Dopo sette anni scade il contratto con Aimeri Ambiente, la società che ha gestito il servizio di raccolta rifiuti a Marsala dal 2009. L’Amministrazione Comunale per preparare il nuovo piano d’intervento e quindi il nuovo bando di gara ha dato incarico alla Esper, una ditta di consulenza che si occupa proprio di progettazione di servizi di raccolta rifiuti.
“Vogliamo ascoltare la città” dice il vicesindaco Agostino Licari, che già in mattinata aveva illustrato le idee dell’amministrazione al consiglio comunale e poi, in radio, intervenendo su Rmc 101. “Abbiamo verificato una serie di criticità – dice Licari – dovute non tanto alla ditta che fa il servizio, ma al sistema in sé. Anche se uno ce la mette tutta, è veramente difficile arrivare all’obiettivo sperato di 65% di raccolta. Vero è che negli ultimi mesi abbiamo raggiunto il 45%, ma ancora c’è molto da fare. Noi puntiamo, a regime, al 70%. Attualmente, il sistema non permette un pieno controllo dei Comuni, una interazione con la ditta che fa il servizio. E il cittadino deve essere al centro di tutto, con un concetto di premialità diretta per i cittadini virtuosi”. Attualmente il servizio, tra raccolta e conferimento, costa al Comune 15 milioni di euro l’anno. “Noi puntiamo a ridurre il costo del servizio senza intaccare la qualità, e senza ridurre il personale”.
Per il nuovo piano il Comune si è affidato quindi alla Esper, che lavora solo per gli enti e i consorzi pubblici. E sostiene che i suoi consulenti hanno un rigido codice etico per il quale non possono avere rapporti economici con aziende private nel settore rifiuti. Questo è stato detto tutto nella conferenza che si è tenuta ieri a San Pietro per presentare alla città le idee per il nuovo servizio di raccolta.
Per Esper c’è un limite strutturale della raccolta dei rifiuti a Marsala, e viene da chiedersi allora, prendendo per buoni i dati della società di consulenza scelta dal Sindaco Di Girolamo, come sia stato tarato il servizio di Aimeri negli anni passati, dato che secondo Esper, la raccolta rifiuti a Marsala “va in crisi nei momenti topici dell’anno, con materiali che andrebbero riciclati e che invece finiscono in discarica, rappresentando per il Comune di Marsala un maggiore costo per il conferimento dei rifiuti e un mancato guadagno”. Ecco perché Marsala è molto al di sotto degli standard di legge. Inoltre, secondo Esper, molte cose non sono chiare, ad esempio “non c’è traccia – nella documentazione trasmessa – della destinazione finale delle terre provenienti dallo spazzamento stradale”. Inoltre non c’è comunicazione, ad esempio nessuno sa a Marsala cosa succede nei centri di raccolta: non siamo in grado di sapere cosa si fa, e se questi centri hanno in mano degli strumenti per migliorare il servizio. Ma c’è di più: i marsalesi fanno male la differenziata, perchè spesso si trovano rifiuti nei posti sbagliati. Tutto questo pregiudica la qualità della raccolta dei rifiuti.
Secondo Esper non c’è mai stata una campagna di comunicazione adeguata. E ciò nonostante, negli anni passati, senza alcuna gara, l’Ato “Terra dei Fenici” abbia speso i soldi pubblici per discutibili campagne pubblicitarie, che non hanno portato a nulla.
La raccolta rifiuti a Marsala, certamente, continuerà con il porta a porta. Niente isole ecologiche, ma l’intenzione è quella di mantenere la raccolta casa per casa, con la stessa forza lavoro, ma con modalità diverse. “La concezione del piano parte dalle premialità per il cittadino virtuoso, se riesce a fare bene la differenziata avrà un vantaggio diretto, va premiato anche il lavoratore e la ditta. Più della contestazione, partiamo dal premiare chi raggiunge l’obiettivo” ha detto il vice sindaco.
La Esper ha fatto quindi una mappatura del territorio con le tipologie di abitazioni e di abitanti, con le suddivisioni tra le diverse zone della città per elaborare lo schema. Oltre al porta a porta e all’attività di comunicazione ed informazione i principali punti sono quelli di un “efficace sistema di monitoraggio e controllo e sanzionamento. E poi la presenza di un centro di raccolta e riuso dei materiali. E poi la tariffazione puntuale almeno del residuo. Un sistema di tariffazione del Rsu personalizzato, che consente agli operatori di valutare quanto Rsu, quindi rifiuto non differenziato, produce la famiglia. Si è fatto l’esempio di diverse città, con i bidoni personalizzati per ciascuna famiglia. Sono idee che puntano all’abbattimento della spazzatura indifferenziata per limitare il conferimento in discarica.
Queste le linee guida, ora il piano, nel dettaglio, verrà proposto al consiglio comunale e poi si procederà a scrivere il capitolato d’appalto per quello che è un servizio che condizionerà gli usi e le economie dei marsalesi per i prossimi anni.
Fonte: tp24.it