16 dicembre 2015 – Potrebbe essere arrivato in dirittura d’arrivo il progetto della nuova gestione dei rifiuti cittadina. A un anno di distanza dalla trasmissione del bando di gara, ieri mattina il progetto, il cui iter di appalto è in fase di conclusione per l’approvazione definitiva, è stato illustrato nel salone di rappresentanza del Palazzo di città. Erano presenti per l’amministrazione la prima cittadina Maria Concetta Di Pietro e l’assessore con delega all’Ambiente Pino Pisani per l’amministrazione e Salvatore Genova per la società Esper di Torino che ha redatto il progetto.
Il sindaco ha introdotto l’incontro pubblico :” Un cambiamento culturale notevole. Il riciclaggio premierà i cittadini più virtuosi. Un punto di svolta epocale che consentirà di uscire dalla preistoria”. L’assessore Pisani ha aggiunto :”la raccolta differenziata dipenderà anche dalla capacità dei cittadini a partecipare. Questo è il primo di una serie d’incontri che serviranno a informare la cittadinanza sulle nuove regole”.
Il tecnico della Esper ha illustrato , in generale, il moderno concetto introdotto dal progetto che , ricordiamo, era già pronto dall’estate del 2012, cioè prima del “terremoto” dello scioglimento del consiglio comunale che ha , di fatto, bloccato tutto l’iter con l’arrivo della Commissione straordinaria. Oltre un anno di stop che ha pesato sulla comunità inutilmente. “La città – esordito Genova – è fortunata perché ha una nuova e moderna gestione dei rifiuti il cui obiettivo principale è la riduzione dei rifiuti da conferire in discarica, meno rifiuti significa minori costi e maggiori benefici per la comunità.
Raccogliere meglio significa prevenire le cattive abitudini e le mini discariche abusive sul territorio. La città è anche fortunata – ha aggiunto – perché ha potuto partecipare al bando “Fare con meno” che è riservato alle città sciolte per mafia”. Ma quali saranno le principali novità? “Non esisteranno più i classici cassonetti – ha spiegato il rappresentante di Esper – si punterà sulla raccolta “porta a porta” con l’operatore che passerà casa per casa, un processo di fidelizzazione. A regime sparirà l’attuale tariffazione basata sui metri quadri, sarà introdotta la tariffa puntuale. Chi ricicla di più pagherà meno e viceversa. Il calcolo infatti sarà effettuato sulla quantità di rifiuti indifferenziati consegnati all’operatore (quello che rimane dopo aver eliminato carta, vetro, plastica ecc..)”
Attualmente , secondo le stime, il 96 percento dei rifiuti va in discarica con notevole dispendio di denaro che, naturalmente, è a carico dei cittadini. L’obiettivo del 77% di differenziata è auspicabile, solo se ci sarà la volontà e la capacità, la coscienza civile e la costanza di ogni cittadino/utente. “Un effetto del servizio porta a porta – ha ricordato Genova – è l’aumento del personale impiegato dall’azienda appaltatrice per la raccolta. Ogni famiglia, azienda o esercente sarà dotato di un kit di contenitori (carta, vetro, plastica, umido) , i contenitori saranno muniti di microchip identificativo. Da quello che si consegnerà sarà dedotta la bolletta del servizio”.
Il progetto fare con meno, finanziato con 700 mila euro, consentirà di realizzare centri di raccolta per rifiuti ingombranti e centri di riuso, con questo sistema si prevengono le discariche abusive e il materiale sarà riutilizzato o rivenduto. Saranno acquistati e installati erogatori pubblici di acqua per cercare di ridurre il più possibile l’utilizzo delle bottiglie di plastica. Una nuova era – ha concluso il tecnico – cui i cittadini sono chiamati a partecipare attivamente”.
Ricordiamo , per dovere di cronaca, che nel dicembre del 2014 il bando di gara è stato trasmesso all’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici che dovrà approvarlo. L’affidamento della gestione rifiuti copre un periodo di sette anni per un importo complessivo di 42 milioni di euro. Il progetto era stato avviato dall’assessore Michele Accolla dell’amministrazione Carrubba, che nel 2012 affidò l’incarico alla Esper di Torino , un ente che si occupa dello studio sulla pianificazione ecosostenibile dei rifiuti, che opera a livello nazionale.
Dopo lo scioglimento del consiglio comunale, non si è capito come mai l’azienda è stata esclusa, anche se lo studio era pronto per emettere il bando. Solo in un secondo momento, dopo circa un anno, i commissari hanno rinnovato l’incarico che ha consentito di completare l’iter. La città ha perso tempo utile, circa due anni. Nel frattempo la Regione ha emanato nuove regole istituendo gli Ambiti di raccolta ottimale, il Piano del comune di Augusta è stato adeguato alla nuova norma. Se tutto andrà per il verso giusto tra giugno e luglio il nuovo sistema dovrebbe essere avviato con il definitivo addio agli odiosi cassonetti e , si spera, alle discariche abusive che quotidianamente fanno da corredo alla città.
fonte: Augustaonline.it