Da quest’anno c’è un adempimento in più da parte dei comuni italiani per tastare le loro attività sul fronte del contrasto alla produzione dei rifiuti. Il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti (PNPR) individua alcuni indicatori finalizzati al monitoraggio delle misure attuate dai comuni per promuovere la prevenzione della produzione dei rifiuti. Il Programma stabilisce che ai fini della raccolta, elaborazione e popolamento degli indicatori il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si avvalga dell’ISPRA.
Per questo in data 3 dicembre 2018 è stata sottoscritta una convenzione attraverso la quale l’Istituto fornisce il supporto alle attività istituzionali del Ministero, volte a garantire l’attuazione dell’articolo 206 bis del d.lgs. 152/2006.
In tale ambito ISPRA ha predisposto uno specifico questionario per i Comuni relativo all’attuazione delle misure di prevenzione della produzione dei rifiuti individuate dal Programma nazionale di prevenzione. Il questionario è articolato in 36 domande elaborate alla luce dell’impostazione del PNPR che ha considerato sia le misure di carattere generale/orizzontale sia le misure specifiche di prevenzione dei rifiuti, in base ad un approccio focalizzato su particolari flussi di rifiuti/prodotti ritenuti prioritari.
Cosa significa prevenzione
La Direttiva europea definisce “prevenzione” le misure adottate prima che una sostanza, un materiale o un prodotto diventino un rifiuto e che quindi sono in grado di ridurre: la quantità dei rifiuti (anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita); gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana; il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti.
Gli obiettivi del programma
Lo scopo del Programma è dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. Poiché la produzione totale dei rifiuti è legata a fattori socioeconomici (la semplice riduzione della produzione totale non si traduce necessariamente nella capacità di un sistema di migliorare la propria efficienza riducendo l’impiego di risorse e la quantità e pericolosità dei rifiuti) è stato scelto di utilizzare come indicatore per gli obiettivi del Programma la produzione di rifiuti rapportata all’andamento del Prodotto Interno Lordo. Sulla base dei dati rilevati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), il Programma fissa dunque i seguenti obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010:
– Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil. Nell’ambito del monitoraggio per verificare gli effetti delle misure, verrà considerato anche l’andamento dell’indicatore Rifiuti urbani/consumo delle famiglie; – Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di Pil;
– Riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di Pil. Sulla base di nuovi dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali, tale obiettivo potrà essere rivisto. È evidente quindi la grande importanza della prevenzione dei rifiuti, la sua cifra trasversale rispetto a tutto il sistema economico, anche per il fatto che la sua disciplina trova una sua articolazione con riferimento a normative di settore che esulano spesso da quella specifica sui rifiuti. Entro un anno le Regioni sono tenute a integrare la loro pianificazione territoriale con le indicazioni contenute nel Programma nazionale.
Misure generali del Programma
Nella redazione del Programma sono state innanzitutto considerate una serie di misure di carattere generale che possono contribuire in misura rilevante al successo delle politiche di prevenzione nel loro complesso. Tra le misure generali rientrano la produzione sostenibile, il Green Public Procurement, il riutilizzo, l’informazione e sensibilizzazione, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, nonché la promozione della ricerca.
Produzione sostenibile
La prevenzione dei rifiuti richiede cambiamenti nei modelli di produzione e nella progettazione dei prodotti attraverso interventi sulle modalità organizzative e produttive dei settori industriali e del design dei prodotti. In particolare, la prevenzione dei rifiuti per l’industria può essere legata a cambiamenti nelle materie prime, a cambiamenti tecnologici e a buone pratiche operative. I cambiamenti nelle materie prime corrispondono alla riduzione o all’eliminazione dal processo produttivo delle materie prime nocive per l’uomo e l’ambiente: la sostituzione di tali materie contribuisce a evitare alla fonte o a prevenire la generazione di rifiuti pericolosi. I cambiamenti tecnologici sono orientati al processo produttivo e alla modifica degli impianti /tecnologie in modo da ridurre rifiuti ed emissioni in via preliminare. Le buone pratiche operative implicano l’adozione di misure procedurali, amministrative o istituzionali per la prevenzione dei rifiuti (manutenzione e gestione dei magazzini e delle scorte). I cambiamenti di prodotto sono attuati con l’intenzione di ridurre i rifiuti generati nell’utilizzo di un prodotto e nel suo fine vita. Tali cambiamenti possono condurre a modifiche nel design o nella composizione e il nuovo prodotto dovrà comportare minori impatti ambientali lungo l’intero ciclo vita.
