Gli studi nazionali che ogni anno si propongono di fotografare lo stato dell’arte della gestione rifiuti in Italia parlano sempre, invariabilmente, di un Paese a due velocità: una situazione insostenibile nel centro-sud Italia e una situazione accettabile con punte di eccellenza nel Nord. Situazione che ad oggi non può essere smentita a livello di macro-sistema, ma che tanti Comuni più o meno grandi stanno lottando per cambiare.
Policoro, Comune di 17.000 abitanti in provincia di Matera è uno di questi. Da circa un anno, con il supporto tecnico di Esper, ha rivoluzionato il proprio sistema di raccolta rifiuti, con l’obiettivo dichiarato di passare alla tariffazione puntuale in tempi brevissimi. E i risultati non hanno tardato ad arrivare.
Ne parliamo con Giovanni Lippo, Presidente del Consiglio Comunale con delega all’Ambiente
Partiamo da quel che fu. Come si svolgeva il servizio di raccolta rifiuti prima delle novità introdotte dal nuovo servizio?
Avevamo già un servizio di raccolta porta a porta spinto, con sacchetti dotati di codice a barre e mezzi dotati di lettore. O per lo meno così era sulla carta. I risultati ottenuti con il precedente erano a dir poco scarsi: non superavamo il 17% di Rd, in realtà i mezzi di raccolta erano quelli utilizzati per il precedente contratto, quindi senza lettore di codici a barre, e i sacchetti forniti, nonostante quanto scritto sul contratto, non riportavano i codici a barre. Certo, i costi erano bassi, ma ci trovavamo sacchetti di immondizia non raccolti ovunque, spesso stracciati dai cani che girano liberi per le strade, con conseguenti disagi. Tutto ciò ci ha portato alla risoluzione anticipata del contratto per gravi inadempienze da parte del gestore. Prima di procedere ad un nuovo affidamento, però, abbiamo affidato ad ESPER il compito di redigere uno studio che individuasse le debolezze del sistema, e, in seguito, l’incarico di redigere un nuovo piano per la raccolta rifiuti nel Comune di Policoro.
Qual è la modalità di raccolta odierna, con il nuovo progetto?
È stata confermata la scelta del porta a porta spinto, ovviamente, con tre passaggi a settimana per l’organico e uno per le altre frazioni. Ma non solo.
Si è abbandonata la raccolta a sacchi, che era stata individuata come una delle maggiori criticità del precedente contratto, per passare a quella a mastelli rigidi. Tutte le utenze sono state dotate di contenitori rigidi (di varie capacità a seconda delle tipologie e delle esigenze) sui quali sono stati apposti dei trasponder, che permettono di identificare il mastello, associarlo ad un’utenza e conteggiare gli svuotamenti nel corso dell’anno. Sui nuovi mezzi per la raccolta sono installati lettori per identificare i contenitori e sistemi GPS per la geolocalizzazione del mezzo stesso.
I risultati sono arrivati?
Direi di si: da febbraio, mese in cui siamo arrivati a regime, abbiamo toccato quota 70% di raccolta differenziata. Siamo soddisfatti.
Policoro è un comune turistico, che vede arrivare grossi flussi di villeggianti ogni estate. Tipicamente questo rappresenta un problema. Come lo avete risolto?
Si, i flussi turistici hanno un impatto notevole su Policoro: siamo una cittadina di 17.000 abitanti che d’estate diventano oltre 70.000. Questo evidentemente rappresenta una criticità. Dal primo di luglio abbiamo aperto una micro isola ecologica che serve il Lido. La struttura, costantemente presidiata da un operatore, si è rivelata uno strumento essenziale per il turismo “mordi e fuggi” o per quello del weekend ed è in grado di assorbire i flussi di rifiuti derivanti da esso, dando un punto di conferimento anche a chi non potrà usufruire delle raccolte domiciliari. Inoltre abbiamo diviso la zona residenziale turistica in sotto aree. In ognuna di queste sarà sempre lo stesso operatore ad effettuare la raccolta, andando a creare un rapporto personale con gli utenti, fungendo da informatore, ed eventualmente segnalando e correggendo comportamenti non corretti.
L’insieme di queste misure ha fatto si di poter confermare i risultati “invernali”: le proiezioni sul mese di luglio ci danno un 68% di RD.
La tracciabilità dei mastelli e dei contenitori rigidi lascia intendere una volontà di arrivare alla tariffazione puntuale. È davvero così?
Si. È così. La tariffazione puntuale è il nostro obiettivo.
Riteniamo che sia l’unico metodo oggi disponibile alle amministrazioni per correggere delle storture normative che vengono dal governo centrale. Con la TARI presuntiva, si è costretti ad applicare delle tariffe che penalizzano fortemente alcune categorie di utenze commerciali. Nella fattispecie piccoli ristoranti, bar, verdurieri ed altre ancora. Crediamo che il principio “paghi per i rifiuti che produci” sia al momento l’unico che possa garantire un’equità nella tariffazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Il sistema di raccolta porta a porta è partito nel febbraio 2015. Partiremo con la tariffazione puntuale non prima del 2016: abbiamo bisogno di almeno un anno per monitorare i flussi, per conoscere le abitudini dei cittadini e per poter calibrare in maniera corretta i costi da addebitare agli stessi.