Con la fine dell’edizione 2015 di #PugliaDifferente proviamo a tracciare, a caldo, un primo resoconto del Trash Mob, ossia l’azione “ideata” e promossa da Eco dalle Città per la sensibilizzazione dei cittadini sulla raccolta differenziata.
Prima di tutto, cosa è un Trash Mob? Con parole semplici si può definire come quell’azione di sensibilizzazione che prevede lo sversamento di un cassonetto della raccolta dei rifiuti indifferenziati in un luogo pubblico, per poi (ri)differenziarne il contenuto, mostrando ai cittadini quanti rifiuti differenziabili vengono conferiti in modo errato e quanto sia semplice fare la raccolta differenziata. Definendolo in questo modo sembra qualcosa di molto semplice e per certi versi lo è, ma in realtà i fattori in campo sono molti e quasi tutti di origine culturale, infatti il Trash Mob distrugge il costrutto culturale negativo che noi tutti abbiamo del rifiuto, ovvero di quel qualcosa di estraneo, inutile e ripugnante da tener lontano da noi e dalla nostra vista, trasformandolo in qualcosa di positivo che ha in se un valore, non solo economico ma anche etico.
Nelle dieci tappe che hanno coperto tutto il territorio pugliese, a detta del pubblico il Trash Mob è stato il momento più interessante in quanto i cittadini, sorpresi dall’iniziativa, venivano colti del tutto impreparati e non si attendevano nulla di quello che, di li a poco, avrebbero osservato. L’azione inizialmente veniva percepita come qualcosa di estraneo, secondo alcuni commenti “a tratti disgustosa” ma poi, guardando i rifiuti, osservando che i rifiuti analizzati non erano diversi da quelli prodotti nelle loro case, soffermandosi sulle loro tipologie e le quantità di rifiuti (ri)differenziati, gli spettatori si ricredevano e tutti, nessuno escluso, rimanevano colpiti dall’impatto, non solo visivo, dell Trash Mob e suggerivano di ripeterlo più spesso e in zone differenti della città, per “far capire ad altri “cittadini il significato di una corretta raccolta differenziata.
Bisogna precisare che le città scelte per il progetto #PugliaDifferente rappresentano un campione significativo dello stato della raccolta differenziata in Puglia, infatti si passa dai comuni “indifferenti” come Cerignola e Stornara, dove la raccolta differenziata nel 2014 non ha superato il 10%, a quelli virtuosi come Cassano delle Murge che nel 2014 ha consolidato un ottimo 60,4% e nei primi mesi del 2015 viaggia abbondantemente sopra il limite imposto dall’Unione Europea del 65%.
Per la realizzazione dei Trash Mob, oltre agli animatori di Eco che sapevano già cosa stavano per fare, sono stati reclutati alcuni soci delle associazioni aderenti al progetto, cittadini, amministratori locali, rifugiati e bambini (in particolare a Stornara), che dopo un primo momento tra il nervoso e lo stupore, superavano le barriere culturali prodotte dal rifiuto e si “tuffavano” nella (ri)differenziazione dei rifiuti. Più la loro barriera culturale cadeva e più le percentuali di (ri)differenziata salivano, andando a toccare il 100% di rifiuti differenziati come nel caso di Carovigno, o il 98% di Castellaneta, come il 97% di Cerignola, fino al 66% di Terlizzi e Cassano delle Murge.
Durante i Trash Mob è stato curioso osservare come i commenti degli spettatori cambiavano, passando da commenti distaccati, come se quello che stessero vedendo non appartenesse al loro mondo, a commenti che nel finale diventavano affascinati e entusiasti di quello che avevano visto, come se il Trash Mob avesse cambiato qualcosa in loro. Esemplare è stato il commento di una coppia di turisti francesi che hanno osservato il Trash Mob svoltosi a Giovinazzo. Dopo esser rimasti in disparte per tutta la tappa, osservando e tentanto di capire il motivo di quello che accadeva sotto i loro occhi. Nel finale si sono avvicinati dichiarando di esser rimasti “scioccati e affascinati” di quello che avevano visto, che secondo loro “il Trash Mob è forse l’unico modo per spronare i cittadini a far qualcosa, perché la città di Giovinazzo e le sue spiagge sono davvero sporche”, paragonando il livello di pulizia delle città e delle spiagge della loro terra, la Bretagna, con la situazione di Giovinazzo e delle città pugliesi che avevano visitato, rimanendo increduli della situazione di degrado e sporcizia, e che da loro non potrebbe mai esserci una situazione del genere “perché hanno una sensibilità ambientale diversa”.
In ogni città attraversata da #PugliaDifferente, in ogni piazza e in ogni tappa i cittadini rimanevano incantati dai Trash Mob, quasi “innamorati” di quello che stavano osservando. Questo atteggiamento ci ha spinto a interrogarci sul perché di questo entusiasmo, chiedendo a due dei protagonisti -Francesco Paolo di Puliamo Terlizzi e Dario di LED Giovinazzo- il loro punto di vista sul Trash Mob e come mai sia piaciuto così tanto e queste sono state le loro risposte.
Francesco Paolo di Puliamo Terlizzi. Il Trash-Mob credo sia molto efficace però occorre farlo in luoghi in cui la gente è costretta a fermarsi, in mezzo ad una via pedonale di grande affluenza per esempio, o nella piazza di un quartiere magari durante una festa. I commenti al Trash Mob fatto a Terlizzi sono stati tutti positivi, è stato molto d’impatto. Lo riproporremo durante la nostra iniziativa n°100 perché, per l’appunto, è d’impatto e mostra immediatamente il problema della scarsa qualità della raccolta differenziata dovuta alla disinformazione e alla pigrizia dei cittadini.
Dario di LED Giovinazzo. La valutazione non può non essere che positiva. Molto positiva. A vedere l’interazione che c’è stata con il pubblico, si può facilmente dire che è stato efficace e di conseguenza, chi ha assistito alla manifestazione, di sicuro è stato sensibilizzato alla tematica della “differenziata”. In merito ai commenti, il feedback è stato positivo da parte di tutti. Un’iniziativa simile, qualora ce ne fosse l’occasione, si potrebbe riproporre in futuro in una zona diversa del paese.
Fonte: Luigi Vendola per Eco dalle Città