alle tariffe sullo smaltimento sono previsti strumenti volti a incentivare le autorità locali per l’attuazione di programmi di riduzione e prevenzione o per il potenziamento dei sistemi di raccolta differenziata.

Tra quelli elencati la tariffazione puntuale viene identificata come uno degli strumenti più importanti. L’efficacia della tariffazione puntuale sta nel disincentivo monetario applicato in maniera diretta alle singole utenze in applicazione del principio comunitario “chi inquina paga” sancito dall’art. 14 della Direttiva 2008/98CE, al fine di stimolare meccanismi virtuosi per la riduzione della produzione di rifiuti e per il loro conferimento in modo differenziato. L’introduzione di sistemi di tariffazione puntuale genera effetti talmente positivi, innescando innescano percorsi virtuosi, innovativi e partecipati per una gestione dei rifiuti più sostenibile, che in campo europeo tutte le best practices sono accomunate dall’implementazione di tali sistemi.

La Comunità Europea però non dà indicazioni né regolamenta lo strumento dal punto di vista delle norme tecniche, lasciando agli Stati membri campo libero sulla legiferazione a proposito. Essi legiferano in materia con atti generici lasciando ampio spazio alle amministrazioni locali per la scelta delle metodologie e dei modelli per implementare questa misurazione puntuale dei rifiuti.

In Italia per lungo tempo al concetto di tariffa puntuale, che in maniera lungimirante era stato già introdotta nel 1997 dall’art. 49 del cosiddetto “Decreto Ronchi”, non era stato normato da una specifica disciplina tecnica di dettaglio. Di fatto tale mancanza ha frenato la diffusione a larga scala dei sistemi a misurazione puntuale in alcune regioni. Le amministrazioni pubbliche che hanno scelto di applicare sistemi di misurazione puntuale hanno spesso guardato infatti ai metodi utilizzati oltreconfine adattandoli alle norme interne. Questo vuoto normativo è stata colmato lo scorso 23 maggio 2017 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero dell’Ambiente recante “Criteri per la realizzazione da parte dei Comuni di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione caratterizzati dall’utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati”[1].

Il Decreto è stato emanato ai sensi del comma 668 dell’art. 1 della legge 147/2013, la legge di stabilità del 2014, che introduceva per i Comuni che avevano realizzato sistemi di misurazione puntuale delle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico l’applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva in luogo della TA.RI. L’obiettivo del Decreto è quello di uniformare tecniche e modalità per determinare una tariffa commisurata all’effettivo servizio reso. Vengono quindi dettati i criteri per la realizzazione dei sistemi di misurazione puntuale, che devono riguardare perlomeno il volume e/o il peso del “rifiuto urbano residuale” (R.U.R.) della raccolta differenziata. L’art. 4 del Decreto riguarda infatti la previsione di tariffe a corrispettivo non soltanto per il RUR ma anche per le altre frazioni differenziate conferite al circuito di raccolta o presso i centri di riciclaggio. Questa scelta risulta oltremodo opportuna poiché tiene conto degli ultimi sviluppi conseguiti nelle esperienze di tariffazione puntuale più mature sia a livello europeo che nazionale in cui non viene misurato solo il RUR ma anche altre frazioni differenziate.

Il Decreto definisce inoltre i requisiti minimi dei sistemi di identificazione e le diverse modalità attraverso cui è possibile determinare le quantità misurate. Vengono elencati i sistemi a riconoscimento del contenitore, che può essere un contenitore rigido o un sacco (nel testo del Decreto definiti “sistemi in modalità diretta e univoca”) e i sistemi a riconoscimento dell’utenza previsti in punti di conferimento (come ad esempio nei Centri di Raccolta Comunali).

All’art. 6 vengono dettagliate le modalità di misurazione delle quantità di rifiuto che possono essere conteggiate in maniera diretta, attraverso la pesatura dei singoli conferimenti, o in maniera indiretta, attraverso la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza. Nella maniera indiretta il peso verrà ricavato dalla volumetria del contenitore utilizzato, e in questo caso si lascia libera scelta tra contenitori rigidi o i sacchi, o dalla volumetria della apertura di conferimento per i casi in cui si conferisce in un contenitore dotato di calotta. Nei casi di misurazione indiretta il peso può essere inoltre stimato moltiplicando il volume della dotazione assegnata alla singola utenza ponderata per i singoli svuotamenti e moltiplicata per il peso specifico (denominato nel Decreto “Kpeso”). Questo viene calcolato dall’ente competente a definire la tariffa in base alla densità media dello specifico flusso di rifiuto che si vuole misurare e sulla base del rapporto tra la quantità totale di rifiuti raccolti e la volumetria totale contabilizzata.

