La Legge di Bilancio 2021 approvata il 31 dicembre scorso, ha definitivamente dato il via libera all’utilizzo dell’rPet (il Pet 100% riciclato) nella produzione di bottiglie e vaschette per alimenti, con l’obbligo che il materiale provenga da altre bottiglie utilizzate per scopi alimentari.
E’ stato dunque superato il divieto assoluto di utilizzare la plastica riciclata, imposto nel 1973, e l’obbligo di utilizzare almeno il 50% di plastica vergine, introdotto nel 2010. Limiti sanciti dal legislatore italiano che non trovavano nessun riscontro a livello comunitario e che per di più non si applicavano alle bottiglie e alle vaschette fabbricate o commercializzate negli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Del resto il punto di forza del polietilentereftalato (Pet), polimero sintetico che deriva da petrolio e gas naturale, è che può essere riciclato e reimpiegato più volte nella produzione della plastica o in altri processi industriali, favorendo uno dei tasselli dell’economia circolare in cui i rifiuti si trasformano in risorse. Ma mentre in Francia già dal 2019 è possibile acquistare nei supermercati acqua minerale in bottiglie realizzate in Pet 100% riciclato, ottenuto da altre bottiglie, in Italia il via libera è arrivato solo ora.
Un obiettivo raggiunto anche grazie all’impegno delle associazioni ambientaliste che hanno tenuto alta l’attenzione su questo tema. Importante anche l’iniziativa imprenditoriale che ha messo a punto la tecnologia “Xtreme renew”, in grado di produrre bottiglie per l’acqua utilizzando l’ r-Pet, riducendo del 18% le emissioni rispetto al sistema tradizionale di produzione.
Alle sollecitazioni dal basso la politica nazionale ha risposto nel 2020 dapprima approvando un emendamento al cosiddetto decreto “Agosto”, firmato dal senatore Ferrazzi e sottoscritto da tutte le forze politiche, che in via sperimentale, per tutto il 2021, consentiva la produzione di bottiglie in rPet 100%. Ora invece la legge di bilancio ha tolto ogni limite all’utilizzo del Pet riciclato, superando uno dei tanti ostacoli normativi che frenano lo sviluppo dell’economia circolare nel nostro paese.
Tra le altre misure adottate con la legge di bilancio 2021, che incidono sulla produzione della plastica e la sua gestione a fine vita, si segnala il rinvio dell’applicazione della plastic tax ai manufatti monouso, che slitta dal primo gennaio al 30 giugno 2021. Sempre nell’ottica di ridurre il consumo delle bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua destinata all’uso potabile, è stato invece previsto, dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, un credito d’imposta che copre il 50% delle spese sostenute (fino a mille euro per le persone fisiche e 5 mila per le attività commerciali) per l’acquisto e l’installazione di sistemi per migliorare la qualità delle acque erogate dagli acquedotti e destinate al consumo umano.
Fonte. Eco dalle Città