Se il ciclo del riciclo del vetro in Italia non si è ancora bloccato è merito dei cittadini che, nonostante la quarantena, non abbandonano le buone pratiche quotidiane e, parallelamente, dei lavoratori che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e di quelli che ne assicurano il successivo recupero e riciclo nella produzione di nuovi imballaggi in vetro.
Nel corso degli ultimi 40 giorni, la quantità di materiale raccolto nelle città italiane si è ridotta del 20% circa. Meno della metà rispetto a quanto preventivabile in seguito alla chiusura forzata di bar, ristoranti e hotel avvenuta il 5 marzo scorso. Secondo le stime CoReVe, infatti, tra il 40 e il 45% del totale dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti e raccolti proviene, in condizioni normali, da questo circuito (HORECA). Quindi, si poteva temere una riduzione della disponibilità di rottame di vetro, destinato agli impianti di trattamento, di proporzioni simili. Così non è stato, per ora. Probabilmente, perché il distanziamento sociale ha determinato un incremento nel consumo domestico di imballaggi che, alla fine, ha in parte compensato presso le famiglie il calo dovuto alla chiusura delle attività ricettive. Anche se, per vedere gli effetti compiuti dell’emergenza sanitaria in corso e della chiusura delle attività non essenziali, si ritiene di dover aspettare almeno la fine di aprile.
“In questo quadro – commenta il presidente di CoReVe, il Consorzio Nazionale di Recupero del Vetro, Gianni Scotti – voglio per prima cosa ringraziare i lavoratori che in questi giorni difficili stanno garantendo questo servizio essenziale per i cittadini. Tutti noi siamo impegnati per garantire il perfetto funzionamento del ciclo e riciclo del vetro, ma è indubbio che gli operatori della raccolta sono quelli in prima linea e dunque i più esposti ai rischi del contagio. Assieme a loro, il nostro ringraziamento va agli operatori delle vetrerie e degli impianti di trattamento. Forza lavoro essenziale che deve essere dotata di tutti i dispositivi di sicurezza individuali necessari”
“Guai però – prosegue Gianni Scotti – ad allentare l’attenzione sulla qualità della raccolta differenziata, requisito fondamentale per l’effettivo avvio a riciclo dei rifiuti raccolti, soprattutto in un momento nel quale le vetrerie del Paese stanno marciando ancora su buoni, mentre i quantitativi di materiale differenziato calano in modo sensibile; oggi la contrazione sembra essere del 20% ma, alla lunga, potrebbe essere del 30% o più. Non sprecare quanto raccolto, per la presenza di inquinanti, è dunque cruciale. Anche ai tempi del Coronavirus va infatti garantita la sostenibilità del sistema produttivo italiano, scongiurando la paralisi di un settore trainante l’economia circolare del Paese per mancanza di materiale di qualità adeguata alle esigenze delle vetrerie. Per questo invito, una volta di più, tutti i cittadini italiani a proseguire con il loro impegno per mantenere una corretta raccolta differenziata degli imballaggi di vetro, prestando la massima attenzione alla qualità del materiale conferito”.
Fonte: E-Gazette