“Se la bottiglia deve finire per terra, allora preferiamo che la nostra birra non sia bevuta affatto”, è il messaggio forte lanciato da Ichnusa. Un monito che sottolinea la responsabilità di tutti nella tutela dell’ambiente e l’importanza di un consumo consapevole.
Il birrificio Ichnusa, parte del gruppo Heineken, ha lanciato una nuova iniziativa per combattere l’abbandono delle bottiglie di vetro in Sardegna, inserendosi in un contesto più ampio di tutela ambientale. L’iniziativa prevede l’installazione di bidoni decorati da artisti locali nei principali punti di ritrovo dell’isola, coinvolgendo partner come Legambiente Sardegna e Urban Center, oltre ai cittadini e turisti, per formare un movimento virtuoso volto a proteggere l’ambiente.
Secondo una ricerca condotta da Astraricerche, circa un italiano su quattro ha abbandonato bottiglie di vetro nell’ambiente, un fenomeno che riguarda anche la Sardegna. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, Ichnusa ha introdotto bidoni speciali per la raccolta del vetro, decorati da muralisti sardi, che trasmettono messaggi di rispetto per l’isola.
“L’impegno di Ichnusa nel tutelare le bellezze della Sardegna ha radici profonde”, afferma Matteo Borocci, direttore del Birrificio Ichnusa. Con i nuovi bidoni, l’azienda vuole non solo facilitare la raccolta del vetro, ma anche promuovere l’arte locale e sensibilizzare sul rispetto dell’ambiente. Il primo di questi bidoni, decorato dall’artista Roberta Scano, è stato inaugurato a Cagliari, presso Calamosca.
L’approccio di imputare al solo consumatore finale la responsabilità dell’abbandono di bottiglie e del mancato riciclo, potrebbe rappresentare un possibile pericoloso rilancio della strategia già utilizzata dall’industria delle bevande a metà del secolo scorso per giustificare la comparsa del fenomeno del littering, sconosciuto quando i sistemi di riuso con vuoto a rendere erano la norma. Una strategia che è stata efficace nel breve termine nel proteggere gli interessi dei produttori di bevande che, allettati dagli enormi risparmi conseguenti al delegare la raccolta dei vuoti e relativi costi alle comunità, non si sono impegnati a sostenere i sistemi di deposito cauzionale per diverse decadi. Sul lungo termine, invece, ha contribuito a perpetuare il problema del littering e a rallentare gli sforzi per affrontarlo in modo efficace, considerato che le ricette all’insegna dell’informazione, sensibilizzazione e della moral suasion sono state messe in campo senza successo da ormai mezzo secolo.
Va però riconosciuto al birrificio Ichnusa del gruppo Heineken una attenzione ed un impegno non comuni sul fronte del vetro a rendere con la campagna “A buon rendere” (https://www.inc-comunicazione.it/brand-stories/ichnusa-vuoto-a-buon-rendere/) poiché è tra i pochissimi birrifici in Italia che hanno creato una linea dedicata al vuoto a rendere fin dal 2019. Il vuoto denominato “A buon rendere” è ancora proposto e attivo negli esercizi pubblici dell’isola ma secondo l’azienda, a causa dell’ assenza di normativa nazionale chiara ed incentivante, non è stato ancora esteso alla piccola, media e grande distribuzione perché senza regole certe gli investimenti in tale direzione potrebbero risultare antieconomici. Secondo Ichnusa le bottiglie per il vuoto a rendere sono più robuste e costose delle altre ma reggono anche 100 lavaggi, con una media di 5 riutilizzi l’ anno possono rimanere in circolazione per 20 anni.
La nuova iniziativa di Ichnusa per la raccolta del vetro in Sardegna rappresenta un passo avanti nella lotta contro il degrado ambientale. Con bidoni decorati che fungono da opere d’arte e strumenti di sensibilizzazione, Ichnusa continua a promuovere il rispetto e la tutela dell’isola. Questa iniziativa non solo affronta il problema dell’abbandono delle bottiglie, ma celebra anche la creatività e l’impegno delle comunità locali, rendendo la Sardegna un luogo più bello e sostenibile per tutti.