Vietare i sacchetti di plastica usa e getta: una misura semplice con effetti concreti

L’introduzione di divieti sui sacchetti di plastica monouso si conferma come una delle politiche ambientali più efficaci per ridurre la plastica che finisce nell’ambiente, in particolare nei mari. A dimostrarlo è un recente studio pubblicato sulla rivista Science, che ha esaminato l’impatto reale di queste misure in vari paesi del mondo, analizzando la presenza di rifiuti sulle spiagge prima e dopo l’implementazione delle restrizioni. I risultati parlano chiaro: il divieto funziona e porta a una riduzione significativa dei sacchetti di plastica trovati lungo le coste monitorate.

Lo studio ha esaminato quasi 1.500.000 oggetti raccolti e classificati tra il 2016 e il 2021, coinvolgendo 50 paesi in un monitoraggio condotto da scienziati, volontari e organizzazioni ambientaliste. Le differenze tra i paesi che hanno adottato divieti e quelli che non lo hanno fatto sono evidenti: nei primi, la quantità di sacchetti sulle spiagge è diminuita in media tra il 25% e il 47%, a seconda della severità delle misure e della loro applicazione nel tempo.

Questi dati diventano ancora più significativi se si considera che i sacchetti di plastica sono tra i rifiuti più comuni e diffusi nell’ambiente. Leggeri e resistenti, vengono facilmente trasportati dal vento, sfuggono dai cassonetti, si accumulano lungo i fiumi e possono arrivare in mare anche a centinaia di chilometri dal luogo in cui sono stati abbandonati. Una volta in acqua, si frantumano in microplastiche, contribuendo a una delle crisi ecologiche più gravi e difficili da affrontare.

Il paradosso è che, nonostante i divieti, l’uso della plastica continua a crescere, anche nei paesi che hanno cercato di limitarne l’uso. Questo succede perché molti altri prodotti e imballaggi non sono soggetti a regole così severe, oppure perché i divieti non sono sempre supportati da campagne di sensibilizzazione, alternative sostenibili o controlli efficaci. Tuttavia, lo studio dimostra che quando si adottano norme chiare, si fa monitoraggio e si informa il pubblico, i risultati sono tangibili e misurabili.

In Italia e in Europa, questa riflessione è particolarmente importante. L’Italia è stata tra i pionieri in Europa nel vietare i sacchetti non biodegradabili nei negozi, e oggi l’obbligo di utilizzare shopper compostabili è in vigore in tutti i supermercati e negozi. Tuttavia, molti comuni non hanno ancora esteso queste regole a mercati, attività artigianali o piccoli negozi, dove l’uso di sacchetti tradizionali è spesso ancora tollerato e dove i controlli non sono sistematici.

Inoltre, a livello locale, le amministrazioni possono fare molto di più. Vietare la distribuzione di sacchetti di plastica nei mercati rionali, durante eventi pubblici, fiere o sagre è una scelta relativamente semplice da attuare, che non richiede grandi risorse ma ha un impatto immediato. Anche solo sostituire i sacchetti con alternative in carta o materiali riutilizzabili può migliorare la qualità del territorio e la percezione dell’attenzione ambientale da parte dei cittadini.

Per i piccoli comuni, si tratta anche di una scelta educativa e simbolica, che può accompagnare altre politiche di riduzione dei rifiuti, come il compostaggio domestico, le ecofeste, il vuoto a rendere o la promozione dei distributori alla spina. Il divieto da solo non basta, ma è spesso il primo passo per innescare un cambiamento culturale più ampio, che inizia dalle abitudini quotidiane e si riflette poi sulle scelte economiche, commerciali e gestionali del territorio.

In sostanza, vietare i sacchetti di plastica usa e getta non risolve da solo il problema dell’inquinamento marino a livello globale, ma è sicuramente una delle poche misure che hanno già dimostrato di avere successo. Si tratta di un gesto concreto, visibile e facilmente comunicabile, che aiuta a ridurre la plastica nei fiumi e sulle spiagge in tempi brevi, e che può essere affiancato da iniziative più strutturate nel campo della raccolta, del riciclo e della prevenzione.

Per le amministrazioni pubbliche e i responsabili locali, è anche un’opportunità per mostrare attenzione verso il territorio e le nuove generazioni, specialmente in un periodo in cui le aspettative sociali riguardo all’ambiente e alla sostenibilità sono in costante crescita. È una scelta pratica, simbolica e misurabile, che contribuisce a dare credibilità alle politiche ambientali e a costruire comunità più consapevoli.

Fonti:

  • Gabriele Crescente, Vietare i sacchetti di plastica funziona davvero, Internazionale, 27 giugno 2025.
  • R. W. Hale et al., Science, giugno 2025, “Banning plastic bags reduces litter on global beaches”.
  • Green & Blue – La Repubblica, “Dove i sacchetti di plastica sono vietati i rifiuti diminuiscono”, 19 giugno 2025.
  • Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, normativa italiana sui sacchetti compostabili.
  • Commissione europea, Direttiva SUP (2019/904/UE) e linee guida plastiche monouso.

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