Un’ultima considerazione riguarda gli art. 7 e 8 dove viene affrontato il caso in cui occorre misurare i singoli svuotamenti in utenze domestiche e non domestiche aggregate come ad esempio i condomini nel caso delle utenze domestiche oppure piccoli centri di consumo o di commercio nel caso di utenze non domestiche. Nel primo caso, quando non sia tecnicamente fattibile o conveniente una suddivisione del punto di conferimento tra le diverse utenze, le quantità o i volumi di rifiuto attribuiti ad una utenza aggregata possono essere ripartiti tra le singole utenze in funzione del numero di componenti del nucleo familiare riferito all’utenza. E’ inoltre previsto che il riparto tra le singole utenze possa venire determinato utilizzando i coefficienti indicati nella tabella 2 di cui all’Allegato 1 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158.

Nel caso invece di utenze non domestiche, per determinare la ripartizione dei volumi tra tutte le utenze aggregate possono essere utilizzati i coefficienti di produttività (i cosiddetti kc e kd) per ciascuna tipologia di utenza non domestica indicati nelle tabelle 4a e 4b di cui all’Allegato 1 del citato DPR 158.

In definitiva si può evidenziare che il Decreto colma un vuoto normativo che ha inciso in maniera determinate sulla estensione dei sistemi di tariffazione puntuale nel contesto nazionale ed ora la diffusione di tale sistemi subirà certamente una decisa accelerazione. Con la pubblicazione di tale regolamentazione ministeriale le autorità locali vengono spinte ad implementare sistemi di tariffazione puntuale per raggiungere performance sempre più elevata in termini ambientali ma anche economici e sociali come dimostrato nel recente studio “10 percorsi europei virtuosi verso la tariffazione incentivante” redatto dai tecnici di ESPER e pubblicato per il download gratuito nel sito https://esper.it/10-percorsi-europei-virtuosi-verso-la-tariffazione-incentivante/.

[1] Decreto del 20 aprile 2017

#SAVETHEDATE – La tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani

La Regione Piemonte organizza il convegno

“La tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani”

22 febbraio 2017, h 9:00
Sala Auditorium Città Metropolitana di Torino

C.so Inghilterra 7 – TORINO

ESPER sarà presente con il direttore generale Attilio Tornavacca, che presenterà lo studio “10 percorsi europei virtuosi verso la Tariffazione Incentivante”

 

Il programma della giornata:

9.00 – Registrazione partecipanti – caffè di benvenuto

9.30 – Saluti istituzionali
Alberto VALMAGGIA – Assessore Regionale all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, Sviluppo della montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile
Intervento
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento

10.15 – Apertura lavori
Roberto RONCO –
Direttore Regionale all’Ambiente, Governo e Tutela del Territorio

10.45 – L’applicazione della tariffazione puntuale dei rifiuti quale strumento di prevenzione della produzione dei rifiuti e di miglioramento delle qualità delle raccolte                   differenziate, nel rispetto del principio “chi inquina paga”
Mauro BARISONE – Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), sezione Piemonte

11.15 – Principi, sistemi e modalità di misurazione per l’applicazione puntuale della tariffa e la gestione circolare dei rifiuti
             Gaetano DROSI – Presidente Associazione PAYT Italia (Pay as you Throw)
             Visione di PAYT: evoluzione del modello di gestione del prelievo ambientale e sviluppo di modelli di commisurazione
              Elisabetta MARTIGNONI – Coordinatrice gruppo Norme e Regolamenti Associazione PAYT Italia (Pay as you Throw)

12.15 – Analisi delle esperienze europee di tariffazione incentivante: risultati e linee di tendenza in atto
Attilio TORNAVACCA – Direttore Generale E.S.P.E.R S.r.l

