Sono oltre 365mila le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RaeeE) avviate a corretto smaltimento in Italia nel 2020, un risultato in crescita di oltre il 6,35% rispetto al 2019. E a trainare è in particolare il Sud. È quanto emerge dall’analisi dei dati diffusi nella tredicesima edizione del Rapporto Annuale dal Centro di Coordinamento Raee, l’istituzione che sintetizza i risultati conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione per la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
Si tratta di quasi 22.000 tonnellate in più raccolte, a conferma del trend emerso negli ultimi anni e nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid-19, spiega il Centro di Coordinamento Raee in una nota. E’ cresciuta anche la raccolta media pro capite a 6,14 chilogrammi per abitante, pari al +7,7%.
Per quanto riguarda le aree geografiche, sia Nord sia Centro Italia aumentano i propri quantitativi rispetto all’anno precedente, ma è nel Sud che si registra la crescita più significativa e sostenuta (+17,2% rispetto all’anno precedente), mostrando di volersi mettere in linea con il resto d’Italia.
Analoga la situazione della raccolta pro capite, in crescita in tutto il Paese, ma in maniera più sostenuta al Sud.
Cinque regioni su sette evidenziano incrementi percentuali a doppia cifra, i migliori a livello nazionale; tra queste primeggia la Basilicata, con un +78,4% favorito dalla importante per-formance di un singolo centro di raccolta. Seguono, per trend di crescita, la Sicilia (+28%) e la Puglia (+21,8%); il Molise registra un incremento della raccolta pari al +16,3% e la Calabria dell’11,3%. Più contenute le crescite della Campania con il +7,8% e della Sardegna con il +3,4%.
La Valle d’Aosta mantiene il primato italiano per raccolta pro capite, mentre la Toscana è ancora prima tra le regioni del Centro. (ANSA).