L’annoso problema dell’abbandono dei rifiuti da tempo affligge il territorio dell’ARO Bari 2, che ha deciso di mettere un punto ad una situazione che ha raggiunto contorni preoccupanti. Ne parliamo con Gianfranco Spizzico, Assessore di Modugno
Assessore Buongiorno. Nell’ARO Bari 2 è in corso un’attività per contrastare l’abbandono dei rifiuti. Qual era la situazione di partenza?
L’abbandono dei rifiuti è un problema che storicamente affligge molte delle città dell’ARO, indipendentemente dal sistema di raccolta. Ciò è dimostrato dal fatto che in passato, anche con la raccolta attraverso cassonetti stradali, le periferie erano piene di rifiuti di ogni genere, principalmente ingombranti e materiali edili da demolizione. Oggi, con il sistema di raccolta porta a porta il problema continua ad esistere, ed i materiali abbandonati sono per lo più materiale edile, materiali elettrici, comunque frutto di interventi di ristrutturazione. Siamo dunque di fronte ad una situazione che vede i principali responsabili in chi esegue tali interventi: piccole imprese e artigiani che pur di non pagare per il corretto conferimento dei rifiuti prodotti dai loro lavori, li scaricano dove capita. Ciò, ovviamente, non significa che anche i cittadini non abbiano un ruolo: esistono anche i casi delle persone prive di un ruolo TARI. Locatari, affitti al nero e situazioni borderline che non sono dotati di contenitori e devono trovare il modo di sbarazzarsi dei propri scarti. In passato l’evidenza di questa tipologia era minore perché spesso venivano usati abusivamente i cassonetti stradali. Oggi troviamo tutti questi rifiuti nelle periferie, in uscita dai Comuni.
Quali sono le iniziative messe in campo dall’ARO per contrastare questo fenomeno?
Per contrastare il fenomeno abbiamo attivato un sistema di telerilevamento. Sono state distribuite sul territorio numerose fototrappole. Foto e filmati vengono analizzati dalla Polizia Locale e dalla Polizia Ambientale. In varie situazioni abbiamo denunciato i trasgressori colti in fragranza e sono state comminate sanzioni, a volte anche decisamente significative.
Inoltre a breve, attraverso un bando che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, verranno reclutate le Sentinelle Ambientali. Avranno il compito di monitorare il territorio, ci aspettiamo un grande contributo. Infine utilizziamo i droni per monitorare gli angoli più impervi del nostro territorio, un efficace strumento di supporto per la gestione e la vigilanza sul territorio.
State mettendo in campo azioni molto importanti per il contenimento dei fenomeni degli abbandoni. Quali sono le maggiori difficoltà che state incontrando?
Sicuramente il problema maggiore è il numero di agenti che è possibile impiegare su questa attività. La Polizia Locale è sottodimensionata. Con un controllo maggiore, ovviamente sarebbe possibile contenere meglio il fenomeno. Bisogna investire e investire ancora molto. Anche in formazione. Questo è senza dubbio uno dei compiti delle Sentinelle Ambientali, che dovranno partecipare a continue campagne di informazione e formazione che possano concorrere a mutare lo stile di vita dei cittadini modugnesi e di tutto l’ARO.
Consigli per i colleghi?
Le abitudini sbagliate manifestano una forte resistenza al cambiamento. È indispensabile avvalersi del nucleo di Polizia Ambientale e della Polizia Locale per vigilare, controllare ed eventualmente sanzionare i comportamenti sbagliati. Ovviamente a fronte di un servizio che funziona e che dimostra efficienza. Insomma, per parlare per metafore, carota e bastone. (S.C.)