13.00 – Pausa Pranzo

14.15 – Esperienze di applicazione della tariffa puntuale a livello regionale e nazionale; esposizione di alcuni casi di best practices
moderatore PAYT
 Davide PAVAN – Socio PAYT ITALIA – Consorzio Chierese per i Servizi
 Paolo CONTO’ – Socio PAYT ITALIA – Contarina spa
             Carlo FERRE’ – Socio PAYT ITALIA – Consorzio dei Comuni dei Navigli

15.30 – Tavola rotonda “Prospettive e opportunità dell’utilizzo della tariffa puntuale”
Interverranno: Fabio Dovana, Presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Laura Brambilla, Legambiente ONLUS, Silvia Ricci, Associazione Comuni Virtuosi

16.30 – Conclusioni finali e chiusura dei lavori

’10 percorsi europei virtuosi verso la tariffazione incentivante’: intervista ad Attilio Tornavacca (dg ESPER)

In diverse realtà europee sono implementate forme di tariffa puntuale. ESPER le ha studiate ed analizzate, inserendole in un unico studio che prende la forma di un vero vademecum europeo sulla tariffazione incentivante.

Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera: in diverse realtà europee sono implementate forme di tariffazione puntuale. ESPER (Ente di Studio Per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti) le ha studiate ed analizzate, inserendole in un unico studio che prende la forma di un vero vademecum europeo sulla tariffazione puntuale. Ad impreziosire il volume una prefazione di Rossano Ercolini (Presidente Zero Waste Europe e Zero Waste Italy, nonché vincitore del Goldman Enrivonmental Prize 2013 ) e di Marco Boschini (Coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi). Eco dalle Città presenta il volume ’10 percorsi europei virtuosi verso la tariffazione incentivante’ con un’intervista ad Attilio Tornavacca, direttore generale di ESPER:

Quali sono a livello europeo le principali modalità operative per la realizzazione della tariffazione puntuale?

Nel contesto europeo la diffusione dei sistemi di tariffazione incentivante risulta largamente estesa tra le municipalità degli Stati Membri del Nord Europa, in particolare in Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Germania e viene prevalentemente applicato attraverso la previsione di sistemi e tariffe calcolate in funzione della volumetria rapportata alla frequenza di svuotamento del rifiuto residuo e spesso anche del rifiuto organico. Gli strumenti attraverso cui viene applicata in Europa, negli Usa e in Australia sono diversi e si sono recentemente molto evoluti soprattutto grazie allo sviluppo delle tecnologie legate alla tracciabilità in genere che hanno fatto abbassare i costi rendendo possibile l’applicazione dei singoli transponder (anche denominati Tag RFId acronimo di Radio-Frequency IDentification) perfino sui sacchi a perdere. Negli ultimi anni si è infatti diffusa rapidamente l’istallazione di Tag RFId su mastelli e contenitori per i costi sempre più contenuti ed i vantaggi gestionali ottenibili in particolare laddove tali sistemi vengono abbinati a sistemi GPS di tracciatura ed ottimizzazione dei percorsi dei mezzi di raccolta. I sistemi basati invece sulla pesatura dei singoli contenitori o sacchetti non hanno invece registrato una notevole diffusione poiché sono stati rilevati maggiori costi di gestione per le rilevanti problematiche legate al rilevamento del peso in condizioni sfavorevoli (mezzi in moto con vibrazioni e spesso non in piano). Le soluzioni tecniche più diffuse sono relativamente semplici sia per i sistemi ad identificazione dell’utenza – che avviene tramite un badge RFId o con una tessera magnetica – che ad identificazione del contenitore che avviene tramite lettura del Tag RFId (in rapida diffusione quelli di tipo UHF acronimo di Ultra High Frequency).

'10 percorsi europei virtuosi verso la tariffazione incentivante': intervista ad Attilio Tornavacca (dg ESPER)Concentrando l’attenzione sui centri urbani più grandi all’estero, quali sono gli esempi più virtuosi?

Gli esempi più virtuosi in grandi centri urbani sono quelli delle Città di Lipsia (530.000 ab.) e Dresda (500.000 ab.) in Germania, di Gand (250.000 ab.) in Belgio e di Parma (190.000 ab.) e Trento (118.000 ab.) in Italia. I risultati ottenuti in Italia a Trento (oltre 81% di RD) e Parma (72% di RD) con progetti di introduzione sviluppati anche grazie al supporto tecnico della ESPER sono tra i migliori (se non i migliori) a livello europeo ed internazionale e sono stati inseriti tra i migliori casi studio nel sito Zero Waste Europe.

