Abbiamo aspettato la Regione 7 anni per il piano rifiuti e ora propongono una nuova discarica a Roma, una nuova Malagrotta. Cosa fa Zingaretti minaccia i romani?”. Altro che la “collaborazione” auspicata dal presidente del Lazio. La sindaca Raggi, subito dopo la presentazione del nuovo Piano rifiuti votato oggi dalla giunta regionale, issa subito il muro via Twitter. Mai discariche sul territorio della Capitale. Questo il messaggio battagliero lanciato dalla prima cittadina in risposta alla strada tracciata dalla Regione come unica possibile per tirare fuori la Capitale dalla perenne emergenza immondizia.
Cosa dice il piano rifiuti
Il piano, che la stessa Raggi ha più volte richiesto a gran voce, delinea le azioni da mettere in campo nelle province laziali per arrivare al 70% di raccolta differenziata entro il 2025. E ha un preciso obiettivo: ogni ambito territoriale ottimale (Ato), uno per ogni provincia tra cui un sub Ato creato ad hoc per Roma Capitale, dovrà raggiungere l’autosufficienza nella gestione dei suoi rifiuti. Come del resto stabilisce il Testo unico ambientale (D.Lgs 152/2006). Niente più trasferimenti in impianti di altri territori. Roma, per lo smaltimento che è l’ultimo step del ciclo, è completamente dipendente da strutture terze.
Per contare sulle proprie forze, risparmiare sui costi esorbitanti dei conferimenti fuori città, non pesare più su altre comunità rispettando quanto previsto dalla normativa, dovrà quindi dotarsi di una discarica di servizio. Dove? In una delle cosiddette “aree bianche” già indicate dalla Città Metropolitana che Raggi amministra. D’altronde che Roma abbia bisogno di un sito per lo smaltimento finale della sua indifferenziata, ancora circa il 55% del totale di rifiuti prodotto, lo hanno detto anche i vertici di Ama, da poco nominati dal Campidoglio.
Pur puntando sul massimo incremento possibile della differenziata per il prossimo futuro, chiudere il ciclo sul territorio, ad oggi, vuol dire avere un proprio impianto per conferire gli inerti. Una discarica. Ora è scritto anche nel piano rifiuti. Raggi però ha già detto no. Nonostante nell’eterno braccio di ferro con la Regione guidata dal centrosinistra abbia ripetuto come un mantra: “Aspettiamo un piano rifiuti”, “è la Regione che deve indicare gli impianti”.
Zingaretti: “Non abusare della pazienza dei cittadini”
Un tweet quello della sindaca che riapre uno scontro in realtà mai sopito. Di ieri la notizia di una lettera inviata dalla sindaca al governatore Zingaretti e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, con l’accusa diretta alla Pisana di aver omesso un milione di tonnellate di rifiuti potenzialmente trattabili negli impianti del territorio. Un “disallineamento” tra le cifre inserite nell’ordinanza del 5 luglio, quella firmata nei giorni dell’emergenza romana, e quelle inserite nel piano presentato oggi. L’attacco, manco a dirlo, non è stato gradito.
“La prima cosa che dovrebbero dire ogni mattina tutti gli amministratori della Capitale è grazie ai cittadini e ai sindaci del Lazio che ospitano i rifiuti di Roma – ha detto in conferenza stampa il presidente Zingaretti durante la presentazione del piano – in queste settimane c’è un atteggiamento di assoluta responsabilità dei cittadini e dei sindaci che non può essere offeso o non considerato e rispetto ai quali non si può abusare della loro pazienza, altrimenti i guai cominciano a essere seri”. E ancora: “Oggi è la giornata della bontà, abbiamo con molto garbo risposto alla sindaca perchè è possibilissima qualsiasi forma di collaborazione, sapendo che c’è un tema che non riguarda il rapporto tra la Regione e il Comune di Roma, ma la sostenibilità per i cittadini dei comuni del Lazio dell’idea che si è obbligati in eterno, non si capisce per quale motivo, a ospitare i rifiuti di Roma: non accade in nessun’altra Capitale del mondo – ha concluso – abbiamo risposto puntualmente anche ad alcuni errori contenuti in quella lettera, ma c’è soprattutto una sostanza di responsabilità e rapporti”.
Fonte: Roma Today