Un’altra sospensione delle ordinanze contro la plastica usa e getta da parte di un Tribunale Amministrativo. Questa volta succede in Puglia e non riguarda un piccolo comune o una città bensì tutti gli stabilimenti balneari della regione – circa 250 – che a marzo avevano ricevuto ordine da parte dell’ente guidato da Michele Emiliano di eliminare la plastica tradizionale e usare solamente piatti, bicchieri e posate in plastica compostabile. Una misura accolta favorevolmente dalla maggior parte dei lidi, ma non da alcune associazioni (Confida, Assobibe, Mineralacqua, Italgrob e Spinel Cafe) di produttori e distributori di bevande e prodotti da bar, che fecero subito ricorso sostenendo che il divieto non fosse previsto da alcuna norma di legge.
I giudici amministrativi, presieduti da Giuseppina Adamo, hanno stabilito che la Regione Puglia ha, di fatto, anticipato con la propria ordinanza l’entrata in vigore della Direttiva europea entrata in vigore a giugno ma che ha, come termine di recepimento per gli Stati membri, il 3 luglio 2021. “La direttiva comunitaria necessita di misure di recepimento – scrive il tribunale amministrativo – perché incide sulla tutela della concorrenza , nella parte in cui la disciplina impone le restrizioni al mercato dei prodotti monouso”. L’udienza per discutere del merito della questione è stata fissata dal Tar per il 19 febbraio 2020.
“Le decisioni della magistratura non si commentano, si applicano e si fanno applicare, almeno fin quando l’intero corso della giustizia non sarà completato”. Così l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea a proposito dell’ordinanza con cui il Tar Puglia ha sospeso l’ordinanza balneare della Regione proprio nella parte in cui ha imposto ai bar degli stabilimenti l’utilizzo di piatti, bicchieri e posate in materiali compostabili.
“Detto questo rivolgo un appello a tutti i gestori degli stabilimenti balneari e a tutti gli utenti degli stessi, che già al tempo avevano accolto con grande entusiasmo questa decisione della Regione Puglia, affinché si utilizzino da subito e il più possibile posate e stoviglie di materiale compostabile al posto di quelle di plastica che rappresentano un vero e proprio veleno per l’ambiente e l’ecosistema marino. La Puglia e i pugliesi hanno il diritto e il dovere di mostrare un elevato grado di civiltà e lungimiranza sulla questione. Ricordo che secondo i dati Ispra l’inquinamento sulle spiagge italiane ha raggiunto valori impressionanti a cui occorrerà porre un immediato freno: esattamente è stata calcolata una media di circa 770 oggetti ogni 100 metri di spiaggia, dei quali l’80% è rappresentato da plastica, ormai la regina degli inquinanti marini. Situazione che non cambia molto sui fondali in prossimità delle coste: si contano, infatti, circa 100 oggetti ogni chilometro quadrato mentre i rifiuti e micro-rifiuti che galleggiano nelle acque nazionali risultano essere ben 28 miliardi. Una situazione che non fa decisamente onore al nostro territorio”.
Fonte: Eco dalle Città