In che modo, nei casi da voi analizzati, sono state superate eventuali resistenze da parte cittadini poco virtuosi?

L’analisi della maggioranza delle esperienze europee ha dimostrato che i sistemi misti (quelli in cui convivono la raccolta con contenitori stradale ad uso collettivo e sistemi di raccolta porta a porta) creano generalmente una serie di problemi relativi agli abbandoni dei rifiuti nei pressi delle postazioni stradali dove risultano meno efficaci ed agevoli i controlli. Tale problema è stato rilevato soprattutto in Francia, Svizzera, Italia e Spagna e nelle Città di maggiore dimensione. L’altro problema che è stato rilevato nei contesti che hanno introdotto la tariffazione puntuale del residuo (spesso con sistemi stradali a calotta) mantenendo però la raccolta stradale delle frazioni recuperabili è stato il peggioramento della qualità merceologiche delle frazioni recuperabili. Tali problemi sono stati spesso superati grazie alla rimozione dei contenitori stradali ed all’estensione di un servizio domiciliare a tutte le utenze. Nei casi caratterizzati dal semplice uso di sacchetti prepagati per il residuo è stato invece rilevato l’uso di sacchi non conformi soprattutto nei contesti di maggiori dimensioni. Con il sacco conforme ci si limita infatti a differenziare la serigrafia del sacchetto per ogni comune servito ma il sacco conforme non è dotato di sistemi di identificazione ed abbinamento ad ogni singola utenza servita e quindi, se vengono abitualmente conferiti rifiuti non conformi di fronte ad un condominio, risulta più difficile responsabilizzare correttamente gli utenti ed individuare i soggetti che non rispettano le regole di conferimento. Per risolvere tale problematica vengono quindi spesso adottati sacchetti oppure mastelli impilabili rigidi dotati di transponder UHF con cui si può identificare ogni utente poiché allo stesso viene fornito un set di sacchetti caratterizzati da un codice specifico non modificabile. Tale modalità consente inoltre di individuare facilmente i soggetti che non conferiscono mai o quasi mai i sacchetti o i mastelli/bidoni con transponder UHF consentendo di organizzare controlli mirati relativi a tali specifiche soggetti a cui può essere inoltre preventivamente comunicato di essere stata individuate quali “utenze con conferimenti anomali” chiedendo al contempo di fornire eventuali spiegazioni in merito ad uno specifico numero verde. Questa comunicazione, operata preventivamente ai primi controlli a campione, consente solitamente di ridurre in modo decisivo i comportamenti anomali poiché tali utenti comprendono che il sistema adottato consente di individuare e sanzionare più facilmente i conferimenti ed abbandoni illeciti. I sistemi di identificazione dei singoli conferimenti consentono inoltre di governare più efficacemente i flussi delle utenze delle seconde case e dei flussi turistici per i quali vengono solitamente organizzati specifici servizi integrativi in orari conformi alle loro specifiche esigenze (ad es. conferimenti nel fine settimana).

Ci sono differenze significative tra i modelli implementati in Italia e all’estero?

Per quanto riguarda i sistemi con calotte di immissione è stata rilevata una sostanziale differenza tra i modelli implementati in Italia e all’estero. Tali sistemi sono stati utilizzati già dagli anni ’90 in Germania e Austria soprattutto per risolvere i problemi legati alla gestione dei conferimenti nei grandi complessi condominiali periferici delle grandi città. Tali sistemi sono stati invece introdotti in Italia per cercare di applicare la tariffazione puntuale senza dover modificare il precedente sistema di raccolta stradale anche in contesti a media e bassa densità abitativa dove l’adozione della raccolta domiciliare non risultava problematica. Per contro si deve segnalare che in Italia, in Svizzera, in Francia ed in Spagna, diversamente da quanto rilevato nel nord Europa, nei pressi dei contenitori stradali dotati di sistemi di identificazione sono spesso molto frequenti i fenomeni di abbandono dei rifiuti non solo da parte di cittadini dotati di scarso senso civico ma anche da parte di persone che non riescono a raggiungere le manovelle da azionare per l’apertura della calotta (anziani, portatori di handicap ecc.), utenti che non intendono perdere troppo tempo (la fase di identificazione risulta spesso laboriosa), utenti che non hanno ritirato o non hanno con se la chiavetta o e-card, utenti non abilitati (turisti di passaggio) o male informati.

