Come noto la gerarchia europea dei rifiuti pone ai primi posti la riduzione e, subito a ruota il riuso. Passaggi troppo spesso sottovalutati e dimenticati dalle amministrazioni locali, che si concentrano esclusivamente sulla raccolta e sulla preparazione al riciclo. Ci sono però realtà che sul riuso investono molto, nel rispetto della filosofia “Verso rifiuti Zero”. Una di queste è senza dubbio Sestri Levante, che da qualche anno ha implementato un Mercato del Riuso molto frequentato. Un esempio di successo, una case history da approfondire. Lo facciamo con l’Ing. Annalisa Fresia, dirigente del settore Ambiente del Comune di Sestri Levante.
In una Regione che ancor oggi fatica a raggiungere gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata ed in una Provincia che fatica forse più della Regione essendo al 54%, Sestri Levante è un’eccellenza assoluta per performance ambientali. Com’è organizzato il servizio di raccolta a Sestri?
Il 2015 è stato un anno di svolta, a partire da allora c’è stato un cambiamento importante: la giunta decise di passare dal servizio stradale al servizio integrato di porta a porta. Siamo stati da subito colpiti dalla risposta immediata dei cittadini: il servizio è stato avviato nel febbraio 2015, già nel marzo 2015 abbiamo ottenuto risultati ampiamente soddisfacenti, andando oltre al 70%. Una risposta immediata che è rimasta invariata negli anni, grazie alla volontà dei cittadini, al buon servizio offerto dal gestore ed alla costanza dell’amministrazione, che non ha mai fatto un passo indietro, nonostante con il porta a porta non si accontentino tutti. Ad accrescere il valore di quanto realizzato in questi anni è il fatto che siamo un Comune turistico, che vede un aumento molto significativo delle presenze sul territorio (e conseguentemente dei rifiuti prodotti e delle utenze da servire) durante il periodo estivo.
Il lavoro fatto è senza dubbio apprezzato: siamo il primo Comune oltre i 15.000 abitanti premiato da Legambiente come Comune Riciclone.
Da letteratura, il passo successivo per ottenere un ulteriore incremento della RD e una maggiore equità della tariffazione, sarebbe quello della tariffazione puntuale. Cosa sta facendo il Comune di Sestri in questa direzione?
C’è sicuramente la volontà dell’amministrazione di approfondire il tema, nell’ambito della strategia Rifiuti Zero a cui il Comune di Sestri ha aderito.
Nell’ambito del Progetto Clima, progetto europeo con partner libanesi e tunisini sull’economia circolare e in particolare sulla migliore gestione del rifiuto organico, il Comune di Sestri, oltre a portare le sue buone pratiche a servizio del progetto, sta facendo una misurazione puntuale dei flussi per poter fare una simulazione realistica della tariffazione puntuale. La simulazione, di cui è stata incaricata ESPER, è uno strumento che verrà fornito all’amministrazione perché possa fare le dovute valutazioni in merito.
Uno dei pilastri della strategia “Verso rifiuti zero” e della strategia europea di gestione rifiuti è il Riuso.
Sestri Levante si è dotata da tempo di un “Centro del Riuso” che sta dando risultato particolarmente incoraggianti…
Il centro del riuso è stata una proposta dell’appaltatore nell’ambito dell’offerta economicamente vantaggiosa, che ben si è sposata con la filosofia d’azione dell’amministrazione e con volontà di riqualificare l’area dell’ex mattatoio. I lavori sono stati conclusi, grazie anche ad un finanziamento della Regione Liguria, nel febbraio 2017, mese in cui si è inaugurata. L’area dell’ex-mattatoio vede al suo interno un Centro di Raccolta Comunale, e il Centro del Riuso.
Da subito c’è stata una buona risposta da parte dei cittadini, ma non solo. Chiunque, quindi non solo gli iscritti a ruolo TARI del Comune, può andare a ritirare gratuitamente gli oggetti, mentre solo gli iscritti possono conferire gli oggetti presso il centro. Vengono registrate le persone che conferiscono e quelle che ritirano. Abbiamo una banca dati che ci permette di analizzare i flussi in entrata ed in uscita.
