L’attività di monitoraggio del Catasto rifiuti, istituito presso l’ARPAS, ha prodotto, anche quest’anno, con la collaborazione degli Osservatori Provinciali dei rifiuti e dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione, il rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna, relativo all’anno 2015.
Il rapporto analizza la produzione, le raccolte differenziate, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani, e costituisce un utile strumento per il monitoraggio degli obiettivi previsti dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.
Nel corso degli ultimi anni, in attuazione del Piano regionale del 2008, la Regione ha adottato delle azioni che hanno portato i Comuni della Sardegna dal 2008 al 2015 a modificare radicalmente la propria gestione dei rifiuti, fino a raggiungere il risultato del 56% di raccolta differenziata: rappresenta senz’altro un ottimo traguardo considerando, fra l’altro, che proprio i centri maggiori non hanno avviato una raccolta efficiente. Si tratta di un risultato che colloca la Sardegna fra le migliori realtà a livello nazionale, unica regione del Sud Italia a vantare una raccolta differenziata sopra il 50%.
Prosegue l’andamento decrescente della produzione già osservato negli anni precedenti, con un calo importante dei rifiuti a smaltimento grazie in particolare all’adozione di sistemi di gestione dei rifiuti più efficienti anche in alcuni grossi centri e in centri interessati da fenomeni turistici importanti, con l’adozione sempre più estesa del sistema porta a porta domiciliare integrale e l’apertura di nuovi ecocentri. In particolare è di rilievo il cambio di passo registrato da una delle province storicamente più in ritardo, e anche fra le più impattanti in termini di produzione procapite, la provincia di Olbia – Tempio, dove la conversione al porta a porta della città di Olbia e di altri centri rilevanti per la produzione di rifiuti, ha consentito un vero e proprio salto verso il raggiungimento degli obbiettivi della raccolta differenziata.
Esistono tuttavia in ogni provincia delle realtà di vera eccellenza, con 206 Comuni su 377 che superano il 65% di raccolta differenziata e fra essi ben 47 che superano il 75%, tra cui centri di media dimensione interessati da notevoli flussi turistici, come Orosei e Siniscola che addirittura superano l’80% ma anche Tortoli’, Budoni e Oristano, il primo a superare il 70% fra i Comuni di dimensione maggiore.
Contrastano con queste esperienze i risultati non ancora eccellenti dei Comuni che continuano a persistere nella raccolta stradale, che non assicura, come oramai la realtà dei fatti ha ampiamente dimostrato, efficienti raccolte in quantità e qualità, determinando anche sprechi di risorse in fatto di mancati contributi dai consorzi di filiera e costi di smaltimento delle frazioni indifferenziate e delle impurezze e scarti della raccolta separata.
Nel 2015 si è assistito ad un ulteriore miglioramento per quasi tutte le raccolte delle singole tipologie di rifiuti, in particolare si segnala l’incremento dell’organico separato, che rappresenta una delle eccellenze della raccolta regionale.
Ancora molto positivi sono gli incrementi nella raccolta di vetro, carta, metalli e plastica, mentre sempre ad un ottimo livello, anche nazionale, è la raccolta dei RAEE. Meno soddisfacente è la raccolta del verde e del legno e da migliorare appare quella dei tessili, seppure in crescita.
A livello impiantistico qualche ritardo si è accumulato nell’avvio del rinnovo ed ammodernamento degli impianti di termovalorizzazione; ha chiuso, invece, l’impianto di selezione di Carbonia, di cui è in corso la conversione in impianto di compostaggio. Questi eventi hanno portato all’aumento, dopo anni di continuo decremento, dei rifiuti conferiti direttamente a discarica per far fronte alle necessità urgenti di smaltimento comunque esistenti a causa dell’impossibilità di recuperare energeticamente tutto il secco residuo prodotto, che pure è risultato in netto aumento nel 2015.
Migliora, grazie ai risultati raggiunti sul fronte della separazione dei rifiuti ed al maggior ricorso all’incenerimento, la percentuale dei rifiuti urbani biodegradabili in discarica (cosiddetti RUB), che continua a raggiungere buoni risultati nel centro-sud della Regione, mentre meno soddisfacenti sono i risultati delle province del nord Sardegna anche per il 2015, malgrado il miglioramento della raccolta differenziata.
Diciassettesimo Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna [file .pdf]