L’Unione Europea ha recentemente avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per il mancato corretto recepimento della direttiva quadro sui rifiuti. La Commissione Europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia, segnando il primo passo di questa procedura. La direttiva sui rifiuti dell’UE mira a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti, migliorando l’efficienza nell’uso delle risorse e minimizzando gli impatti ambientali, elementi chiave per la transizione verso un’economia circolare e per la competitività a lungo termine dell’Unione.
Questa direttiva stabilisce obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione dei rifiuti urbani per il riutilizzo, introducendo anche requisiti per migliorare i sistemi di gestione dei rifiuti e l’efficienza delle risorse nei vari Stati membri. La scadenza per il recepimento della direttiva modificata nella legislazione nazionale era il 5 luglio 2020.
La Commissione Europea ha evidenziato che l’Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva, tra cui la responsabilità estesa del produttore, la garanzia di un riciclaggio di alta qualità, la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e l’implementazione di un sistema di tracciabilità elettronica. Con l’invio della lettera di costituzione in mora, l’Italia ha ora due mesi per rispondere e affrontare le carenze sollevate. In caso di mancata risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe emettere un parere motivato.
Questa iniziativa non riguarda solo l’Italia. La Commissione ha già intrapreso procedure di infrazione contro altri dieci Stati membri, tra cui Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Cipro, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Romania, per questioni simili riguardanti il mancato rispetto della direttiva sui rifiuti.