È molto apprezzato anche la valenza sociale del mercato del riuso: la possibilità per persone con ridotta capacità di acquisto di recuperare gratuitamente oggetti che trovano nuovo utilizzo nell’ottica dell’economia circolare. Anche i nostri servizi sociali sono coinvolti nel servizio e apprezzano come persone con particolari necessità possano trovare mobilio o oggetti per bambini.
Quali sono i numeri del Mercato del Riuso?
Numeri particolarmente lusinghieri. I numeri dei 2018 parlano di quasi 11.400 utenti che hanno prelevato un oggetto, con un quantitativo di merci tolte alla discarica, di quasi 90.950 Kg . Per il 2019 oltre 14.000 utenti e un quantitativo di merci recuperate di quasi 139.000 kg. Per il 2020 nonostante le chiusure di aprile e maggio e le restrizioni Covid imposte per gli accessi, si sono comunque registrati oltre 4.500 accessi e si sono recuperate oltre 35.000 Kg di beni.
Sono numeri importanti, che fanno una certa impressione se si pensa che Sestri ha 18.500 abitanti…
Dunque un grande successo. Criticità?
Sicuramente quella degli spazi: il forte afflusso ci ha obbligati a dividere gli orari per l’accesso al centro di raccolta e quelli al centro del riuso. Da una parte il personale non aveva le forze di gestire contemporaneamente le due realtà, dall’altra gli spazi fisici non sarebbero stati sufficienti. Al momento gli oggetti più ingombranti non vengono esposti per motivi di spazio, ma vengono fotografati ed esposti in una bacheca. Stiamo progettando un ampliamento del Mercato del Riuso proprio perché c’è necessità di ulteriori spazi.
Quali altre attività si sono svolte e si svolgono al Mercato del Riuso?
Fin dal giorno dell’inaugurazione abbiamo cercato di fare in modo che il Mercato del Riuso diventasse anche un centro culturale e sociale. Nell’inaugurazione abbiamo coinvolto l’associazione VivimBici, che poi ha organizzato dei corsi di manutenzione della bicicletta. Con Il Labter Centro di educazione Ambientale, abbiamo organizzato dei laboratori di recupero degli ombrelli, trasformati in borse della spesa; con Arciragazzi abbiamo costruito oggetti e giochi per bambini dalla plastica delle bottiglie. Le attività si susseguono, almeno una volta all’anno in occasione del compleanno del Centro del Riuso, ad eccezione degli ultimi due anni per le note restrizioni Covid.
Quali i prossimi passi?
Nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare della Città Metropolitana di Genova presentato al Ministero, ci siamo candidati con un progetto che prevede il completamento della ristrutturazione del mattatoio e la realizzazione di un polo socio ambientale. Nella parte ad oggi non ristrutturata il progetto prevede di avviare, attraverso un percorso partecipativo, un orto didattico, un centro unico di distribuzione alimentare con un piccolo market, un laboratorio artigianale legato al riutilizzo di utensili, mobilio e specialmente vestiti. Il progetto è ambizioso, ed ha visto una partecipazione integrata dei servizi comunali: Lavori Pubblici, Ambiente, Servizi Sociali.
Sarebbe un rafforzamento significativo di una esperienza di successo, che ha saputo anche convincere i più scettici. Basta pensare che alcuni cittadini residenti nella zona adiacente all’area dell’ex mattatoio, si erano mossi con una raccolta di firme prima dell’avvio dei lavori del mercato del riuso e centro di raccolta, temendo che questi portassero disordine e sporcizia, mentre oggi sono fra i sostenitori dell’esperienza. Abbiamo accolto le loro perplessità preventive e siamo andati loro incontro con una progettazione partecipata. Sono stati proprio loro a chiederci successivamente un mercato a km0, oggi attivo tutti i martedì mattina, già integrato nel nuovo progetto del polo socio ambientale. Oggi il carattere storico e fortemente legato all’economia circolare del luogo è valorizzato dalla presenza di attività legate alla sostenibilità ambientale che qui si collocano: il Centro del Riuso, il mercatino Km 0, i distributori pubblici dell’acqua e del latte, la stazione del bike sharing. Speriamo di ampliare questa bellissima esperienza.