La Tari è una tassa che per legge deve finanziare integralmente i costi – di investimento e di esercizio – dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, ad esclusione di quelli relativi ai rifiuti speciali (alla cui gestione provvedono a proprie spese i relativi produttori, sebbene di fatto i rifiuti speciali assimilati si stima oscillino tra il 16% e la metà di tutti i rifiuti urbani). Cosa succede però quando, come in questa fase di emergenza sanitaria, la gestione rifiuti viene garantita in quanto servizio essenziale ma gli introiti della Tari calano in modo brusco? Che a rischio sono le imprese di settore, i Comuni e il servizio stesso.
Per questo i presidenti delle tre Ato toscane – ovvero le Autorità d’ambito costituite dai Comuni presenti sul territorio di riferimento – hanno scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e al presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, per chiedere di per sostenere i Comuni toscani nel far fronte alle gravi criticità nell’incasso della Tari.
«Le Autorità di ambito toscane per la gestione dei rifiuti, in rappresentanza di tutti i Comuni toscani, vogliono portare all’attenzione di governo, Regione Toscana e Anci le gravi criticità nell’incasso della Tari che costituisce per i comuni l’unica fonte di entrata per il finanziamento dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti», spiegano i presidenti Luca Salvetti (Ato Toscana Costa), Cecilia Del Re (Ato Toscana Centro) e Alessandra Biondi e Alessandro Ghinelli (Ato Toscana Sud).
«Gli oneri per il pagamento della Tari generano su molti contribuenti un carico tributario oggettivamente non sopportabile in questa fase – argomentano i presidenti –, soprattutto presso le utenze di numerose categorie produttive gravemente penalizzate dalle conseguenze dirette e indirette della pandemia e del lockdown. Le gravi ripercussioni della pandemia sul gettito della Tari esporranno i comuni a un pesante deficit di liquidità per la copertura dei costi dei gestori della raccolta rifiuti e degli impianti di smaltimento, i cui livelli incomprimibili di servizio per garantire l’igiene urbana richiedono l’esigenza di continuità nei flussi di cassa per il pagamento delle maestranze e dei fornitori diretti e indiretti. Criticità analoghe si presentano anche nei comuni che applicano la tariffa a corrispettivo (Tarip)».
Per questo le Ato chiedono «da un lato l’istituzione di un fondo con risorse statali e regionali per coprire il deficit della Tari, dall’altro l’istituzione di uno speciale plafond creditizio a tasso zero per finanziare i gestori di servizi e impianti».
Riportiamo di seguito la proposta di articolo di legge inviata al presidente del Consiglio, al presidente della Regione e al presidente Anci dalle Autorità di ambito toscane:
Misure in materia di Tassa Rifiuti
- I Comuni potranno disporre esenzioni o riduzioni della TARI o della Tari corrispettivo, per l’anno 2020, a favore delle attività economiche e produttive assoggettate agli obblighi di chiusura di cui al DPCM dell’11 marzo 2020 e successive proroghe.
- Al fine di garantire la continuità del servizio di igiene urbana, il minor gettito dovuto alle previsioni di cui al comma 1 viene rimborsato dallo Stato ai Comuni in regime di Tari o ai gestori in caso di Tari corrispettivo, tramite l’istituzione di un apposito fondo, che potrà essere integrato dalle Regioni con la destinazione dei proventi dell’Ecotassa.
- Ai fini dei commi precedenti, con successivo decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, saranno stabiliti i termini e le modalità con cui i Comuni in regime di Tari e i soggetti gestori in caso di regime di Tari corrispettivo, potranno presentare la domanda per l’erogazione del finanziamento del minor gettito.
- I Comuni potranno altresì disporre slittamenti e/o dilazioni dei pagamenti del tributo e/o della tariffa dovuti dalle utenze domestiche e non domestiche per l’esercizio 2020.
- Al fine di fronteggiare i problemi di liquidità derivanti agli Enti locali dall’applicazione delle misure di cui al punto 4 è istituito uno speciale plafond creditizio presso la Cassa Depositi e Prestiti Spa, e/o società da essa controllate, con la funzione di erogare finanziamenti con durata fino a 180 giorni ai gestori dei servizi rifiuti e degli impianti di trattamento e smaltimento, anche mediante l’acquisto dei loro crediti per fatturazioni nei confronti dei Comuni, con conseguente slittamento di pari durata dei termini di pagamento delle fatture.
- Gli interessi passivi sui finanziamenti di cui al comma 5 sono a carico dello Stato.
Fonte: GreenReport.it