Puglia: è ARO Bari 2 il riciclone

La Regione Puglia ha pubblicato sul proprio sito i dati di raccolta relativi al 2018. (http://www.sit.puglia.it/portal/portale_orp/Osservatorio+Rifiuti/Osservatorio+Rifiuti+Cittadino/RSU+in+Puglia/OrpCittadinoWindow?entity=rsupuglia&action=2)
La media si attesta poco sopra il 47% a livello regionale, con una punta oltre il 50% (51,87%) nel mese di novembre 2018.

Dai dati risulta evidente quanto la produzione rifiuti abbia un andamento stagionale e sia fortemente correlata alla stagione turistica: durante la stagione estiva, i rifiuti prodotti a livello regionale crescono dalle 127mila tonnellate prodotte a febbraio alle 173mila prodotte ad agosto con un aumento del 36,2%.
I dati a livello regionale sono ancora distanti dagli obiettivi di legge, e resta ancora molto da fare, ma ci sono territori particolarmente virtuosi, che fanno fronte a situazioni particolarmente difficili.

Se l’ARO Foggia2 si distingue in negativo con una raccolta differenziata pressoché inesistente (3,62%) e poco meglio fanno ARO Taranto1 (17,79%) e ARO Lecce6 (20,68%), in Provincia di Bari si rilevano delle eccellenze.  È il caso dell’ARO Bari2 e dell’ARO Bari5, che per distacco risultano gli Ambiti di Raccolta Ottimale più ricicloni di Puglia, rispettivamente con il 75,05% di raccolta differenziata e il 74, 85%. Fa piacere sottolineare il vistosissimo passo in avanti fatto dall’ARO Bari5, che nel 2017 segnava un 59,29% di differenziata.

In entrambi i casi si tratta di risultati derivanti da un viaggio lungo un lustro: nel 2013 avevano iniziato il loro percorso verso la sostenibilità redigendo, con il supporto tecnico di ESPER, un nuovo Piano Industriale dei servizi di raccolta e igiene urbana finalizzato all’implementazione della raccolta domiciliare e della tariffa puntuale. Il rapporto con ESPER è poi proseguito con l’assegnazione del servizio di Direzione di Esecuzione del Contratto, dando vita ad un sodalizio tecnico che ha portato, grazie anche e soprattutto all’adesione da parte della cittadinanza alle nuove modalità di raccolta, agli eccellenti risultati sopra citati.

Una risposta seria, efficace ed incontrovertibile a chi sostiene che “nel sud Italia non si può applicare il modello di raccolta domiciliare”.

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