La Sardegna è senza dubbio una delle regioni italiane che più sta facendo verso una gestione sostenibile dei rifiuti. Sono sempre di più i Comuni che si attivano verso modelli virtuosi e l’isola ha raggiunto una media del 51%. La Regione si colloca così all’ottavo posto a livello nazionale, 9 punti sopra la media italiana e ben al di sopra di quelle del Sud, pari al 28,9%, e del centro (36,3%). E se è vero che la provincia con i risultati più meno buoni risulta essere quella di Olbia-Tempio, è altrettanto vero che proprio uno dei capoluoghi ha iniziato un percorso che lo ha portato velocemente a percentuali di molto superiori alla media regionale e nazionale.
Ne parliamo con l’Assessore all’Ambiente del Comune di Olbia, Giovanna Maria Spano
Buongiorno Assessore. Cominciamo dalla fine: i risultati ottenuti. Oggi Olbia viaggia, finalmente su percentuali di raccolta differenziata che possiamo definire senza dubbio “virtuose”.
Buongiorno. Si, in effetti è proprio così: attualmente abbiamo superato stabilmente il 70 % di RD. Non possiamo però nascondere che permangono alcune problematiche legate ad abbandoni di rifiuti in alcune zone del territorio per le quali abbiamo attivato un servizio di vigilanza e sanzionamento sempre più incisivo. Trattandosi di problemi pre-esistenti al cambio del sistema di raccolta, abbiamo ritenuto indispensabile non limitarci ad azioni repressive, ma abbiamo puntato anche sull’aspetto culturale: sono state realizzate e saranno proposte ancora, iniziative educative per le scuole e giornate ecologiche con i cittadini.
Risultati eccellenti, figli di un percorso lungo e tortuoso. Qual è stata la genesi di questi risultati?
Nel giugno 2011 all’insediamento della nostra nuova Giunta comunale, quale nuovo Assessore all’Ambiente, ereditai l’esito di una gara di igiene urbana piuttosto onerosa già bandita (ma non ancora assegnata all’unico soggetto che aveva partecipato alla selezione) ed un servizio di RD stradale tradizionale che permetteva di raggiungere circa il 30% di RD e mal soddisfaceva le esigenze di decoro urbano della nostra Città. Olbia è infatti ricca di insediamenti turistici molto conosciuti, tra i quali Porto Rotondo e Portisco, ed è dotata di infrastrutture che ne fanno un polo turistico molto importante per l’intera Isola. A partire dal nucleo storico del corso Umberto I, la città con il convulso incremento demografico degli anni settanta e ottanta, si è notevolmente espansa in ogni direzione.
Nel 2012 decidiamo quindi di affidare alla ESPER un incarico per individuare le possibili modalità di ottimizzazione del servizio bandito, che era un servizio misto stradale/ domiciliare che comportava grandi rischi di migrazione di rifiuti nelle enormi zone esterne al centro abitato principale, in cui, da progetto, sarebbero stati mantenuti i cassonetti. Oltre a questo, chiediamo alla ESPER di predisporre una ridefinizione economica dei servizi; contavamo così di ottenere due obiettivi spesso assai difficili da conciliare tra loro: una riduzione del paventato aumento dei costi dei servizi con l’applicazione del modello di raccolta misto previsto in sede di gara, e l’ottimizzazione e modifica del servizio per consentire l’applicazione della tariffazione puntuale a tutti gli utenti ed un miglioramento della qualità del nuovo servizio.
Si trattava dunque di andare a modificare un servizio già messo a gara, una procedura non banale. Come è andata?
Era necessario convincere della bontà delle scelte effettuate anche l’azienda affidataria del servizio, poiché si trattava di ricontrattazione e non di una semplice definizione di nuovi standard di servizio, che dovevano inevitabilmente essere concordati e non imposti all’attuale gestore del servizio. Fortunatamente, dopo una iniziale diffidenza e resistenza alle proposte di variazione, l’autorevolezza dei tecnici della ESPER e la volontà forte dell’amministrazione, riuscirono a fare breccia ed anche l’azienda appaltatrice, la Devizia SpA si è convinta della necessità di accogliere quasi tutte le richieste di variazione elaborate dalle ESPER. I risultati non si sono fatti attendere.
Quando è partito il nuovo servizio e quali sono state le modalità prescelte?
Puntando all’applicazione della tariffazione puntuale, non potevamo compiere scelte differenti da una raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale. Nel 2014 siamo partiti con l’applicazione della RD domiciliare nelle zone esterne al centro urbano principale, dove sarebbe dovuta invece permanere la raccolta stradale, e nel 2015 abbiamo completato l’estensione del servizio a tutto il territorio. Ad oggi non ci sono più contenitori stradali in tutto il territorio del nostro Comune. Anche nei condomini con molte famiglie abbiamo privilegiato la distribuzione di mastelli singoli e grazie anche ad innovativi sistemi di aggancio dei mastelli ogni famiglia potrà usufruire di un servizio comodo e personalizzato.
IL prossimo step è dunque la tariffazione puntuale?
Si, è il prossimo passo. Oggi il sistema è pronto per il passaggio ad una tariffazione basata sul principio, sancito dalle normative europee, secondo cui chi più inquina più paga. Uno specifico chip UHF applicato sui mastelli, lega indissolubilmente l’utenza a quel preciso contenitore e tale chip all’inizio viene utilizzato per multare chi non differenzia in maniera corretta. A regime servirà per il calcolo della bolletta con la tariffa puntuale. In questo modo, a brevissimo, potremo tenere fede all’impegno assunto con la sottoscrizione del protocollo “Verso Rifiuti Zero”, potendo applicare la tariffazione puntuale per ogni singolo utente servito.