Il Registro Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) è al centro di importanti modifiche previste dal Decreto Milleproroghe (DDL 1337), attualmente in fase di conversione in legge. Tra le novità più significative, è stata proposta una proroga dei termini di iscrizione per alcune categorie di operatori.
Attualmente, il RENTRI prevede l’iscrizione scaglionata dei soggetti obbligati, con tempistiche differenziate in base alla tipologia di attività e al numero di dipendenti. Un emendamento approvato in Commissione Affari costituzionali del Senato introduce uno slittamento di 60 giorni per le imprese del primo scaglione, tra cui produttori di rifiuti pericolosi con più di 50 dipendenti, trasportatori e recuperatori. La scadenza originariamente fissata al 13 febbraio 2025 potrebbe dunque essere posticipata, ma per l’ufficialità occorre attendere ulteriori passaggi normativi.
L’effettiva entrata in vigore di questa proroga dipende da due elementi chiave: l’approvazione definitiva della legge di conversione e l’emanazione di un decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente. Quest’ultimo dovrà essere pubblicato entro 30 giorni dalla conversione in legge per formalizzare i nuovi termini di iscrizione.
In aggiunta, lo slittamento potrebbe avere un impatto indiretto anche su altre disposizioni collegate, come l’adozione dei nuovi modelli per il Formulario Identificazione Rifiuti (FIR) e il Registro cronologico di carico e scarico, la cui introduzione era prevista per il 13 febbraio 2025. Tuttavia, fino alla pubblicazione del decreto ministeriale, gli obblighi esistenti restano invariati e le scadenze devono essere rispettate secondo il calendario attuale.
In attesa di sviluppi ufficiali, le imprese coinvolte devono monitorare con attenzione l’evoluzione normativa per evitare inadempienze e prepararsi a eventuali aggiornamenti nei processi di gestione dei rifiuti.
