Spesso si tende a vedere e percepire come più “green” un imballaggio di carta, o misto plastica/carta, piuttosto che uno completamente in plastica, ma è veramente così o siamo indotti a crederlo?
Capita sovente di ricevere pacchi da note multinazionali, contenenti magari piccoli oggetti ordinati online come chiavette o simili, con imballi in carta estremamente grossi. In quelle occasioni a me sorge spontanea una domanda “Ma serve davvero tutto questo imballo per un oggetto così piccolo?“.
Gli imballaggi eccessivi di carta tendono ad ingannare i consumatori, creando l’illusione della sostenibilità. Grazie al suo colore che la fa risultare grezza o a simboli del riciclo sempre più presenti, la carta viene erroneamente percepita come un materiale rispettoso dell’ambiente, quando in realtà può causare più danni che benefici. Esistono infatti una moltitudine di confezioni create usando carte patinate e con strati di altri materiali , che creano dei rifiuti quasi sempre non riciclabili o biodegradabili correttamente.
Le statistiche dell’Agenzia Ambientale degli Stati Uniti rivelano che nel mondo vengono prodotte circa 80 milioni di tonnellate di imballaggi, di cui la stragrande maggioranza è costituita da plastica o carta. Dopo l’acquisto da parte dei consumatori, gran parte di questi imballaggi viene semplicemente gettata e solo una parte minore viene avviata al riciclaggio, mentre il resto finisce nelle discariche. Nonostante i benefici potenziali per l’ambiente e per l’economia derivanti dalla riduzione degli imballaggi eccessivi, molti prodotti continuano ad essere sovraimballati.
Per capire come le aziende riescano a illudere i consumatori attraverso l’uso eccessivo di imballaggi, è stata condotta una ricerca dalla dott.ssa Tatiana Sokolova, della Facoltà di Economia e Management dell’Università di Tilburg. Il suo obiettivo era comprendere la reazione dei consumatori di fronte a imballaggi eccessivi, in cui la carta viene aggiunta alla plastica in modo superfluo.
Gli otto studi svolti con consumatori provenienti da diversi paesi, hanno evidenziato che le persone tendono a percepire gli imballaggi in plastica e carta come più ecologici rispetto a quelli composti solo da plastica. A causa di questa percezione distorta riguardo alla sostenibilità, i consumatori si dimostrano disposti a pagare un prezzo maggiore per prodotti sovraimballati e tendono ad optare per essi.
Secondo la ricercatrice, la principale lezione emersa da questa ricerca è che la sostenibilità reale e quella percepita non sono necessariamente allineate. Conclude affermando che per permettere ai consumatori di prendere decisioni più sostenibili, dobbiamo innanzitutto assicurarci che comprendano appieno il significato di una scelta sostenibile. Se la percezione della sostenibilità da parte dei consumatori risulta distorta, dovremmo intervenire per allineare in modo più accurato la sostenibilità oggettiva con quella percepita.