Adesso che qualche “pezzo da Novanta” – multinazionali, Nazioni Unite, ecc – vedono la questione della lotta allo spreco di cibo come un imperativo umanitario, finanziario e ambientale, resta da pensare a come agire.
Dopo tutto, lo spreco di cibo investe tutta la catena alimentare, dai raccolti lasciati nei campi a marcire, al cibo rovinato durante il trasporto, alle selezioni per motivi estetici prima di essere collocato sugli scaffali dei supermercati, fino agli scarti effettuati sulle tavole dei ristoranti e delle famiglie.
Negli USA questo comporta un turnover di denaro sprecato che ammonta a 165 miliardi di dollari: a tanto equivale il cibo prodotto e gettato via in questo paese ogni anno, secondo una ricerca intitolata “Rethink Food Waste through Economics and Data” (Ripensare allo spreco di cibo da un’ottica economica e con dati alla mano) condotta da Deloitte consulting, Mission Point Capital Partner, aziende di investimento e Closed Loop Fund.
Rethink Food Waste through Economics and Data — REFED — è una ricerca che ha individuato tre aree nelle quali gli investimenti nella logistica e nelle infrastrutture potrebbero dare un grosso aiuto nel tagliare gli sprechi. “Gli obiettivi di REFED sono di creare un percorso preciso per la lotta allo spreco di cibo negli Stati Uniti attraverso la riduzione, il riciclo e il recupero del cibo che altrimenti andrebbe sprecato” ha dichiarato Sarah Vared, coordinatrice del progetto.
Sodexo, che si descrive come una compagnia che punta a “migliorare la qualità della vita” fornendo una serie di servizi legati alla ristorazione e alla gestione del cibo a 32mila clienti in tutto il mondo, si è impegnata nella riduzione dello spreco di cibo. In anni recenti ha condiviso questa politica lavorando con l’EPA (Environmental Protection Agency – Agenzia per la protezione ambientale) e la “Recovery Challenge” per il recupero degli alimenti. Adesso Sodexo vede emergere il bisogno collettivo di risolvere i problemi globali legati allo spreco alimentare. “Ci sono diversi motivi per dire che è arrivato il momento di focalizzarsi su questa questione”, ha dichiarato Christy Cook, direttore della divisione di Sodexo legata alla sostenibilità. “A livello mondiale, dicono le Nazioni Unite, vengono sprecati 750 miliardi di cibo e 940 miliardi di attività economica, mentre milioni di persone sulla Terra continuano ad avere fame”.
Il progetto Rethink ha già fornito una serie di dati utili, reperibili sul suo sito web. Il valore in dollari del cibo gettato ogni anno negli USA ammonta a 165 miliardi di dollari. Il cibo sprecato è responsabile del 25 per cento di tutta l’acqua utilizzata negli Stati Uniti. Se anche soltanto il 15 per cento dell’attuale spreco alimentare fosse recuperato e dato a chi ha fame, si potrebbero nutrire 25 milioni di persone.
La roadmap, l’itinerario che il gruppo REFED intente seguire parte da tre pietre miliari: ridurre, riciclare e recuperare. La prima implica ridurre la produzione elaborando una logistica più accurata, una pianificazione dettagliata e consegne espresse. La seconda riguarda l’area del riciclaggio degli sprechi e coinvolge tutti i nuclei familiari e tutte le attività di ristorazione. La terza coinvolge la fase successiva alla preparazione del cibo, quando gli alimenti cucinati non sono consumati ma possono comunque essere recuperati e salvati.
Sodexo lotta contro lo spreco di cibo con progetti ad hoc destinati alle mense dei campus universitarie coinvolgendo gli studenti di 134 college dotati di servizi di ristorazione. Gli studenti recuperano il cibo in eccesso delle caffetterie e preparano pasti alle persone bisognose delle comunità vicine, sviluppando un sistema logistico accurato. Altrove, aziende come Global Green di New York e Lean Path di Portland lavorano con ristoranti per mettere a punto un sistema di consegne del cibo prima che diventi rifiuto. Lee Path fornisce un software per individuare con rapidità e precisione i posti dove c’è spreco alimentare.
Global Green, un’azienda che nel tempo si è aggiudicata premi per il recupero di cibo e i suoi programmi di distribuzione di alimenti, ha calcolato che nell’ultimo anno recuperando gli avanzi di cibo dei ristoranti prima che venissero inviati in discarica sono state risparmiate un milione di tonnellate di gas dannosi per l’effetto serra.
REFED punta a individuare con esattezza il genere di investimento necessario negli USA per ridurre lo spreco di cibo. “Stiamo cercando le risorse necessarie” ha dichiarato Vared. “Abbiamo anche bisogno di investimenti governativi e di organizzazioni filantropiche”. Questo è uno di quei problemi che deve essere affrontato dal pubblico e dal privato, in maniera congiunta.
Per maggiori informazioni sul progetto REFED fare click qui.
Fonte: Eco dalle Città; Traduzione: Laura Tajoli