In quattro anni di attività e monitoraggio sono state rimosse 112 tonnellate di spazzatura dai nostri mari, tra plastiche, mozziconi, reti e nasse. Oltre 170.000 cittadini tra subacquei, diportisti, pescatori e studenti, sono stati protagonisti insieme alle istituzioni della più grande campagna di pulizia di coste e fondali mai avvenuta in Italia, capace inoltre di ispirare normative per ridurre la pressione dei rifiuti in mare. Sono alcuni dei risultati raggiunti da “Clean Sea LIFE”, progetto europeo sui rifiuti marini di cui è capofila il Parco Nazionale dell’Asinara (Sassari), co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE. I dati sono stati presentati in occasione dell’evento conclusivo della campagna nel corso di un Webinar che ha visto tra gli altri la partecipazione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
“Quattro anni di intenso lavoro per un progetto cofinanziato dall’Unione Europea per oltre il 50% delle risorse investite: il Clean Sea Life ha ottenuto un grande successo anche considerando che l’Italia è tra i paesi leader a livello europeo in termini di quantità di progetti Life finanziati e questo mi piace ricordarlo perché è indicatore di quanto nel campo dell’Ambiente ci crediamo fino in fondo” ha detto Costa spiegando che è “un progetto di grande rilievo perché nel campo della tutela del mare è stato il progetto Life a maggior partecipazione diffusa dei cittadini, attraversando un po’ tutte le fasce della popolazione. Vuol dire che è stato assimilato dal corpo sociale del Paese e non ha solo riguardato una nicchia di esperti. Leggo il Clean Sea LIfe in questi termini – ha concluso -, perché ha fatto entrare l’argomento marine litter e macro plastiche in mare tra le persone comuni e questo è fondamentale per incominciare a riflettere e cambiare stile di vita”.
Il progetto per la raccolta del “marine litter” che ha avuto inizio il 30 settembre 2016, e terminerà il 31 gennaio 2021, è diventato ‘progetto bandiera’ del programma LIFE della Commissione Europea ed è stato portato avanti con l’ausilio dei partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e Centro Velico Caprera. Si contano 200 attività di monitoraggio in mare e interventi su 106 spiagge, molti di citizen science, dal Tirreno all’ Adriatico. Il ministro Costa ringraziando per la campagna svolta ha sottolineato: “Voglio ricordare che i progetti Life sono seri e rigorosi” quindi se “Clean Sea Life ha avuto un grandissimo successo vuol dire che è stato gestito bene, che ha raggiunto lo scopo, la finalità e gli obiettivi che si era posto”. “E stato un progetto che mi ha colpito molto perché forse è stato, nel campo del mare, quello che ha avuto la maggior partecipazione diffusa dei cittadini”.
Per Eleonora de Sabata, portavoce di Clean Sea Life “il progetto finisce ma continua a camminare sulle gambe di tutte le persone che hanno aderito: tutti continueranno a pulire, a raccogliere e soprattutto a cercare di produrre meno rifiuti”. (ANSA)