La Plastic Tax europea va armonizzata con la tassazione italiana: per questo “siamo in prima linea e stiamo negoziando con l’Unione Europea, proprio per evitare di ritrovarci in ginocchio rispetto ad altri Paesi, e stiamo dicendo che così a noi non sta per niente bene. L’Italia in Europa non è un Paese qualsiasi, pesiamo molto nelle votazioni”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in merito alla Plastic Tax europea (800 euro a tonnellata sui rifiuti plastici da imballaggio, approvata dal Consiglio europeo lo scorso 21 luglio e in vigore a partire dal prossimo gennaio), intervenendo a Radio 24.
“Stiamo negoziando con l’Unione Europea – ribadisce il ministro – per chiedere che non sia danneggiata la filiera delle bioplastiche, nella quale siamo leader: bioplastiche che poi possono andare nel compostaggio e attivare l’economia circolare. E non è una difesa quasi ideologica di una linea italiana, ma un’occasione a livello europeo e anche oltre”. Poi, ha concluso Costa, “stiamo provando il credito di imposta per le aziende che diminuiscono gli imballaggi: io ti favorisco e riconosco un quid, un qualcosa economicamente anche significativo, nel momento in cui mi diminuisci l’imballaggio. La norma già l’abbiamo fatta, e il decreto attuativo finalmente è all’ultimo miglio”.