NdR: Per scaricare gratuitamente l’Ebook “10 percorsi europei virtuosi verso la tariffazione incentivante” inviare una mail a volume@esper.pro

RASSEGNA STAMPA – Raccolta differenziata, la preziosa banca dati dei Comuni affidata a privati senza gara e senza scadenze

Com’è andato il passaggio di mano del controllo della società che gestisce i dati sulla raccolta differenziata con piene garanzie sulle commesse future

Sono riservati, sensibili e di interesse pubblico. Eppure oggi i dati sulla raccolta differenziata dei Comuni, alla base delle politiche locali sui rifiuti, vengono gestiti con affidamento diretto da un’azienda privata al 90 per cento. Che si vede garantita l’esclusiva su questa e altre commesse, senza limiti temporali, addirittura da un documento ufficiale. L’atto notarile, cioè, con cui il grosso delle quote dell’impresa in questione, la Ancitel Energia & Ambiente fino al 2013 controllata dall’Associazione dei Comuni (Anci) tramite la società per l’innovazione negli enti locali Ancitel, è passato in mani private. Il tutto in un quadro in cui l’Anci, pur non essendo sottoposta al controllo della Corte dei Conti, è finanziata con soldi pubblici. Rientra altresì nella lista delle pubbliche amministrazioni stilata ogni anno dall’Istat e, come ha stabilito il Tar del Lazio nel 2012, è sottoposta agli obblighi di revisione della spesa. Per questo, come rivelato da il Fatto ad aprile scorso, l’Autorità anticorruzione sta già indagando su un altro affidamento diretto di una commessa da parte di Ancitel, in questo caso alla società di software SkyMedia.

Un regalo di Natale – Il 23 dicembre 2013 è il giorno in cui Ae&a inizia a cambiare pelle. Per 250mila euro, infatti, Ancitel decide di vendere alla Chp Roma, società di “consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica” costituita pochi mesi prima, non solo il controllo della società (Chp si compra oltre l’80 per cento delle quote), ma anche piene garanzie sulle commesse future. È il prezzo da pagare per assicurarsi la partecipazione del nuovo socio: l’esclusiva è “condizione essenziale, anche pro futuro, per l’acquisto della partecipazione”, si legge nell’atto notarile di vendita che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare. Nonostante la quasi totale privatizzazione, Ae&a rimane “unico soggetto attuatore di Ancitel spa” e si vede garantita da quest’ultima “la possibilità di continuare a svolgere in esclusiva le seguenti attività – gestione della banca dati Anci-Conai ed esecuzione dei progetti specialirelativi agli accordi quadro con i Consorzi che si occupano del riciclo dei rifiuti”.

Guerre intestine – Sono alcune delle principali attività svolte anche oggi dall’impresa, sulla base dall’accordo quadro quinquennale tra Anci e il Conai (il Consorzio degli imballaggi) sulla raccolta differenziata nei Comuni. Della banca dati, in particolare, si parla per la prima volta nell’accordo 2009-13 e il progetto viene poi riconfermato dall’accordo siglato ad aprile 2014 e valido fino al 2019. Si tratta in sostanza della gestione dei numeri preziosi e sensibili sulla qualità e la quantità della raccolta, ma soprattutto sui flussi finanziari generati da questa per i Comuni. La commessa, assegnata da Anci, vale circa 200mila euro all’anno per cinque anni, pagati da Conai. Durante le trattative per l’ultimo patto sulla raccolta differenziata, che coincidono con la vendita dell’80 per cento di Ae&a a Chp, in Anci si consuma una guerra intestina. Da una parte ci sono coloro che vorrebbero portaremaggiore trasparenza sull’affidamento del servizio con una gara pubblica, nello schieramento opposto quelli che invece sono per lasciare le cose come stanno, forti della legittimazione che Ae&a ha proprio grazie all’atto notarile di dicembre 2013.

