Natural Mineral Waters Europe (NMWE), UNESDA Soft Drinks Europe e Zero Waste Europe : È ora di riconoscere il ruolo dei sistemi di deposito cauzionale (DRS) nel raggiungimento di un’economia circolare per gli imballaggi per bevande monouso nell’Unione europea
E’ stato diffuso oggi il comunicato congiunto (segue in formato integrale) in cui Natural Mineral Waters Europe (NMWE), UNESDA Soft Drinks Europe e Zero Waste Europe chiedono all’Unione europea di facilitare la transizione dell’industria delle bevande verso la circolarità, sviluppando un quadro giuridico per la creazione di efficienti sistemi di deposito cauzionale (deposit refund systems – DRS) per gli imballaggi delle bevande.
Natural Mineral Waters Europe (NMWE), UNESDA Soft Drinks Europe e Zero Waste Europe (ZWE) sollecitano l’Unione europea a riconoscere il ruolo dei sistemi di deposito cauzionale e a sostenere l’istituzione di requisiti minimi per tali sistemi nella revisione della direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio. Le organizzazioni ribadiscono inoltre il loro pieno impegno a collaborare con i responsabili politici e gli stakeholder locali nell’implementazione di un sistema di raccolta efficiente a livello industriale in tutta l’Unione europea.
Accelerare la transizione verso un’economia circolare, come stabilito dal piano d’azione dell’UE per l’economia circolare, è un obiettivo collettivo, e i sistemi di deposito cauzionale fanno parte della soluzione al fine di rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili e riciclabili entro il 2030. Inoltre, la direttiva UE sulla plastica monouso impone un tasso di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica per bevande entro il 2029 e un minimo del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET dal 2025 (30% dal 2030 in tutte le bottiglie per bevande).
Date le attuali prestazioni di raccolta in tutta l’Unione, è improbabile che molti Stati membri raggiungano gli obiettivi prefissati. Questo è il motivo per cui sosteniamo i sistemi di deposito cauzionale (DRS) ben progettati come una delle opzioni più efficienti per raggiungere gli obiettivi di raccolta e di contenuto riciclato fissati nella direttiva UE sulla plastica monouso, ma anche come un’opportunità per creare un sistema di riciclaggio a circuito chiuso che garantisca che il materiale venga restituito e riciclato in nuovi contenitori per bevande”, dice Nicholas Hodac, direttore generale dell’UNESDA.
“I sistemi DRS non solo hanno raggiunto alti tassi di raccolta per gli imballaggi delle bevande nei paesi in cui sono stati introdotti, ma hanno anche il vantaggio di fornire materiale riciclato di alta qualità adatto al contatto con gli alimenti in un unico flusso pulito. Possono inoltre contribuire agli obiettivi climatici dell’UE, riducendo per esempio l’impiego di materiali vergini grazie al circuito chiuso che permette che tutti i materiali raccolti vengano riciclati senza dispersioni. Tuttavia, nonostante i loro eccellenti risultati, la legislazione dell’UE sugli imballaggi e i rifiuti d’imballaggio non affronta in alcun modo i sistemi di deposito cauzionale, né garantisce il riciclaggio a circuito chiuso per i materiali che possono entrare a contatto con gli alimenti“, continua Patricia Fosselard, segretario generale di NMWE.
LaCommissione europea può giocare un ruolo cruciale nel colmare questa lacuna, sviluppando dei requisiti minimi per aiutare gli Stati membri dell’Unione fornendo un indicazione per l’istituzione di nuovi ed efficienti sistemi di deposito cauzionale. “Tali requisiti minimi dovrebbero basarsi su quelli per i regimi di responsabilità estesa del produttore stabiliti nella direttiva quadro sui rifiuti. L’istituzione di questa guida a livello dell’UE potrebbe aiutare a garantire che l’infrastruttura dei sistemi DRS in tutti gli Stati membri , ospiti ove possibile, anche gli imballaggi riutilizzabili, in linea con gli obiettivi dell’UE in materia di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti di imballaggio. Con una rapida adozione di questi requisiti minimi, siamo sicuri che possiamo muoverci più velocemente verso il raggiungimento degli obiettivi dell’economia circolare e del clima“, dice Joan Marc Simon, direttore di Zero Waste Europe.
NMWE, UNESDA Soft Drinks Europe e Zero Waste Europe ritengono che qualsiasi nuovo sistema di deposito cauzionale dovrebbe essere sviluppato ed istituito sulla base di alcuni principi base per quanto riguarda la sua portata geografica, i materiali in cui sono realizzati i contenitori di bevande inclusi nel sistema, la sua governance, la convenienza, l’incentivazione del consumatore e l’accesso dei produttori ai materiali riciclati.
Allegato – Principi chiave per la creazione di nuovi ed efficienti sistemi di deposito cauzionale per gli imballaggi di bevande
Tipologie di materiale:
- Un sistema di deposito cauzionale dovrebbe includere tutte le tipologie e dimensioni degli imballaggi per bevande (fino a tre litri).
