E’ stato presentato il rapporto “ Isole SOSTENIBILI-Osservatorio sulle isole minori”, realizzato da Legambiente e dal CNR-IIA. Obiettivo del lavoro è quello di evidenziare come oggi sia possibile e necessario realizzare un profondo e positivo cambiamento ambientale in questi particolari territori. Dall’indipendenza energetica, alla gestione dei rifiuti, sono moltissime le azioni che si possono mettere in campo per procedere ad una transizione verso la sostenibilità ambientale.
Il rapporto analizza con numeri e analisi, schede specifiche, la situazione di ogni isola italiana e in particolare delle 20 isole minori abitate e non interconnesse con la rete elettrica. Alla situazione ad oggi, si affianca una serie di buone pratiche, divise fra internazionali ed italiane. Quattro sono le macroaree d’intervento: gli obiettivi che vanno ottenuti sulle isole minori nei prossimi anni sono molto chiari e anche concreti. Il primo è far crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili e accompagnarla con interventi di efficienza energetica in tutti gli usi, in modo da arrivare progressivamente a ridurre le centrali da fonti fossili esistenti fino a chiuderle definitivamente entro qualche anno. Il secondo è puntare alla chiusura del ciclo dei materiali, attraverso una attenta filiera di raccolta differenziata, di recupero e riutilizzo che riguardi tutti i materiali possibili (carta, plastiche, metalli, ecc.) e la valorizzazione della frazione organica per la produzione di compost e biometano/biogas. Il terzo è la realizzazione di un modello virtuoso di gestione delle risorse idriche; proprio perché l’acqua è una risorsa scarsa e quanto mai preziosa sulle isole e la sua attenta gestione, recupero e depurazione è fondamentale. Quarto obiettivo riguarda la mobilità sostenibile, perché nelle isole minori si hanno problemi di accessibilità e di gestione degli spostamenti in particolare nei mesi più frequentati dai turisti diventa fondamentale investire nelle innovazioni e nelle integrazioni oggi possibili tra mobilità elettrica, collettiva, sharing, ciclabile e pedonale.
Salta subito all’occhio come sia riscontrabile una differenza d’approccio: il fattore energetico è quello più lavorato all’estero, con l’intenzione di arrivare ad un’indipendenza totale dalle fonti non rinnovabili, e producendo direttamente sull’isola (e a bassissimo impatto) l’energia necessaria per la sussistenza. In Italia invece è il tema del plastic free a farla da padrone. Sono infatti dieci le amministrazioni che hanno scelto di mettere al bando i prodotti in plastica usa e getta: Anacapri, Capri, Favignana, Lampedusa e Linosa, Lipari, Malfa, Pantelleria, Tremiti, Ustica, Ventotene. Le ordinanze approvate vietano il commercio di sacchetti e contenitori per la spesa e l’asporto monouso, insieme a posate, piatti e bicchieri che non siano in materiale biodegradabile e compostabile. Obbligano altresì i residenti a dotarsi di buste in carta o altro materiale biodegradabile e compostabile, ovvero borse riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto. I trasgressori subiscono una sanzione amministrativa.