Così, la prima versione del testo del nuovo accordo quadro, datata aprile 2014, mette nero su bianco che “il servizio di gestione della Banca dati sarà affidato dal Conai mediante gara”. Ma è bastato sostituire la frase con un’altra nel documento stampato a ottobre 2015 e messo on line da Conai solo dopo la segnalazione deilfattoquotidiano.it  per lasciare tutto com’è: “Il servizio di gestione della banca dati è affidato ad Anci, che lo gestisce in autonomia, con la possibilità di affidamento ad altri soggetti, dandone comunicazione al Conai”, recita ora il testo. E così, anche se chi ha lavorato sull’argomento racconta, dietro garanzia di anonimato, che “quest’ultima modifica doveva servire in realtà a rendere temporanea la situazione poco chiara e affidare la gestione dei dati a un soggetto pubblico”, oggi la gestione della banca dati è regolata da una convenzione tra Anci e Ae&a. Firmata nell’autunno 2014 e prorogabile fino al 31 dicembre 2016. “Per fare un’infrastruttura del genere ex novo Anci avrebbe dovuto spendere qualche milione, invece così, visto che è stata già fatta, c’è solo ilcosto di gestione. Se il servizio fosse andato a gara non ci sarebbe stata nessuna garanzia della pubblicità della banca dati, perché la commessa la poteva vincere chiunque”, replica oggi ailfattoquotidiano.it Filippo Bernocchi, Forza Italia, da oltre dieci anni delegato Anci per le politiche ambientali (e quindi anche dei rifiuti) e presidente del cda di Ae&a dalla sua creazione nel 2007 fino a febbraio 2016, quando, ci spiega, “mi sono dimesso perché mi ero stufato di ricevere telefonate come la sua”.

Le responsabilità dei vertici – Difficile capire che ruolo hanno in tutto questo i vertici dell’associazione dei Comuni visto che il presidente dell’Anci, Piero Fassino, interpellato in merito dailfattoquotidiano.it non ha voluto rilasciare dichiarazioni. La banca dati non è però l’unico elemento poco chiaro di Ae&a, sulla cui gestione esistono anche una serie di interrogazioni parlamentari presentate dai deputati pentastellati Alberto Zolezzi, Riccardo Nuti e Stefano Vignaroli. Nel passato della società c’è anche una partecipazione di quasi il 15 per cento targataDaneco Impianti spa, azienda attiva nel settore della gestione dei rifiuti. Già prima di acquisire le quote l’impresa aveva avuto guai con la giustizia: i suoi vertici erano stati condannati in primo grado nel 2012 dal tribunale di Verona perché ritenuti responsabili dell’inquinamento della falda freatica sotto la discarica di Pescantina gestita dalla società. In attesa della sentenza di appello è scattata la prescrizione, ma intanto rimane la domanda sull’opportunità di accettare questa partecipazione. “Della condanna in primo grado nel 2012 apprendo adesso”, dice Bernocchi a ilfattoquotidiano.it. “La selezione dei soci fu fatta da una commissione, e visto che la società non aveva misure interdittive a suo carico non c’erano motivi per escluderla. Il problema di opportunità si pose dopo, con l’arresto dei suoi vertici, poi prosciolti. A quel punto Ae&a riacquistò le quote”.

In affari con i renziani – Oggi Ae&a, che nel frattempo ha quasi raddoppiato il suo capitale sociale portandolo a circa 245mila euro, è controllata al 65,5 per cento da Chp Roma. Il resto è suddiviso tra la stessa Ae&a (14,7 per cento), l’ex unico proprietario Ancitel (10 per cento), Eprcomunicazione srl, che si occupa di pubbliche relazioni (5), Fenit spa (4,8), società di servizi. A sua volta la maggioranza delle quote della società romana è in mano alla Logo srl, di proprietà della moglie e dei figli dell’industriale prateseCarlo Longo, oggi presidente dell’Interporto della Toscana centrale e in passato vice presidente di Confindustria Toscana, nonché presidente della Camera di commercio di Prato, vicino al concittadino Bernocchi. La Logo, attraverso la partecipata Cki è in affari con nomi noti vicini al premier Matteo Renzi. Socio di maggioranza della Cki è infatti la Kontact srl, amministrata da Giorgio Moretti, renziano, presidente della multiservizi dei rifiuti fiorentina Quadrifoglio. Il restante 9 per cento è nelle mani di un altro renziano di ferro, Marco Carrai.

Fonte: Il Fatto Quotidiano