- I nuovi sistemi DRS dovrebbero includere sia gli imballaggi per bevande monouso che quelli ricaricabili, se possibile fin dall’inizio.
Tassi di raccolta:
- I sistemi DRS dovrebbero essere progettati per raggiungere almeno il 90% di tasso di raccolta per ogni materiale d’imballaggio (con cui sono realizzati i contenitori di bevande : plastica vetro o metallo/lattina ndr.) incluso nel sistema.
Governance:
- I DRS dovrebbero essere istituiti e gestiti dall’industria attraverso una struttura senza scopo di lucro, con ad esempio un’organizzazione centrale di gestione del sistema, ed essere soggetti a un sistema trasparente di reporting e verifica.
- I rivenditori giocano un ruolo critico nel processo di riscatto degli imballaggi e quindi dovrebbero essere parte della governance dell’organizzazione centrale di gestione del sistema per garantire un’implementazione e una gestione ottimizzata del DRS.
- La legislazione nazionale dovrebbe essere sviluppata in modo da delineare chiaramente elementi chiave come gli obblighi a carico dei produttori, gli obblighi di ritiro a carico dei rivenditori di bevande, i poteri attribuiti all’organizzazione centrale di gestione del sistema, e dovrebbero contenere misure governative per minimizzare le frodi.
Progettazione del sistema:
- Il sistema DRS dovrebbe essere impostato con l’efficienza dei costi come uno dei principi chiave.
- Le entrate, come i depositi non riscattati, dovrebbero rimanere nel sistema per coprire sia i costi di introduzione del sistema che quelli operativi.
- I costi e i ricavi dovrebbero essere ripartiti su materiali specifici, evitando così la sovvenzione incrociata dei materiali.
- Le campagne di educazione e sensibilizzazione dei consumatori dovrebbero essere a carico del sistema, e quindi incluse nei costi.
- L’organizzazione centrale di gestione del sistema di ogni paese definisce i valori variabili del deposito (o cauzione) tenendo conto del contesto locale e incentivando la cultura del “bring back”.
- Tutti i partecipanti al sistema dovrebbero collaborare per una sua ottimale ed efficiente implementazione in termini di costi ed essere equamente compensati per i costi netti sostenuti per gestire la logistica del sistema.
Punti di riscatto degli imballaggi:
- Il sistema di riscatto o restituzione dei contenitori di bevande , sia quando situato presso negozi che presso punti di raccolta non domiciliari , dovrebbe essere conveniente per i consumatori, efficace ed efficiente ed includere l’esplorazione di opzioni di tecnologia digitale, qualora indicate.
- I dettaglianti dovrebbero essere obbligati a ritirare tutti i materiali da imballaggio coperti da un deposito cauzionale immessi al mercato, fatte salve eventuali limitazioni di spazio per i piccoli operatori.
- Quando si usano distributori automatici inversi (RVM) o altre tecnologie, i requisiti tecnici minimi dovrebbero essere definiti e perseguiti dall’organizzazione centrale di gestione del sistema.
Accesso a materiali riciclati:
- I produttori di bevande, in quanto industria obbligata, dovrebbero avere un accesso equo e legittimo ai materiali riciclati che sono raccolti dal sistema DRS, anche attraverso un “accesso prioritario” o un “diritto di prima scelta” per il contenuto riciclato di qualità alimentare.
Informazioni su Natural Mineral Waters Europe (NMWE)
Natural Mineral Waters Europe rappresenta quasi 550 produttori di acque minerali naturali e di sorgente in Europa, la maggior parte dei quali sono piccole e medie imprese. NMWE si dedica alla promozione delle qualità uniche delle acque minerali naturali e di sorgente, nonché all’uso sostenibile delle risorse idriche e all’economia circolare. www.naturalmineralwaterseurope.org
Informazioni su UNESDA Soft Drinks Europe
Fondata nel 1958, UNESDA Soft Drinks Europe è un’associazione con sede a Bruxelles che rappresenta l’industria europea delle bevande analcoliche. Tra i suoi membri ci sono sia aziende che associazioni nazionali di tutta Europa che producono bevande, tra cui still drink, spremute, carbonati, polveri, tè freddi, caffè freddi, sciroppi, energy drink e sport drink. www.unesda.eu
Informazioni su Zero Waste Europe
Zero Waste Europe (ZWE) è la rete europea di comunità, organizzazioni, leader locali, esperti e agenti del cambiamento che lavorano per l’eliminazione dei rifiuti nella nostra società. Sostiene sistemi sostenibili e la riprogettazione del nostro rapporto con le risorse, per accelerare una transizione giusta verso zero rifiuti a beneficio delle persone e del pianeta. Creata nel 2014, la rete ZWE comprende ora 32 membri provenienti da 28 paesi europei . www.zerowasteeurope.eu
Fonte: Comuni Virtuosi