Green Public Procurement
La Pubblica Amministrazione può assumere un ruolo di primo piano nell’attuazione di politiche di prevenzione attraverso l’introduzione, nelle procedure di acquisto e nei bandi pubblici, di criteri di selezione e di valutazione di carattere ambientale che, pur assicurando la libera concorrenza, garantiscono l’acquisto di prodotti preferibili dal punto di vista ambientale. Il Ministero dell’Ambiente ha elaborato e adottato, attraverso un ampio processo di consultazione con enti locali e parti interessate, il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione che ha l’obiettivo di raggiungere entro il 2014 un livello di “appalti verdi” non inferiore al 50% sul totale degli appalti stipulati per ciascuna categoria di affidamenti e forniture. Il Piano prevede l’adozione delle seguenti misure nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti: riduzione dell’uso di risorse naturali sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili riduzione della formazione di rifiuti riduzione dei rischi ambientali.
Riutilizzo
Il riutilizzo nelle sue diverse forme ricopre un ruolo fondamentale e rientra a pieno nel campo della prevenzione. Nell’ordinamento nazionale, il riutilizzo dei prodotti stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni debbano promuovere iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti. Il Ministero dell’Ambiente sta elaborando decreti attuativi che definiscano le modalità operative per la costituzione e il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione/riutilizzo di prodotti e rifiuti di prodotti che possono essere sottoposti, rispettivamente, a riutilizzo.
Informazione, sensibilizzazione, educazione
Le campagne di sensibilizzazione e informazione rivestono un ruolo di primaria importanza nella prevenzione dei rifiuti. Con l’intento di migliorare l’informazione sul tema della prevenzione dei rifiuti sarà creato un “Portale della Prevenzione Rifiuti” che fornirà informazioni in merito alle possibili azioni da intraprendere attraverso la creazione di una banca dati di buone pratiche. Per quanto riguarda i cittadini, il portale fornirà indicazioni circa le scelte di consumo che favoriscono la riduzione dei rifiuti nonché indicazioni pratiche circa la possibilità di rivolgersi a centri del riuso o della riparazione, fornendo contatti con le realtà locali. Per quanto riguarda le scuole, il portale conterrà informazioni per gli insegnanti utili allo sviluppo di progetti didattici sul tema. Il portale fornirà inoltre supporto alle Amministrazioni impegnate nella preparazione di programmi di prevenzione e fungerà da piattaforma per lo scambio di informazioni fra i soggetti attivi nel campo della prevenzione rifiuti, dando rilievo alle loro principali iniziative.
Strumenti economici, fiscali e di regolamentazione
Gli strumenti economici consentono di ottenere ampi risultati in termini di prevenzione della produzione di rifiuti in quanto azioni che fanno leva sull’interesse individuale dei soggetti privati. Fra i numerosi strumenti di natura economica, fiscale e regolamentare esistenti si ritiene urgente l’attivazione dei seguenti: – l’applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore ad altri flussi di rifiuti rispetto a quelli attualmente previsti e l’ampliamento della responsabilità anche alla prevenzione della formazione del rifiuto; – l’implementazione, laddove i bacini di utenza e i sistemi di raccolta ne consentano una razionale applicazione, dei meccanismi di tariffazione puntuale per il conferimento dei rifiuti urbani (in funzione dei volumi o delle quantità conferite); – l’introduzione di sistemi fiscali o di finanziamento premiali per processi produttivi ambientalmente più efficienti e a minor produzione di rifiuto; – una revisione dei meccanismi di tassazione dei conferimenti in discarica e aumento della quota del tributo che le Regioni devono destinare alla promozione di misure di prevenzione dei rifiuti. Si segnala che è stata istituita presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare una “task-force” che lavora alla definizione dei prossimi strumenti economici con cui dovrà essere organizzata la gestione dei rifiuti urbani. L’obiettivo è quello di definire la cornice della nuova tassa sui rifiuti prevista nella service tax e consentire l’applicazione di tariffe puntuali che i Comuni potranno scegliere in sostituzione della tassa ispirate al principio comunitario “chi inquina paga”.
Promozione della ricerca
Le attività di ricerca e sviluppo possono svolgere un ruolo importante ai fini della prevenzione dei rifiuti. L’Unione europea ha da sempre supportato progetti di ricerca volti a sviluppare strumenti e politiche di prevenzione e minimizzazione dei rifiuti nell’ambito del Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico. I risultati dei progetti di ricerca possono costituire una importante base informativa per tutti coloro che sono coinvolti nella definizione e implementazione di politiche di prevenzione e minimizzazione dei rifiuti. In Italia, sono attualmente in corso diversi progetti riguardanti la prevenzione dei rifiuti, cofinanziati dall’Ue nell’ambito del programma Life+.
Fonte: Eco dalle Città