Burolo è un Comune di 1500 persone nella provincia di Torino, quasi al confine con quella di Biella. Come spesso accade, le campagne e i dintorni del centro abitato sono stati oggetto di abbandoni indiscriminati di rifiuti. L’amministrazione non è stata a guardare, mettendo in campo tutte le proprie energie per contrastare il fenomeno. Fototrappole, telecamere, addirittura droni.
Ne parliamo con il Sindaco, Franco Cominetto
Qual è la situazione da cui si è partiti e che ha portato alla decisione di mettere in campo azioni contro l’abbandono dei rifiuti?
Sono alcuni anni che assistiamo a fenomeni di abbandono, anche di oggetti particolarmente inquinanti. Parlo di batterie delle auto, di pneumatici fuori uso e di oggetti che, lasciati nell’ambiente, sono causa e fonte di inquinamento ambientale particolarmente significativo.
Purtroppo vengono scelti per gli abbandoni luoghi isolati, spesso quindi in aperta campagna. Vengono scaricati rifiuti nei fossi di scolo, nei piccoli corsi d’acqua. Ultimamente riscontriamo anche molti abbandoni presso le campane per la raccolta del vetro e della plastica, luogo interpretato genericamente come luogo di “raccolta rifiuti”. E noi ci troviamo materassi, reti, biciclette…
Spero sempre che non siano i nostri cittadini a compiere tali azioni. Confido nella loro intelligenza e buon senso: Il ritiro degli ingombranti a domicilio è gratuito.
E infatti, spesso si tratta evidentemente di abbandoni legate a piccole aziende edili o di sgombero che, per non pagare lo smaltimento, abbandonano i rifiuti in giro. L’anno passato abbiamo avuto un importante abbandono di infissi e serramenti: circa due camion di materiale scaricato su un pascolo che, frantumandosi, ha messo a serio pericolo il bestiame presente.
Quali azioni avete messo in campo per arginare i fenomeni di abbandono?
Abbiamo partecipato e vinto un bando per la dotazione di impianti di videosorveglianza. Il paese, nei punti sensibili è coperto dunque da telecamere di sicurezza. Allo stesso modo i varchi d’ingresso al territorio comunale sono coperti da telecamere che rilevano la targa delle auto in transito.
Ovviamente in aperta campagna questi impianti non sono utilizzabili, e abbiamo scelto di utilizzare le fototrappole. Gli stessi strumenti che vengono utilizzati per il censimento notturno degli ungulati e degli animali selvatici, noi li utilizziamo per monitorare i punti strategici dove spesso si verificano abbandoni. Devo ammettere che sono strumenti che funzionano perfettamente.
Infine in collaborazione con l’Esercito Italiano stiamo utilizzando i droni. Li utilizziamo per monitorare il territorio (certo non solo per la questione legata ai rifiuti) ed individuare eventuali punti di smaltimento abusivo non segnalato. Ci sono zone interne, in collina, dove non riusciamo a garantire un controllo e un monitoraggio costante, sarebbe necessario andarci appositamente. Il drone è molto utile anche per questo.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete dovuto affrontare?
Dal punto di vista politico non abbiamo riscontrato difficoltà: quello di andare a posizionare delle telecamere o comunque degli strumenti di controllo è un atto amministrativo, che abbiamo portato avanti senza particolari problemi. Purtroppo la vera difficoltà è quella di sradicare comportamenti poco civili. E non si tratto solo di abbandoni “grandi”. Spesso troviamo a bordo strada dei sacchetti di indifferenziato che sarebbero comunque raccolti settimanalmente.
Che risultati avete ottenuto?
Senza dubbio abbiamo riscontrato una diminuzione degli abbandoni. Inizialmente i nostri addetti facevano due giri straordinari alla settimana, oggi ne fanno uno ogni 15 giorni. Senza dati ufficiali a supporto non voglio essere troppo ottimista, ma abbiamo riscontrato un calo almeno del 40%. Abbiamo chiuso zone che erano solite essere oggetto di abbandoni, lasciando l’accesso ai soli padroni dei terreni, abbiamo, come detto aumentato la sorveglianza, e i risultati si sono visti.
Il problema dell’abbandono non affligge solo Burolo. Che consiglio crede di poter dare ad un collega amministratore che si approccia per la prima volta al contrasto agli abbandoni?
Sicuramente ho toccato con mano l’efficienza del controllo tramite telecamere o anche solo fototrappole. Una volta che si “pizzica” un trasgressore, l’effetto è quello di disincentivare fortemente tali comportamenti. Ovviamente il controllo e il sanzionamento devono avere in parallelo un servizio efficiente, comprensivo di raccolta ingombranti. (S.C.)