Si è sempre pensato che il fenomeno di progressiva acidificazione degli oceani fosse causato solo dall’aumento della CO2 nell’atmosfera ma, secondo uno studio dell’Institut de Ciències del Mar di Barcellona, tale fenomeno non è l’unica causa di questa problematica. Secondo tale studio il calo del pH negli oceani sarebbe infatti determinato in parte dalle plastiche presenti nelle acque di tutto il mondo. I ricercatori sono riusciti a dimostrare che nelle zone altamente inquinate da plastica, il degrado del materiale porterà ad un crollo del pH di 0,5 unità. Questo fenomeno avviene per effetto dei raggi ultravioletti del sole che invecchiano e degradano qualsiasi tipo di materiale plastico in varie microplastiche. Il tempo di esposizione al sole gioca un altro ruolo fondamentale poiché, più i polimeri vengono sottoposti all’irraggiamento, più il livello di degradazione cresce, portando ad un rilascio maggiore di composti chimici in acqua. Composti che non appartengono solo al polimero di base ma che possono essere anche additivi per migliorarne le qualità, il colore o varie altre caratteristiche. Lo studio risulta quindi utile anche per capire l’importanza della pulizia degli oceani dalle plastiche che, rimanendo tanto tempo esposte agli agenti degradanti, rilasciano in maniera esponenziale sempre più sostanze inquinanti nelle acque.