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Rifiuti di plastica: le linee guida di Plastics Recyclers Europe

7 Dicembre 2017/in EVIDENZA, Politiche, Prevenzione e riduzione, Raccolta differenziata, Riciclo /da ESPER
Per mantenere il valore della plastica e favorire la trasformazione e il reinserimento nel mercato del materiale riciclato nell’ottica dell’economia circolare, l’Associazione Europea dei Riciclatori di Materie Plastiche ha predisposto delle Linee Guida per la caratterizzazione delle balle di rifiuti plastici che specificano le principali proprietà, origini e caratteristiche del rifiuto fornito.

Plastics Recyclers Europe (PRE), l’Associazione Europea dei Riciclatori di Materie Plastiche che conta più di 120 membri suddivisi in 7 Gruppi di Lavoro in base a prodotti e tipo di polimeri (Casse & Pallet; Polietilene ad alta densità-HDPE; Polietilene a bassa densità-LDPE; Cloruro di polivinile-PVC; Polietilene Teraftalato-PET; Contenitori & Vaschette & Vassoi; Tecnologie in plastica), che riciclano 2,5 milioni di tonnellate di plastiche all’anno, hanno rilasciato il 30 novembre 2017 delle Linee guida sulla qualità delle balle di plastiche a fine vitaper favorire la loro trasformazione e reinserimento nel mercato nell’ottica dell’economia circolare.

“È giunto il momento di capire che ogni prodotto deve essere smistato verso un flusso specifico per mantenere il valore della plastica – ha affermato Ton Emans, Presidente di PRE e Presidente del gruppo di lavoro LDPE – Queste linee guida sono il primo passo verso la programmazione dell’economia circolare. La circolarità delle materie plastiche può essere raggiunta solo attraverso la qualità, definita ed armonizzata, per dar vita ad operazioni di gestione sostenibile dei rifiuti in tutta Europa“.

PRE aveva sottoscritto il 21 novembre 2017, assieme alle altre principali Associazioni Europee della filiera delle materie plastiche, un Documento in cui si riafferma il sostegno alla realizzazione degli obiettivi del Pacchetto sull’Economia Circolare in particolare a:

– Zero Rifiuti Plastici in discarica entro il 2025, per garantire che siano utilizzati come risorsa e non finiscano nell’ambiente.

– L’obiettivo del 55% di rifiuti di imballaggi in plastica da “riutilizzare e riciclare” entro il 2025 costituisce una sfida per la quale le Associazioni sono disponibili nel continuare a fare la propria parte e a coinvolgere anche gli altri soggetti coinvolti.

– Obbligatorietà della la raccolta separata di tutti i rifiuti da imballaggi entro il 2025.

– Stabilire una metodologia uniforme per il calcolo degli obiettivi di “preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio“ e la misurazione delle prestazioni di riciclaggio, affinché di stabiliscano condizioni di parità per tutti gli attori sul mercato e consentire una accurata panoramica dei risultati conseguiti dagli Stati membri e poter fare confronti significativi.

– Sviluppare standard di qualità europei per i rifiuti di plastica e il relativo trattamento, comprese le specifiche per i rifiuti differenziati, l’armonizzazione dei metodi di prova per i materiali plastici riciclati e la certificazione delle operazioni di riciclaggio.

– L’innovazione delle tecnologie nell’intera catena del valore della plastica dovrebbe essere stimolata per aumentare il potenziale di riciclaggio.

“La recente limitazione delle esportazioni di materie plastiche raccolte in Cina ha indicato che la definizione della qualità era troppo scarsa per essere accettata dalle imprese di riciclaggio avanzate – ha affermato Herbert Snell, Coordinatore del Gruppo HDPE di PRE – La perdita di valore, ma anche la perdita di una potenziale materia prima è il prezzo che il consumatore dovrà pagare nel lungo periodo“.

Le Linee guida per la caratterizzazione delle balle sviluppate da PRE , attualmente sono disponibili per 4 diverse resine: bottiglie di PET colorate chiare, azzurre, chiare / blu e miste; Imballaggi PE-HD; Film di PE; Film in PP (sono in fase di sviluppo linee guida specifiche per imballaggi in PP, PO, vaschette e vassoi, vaschette in PET e bottiglie in PET opache) e specificano le principali proprietà che definiscono le origini e le caratteristiche del rifiuto fornito, basate sulle seguenti peculiarità:

– Impurità (%), per definire il tipo di impurità e le loro quantità massime previste;

– Trasporti, per definire la tracciabilità nella catena di approvvigionamento;

– Fornitore, per definire una società responsabile delle specifiche.

La struttura di queste linee guida può essere applicata a vari sistemi di raccolta in Europa, inclusi i sistemi di deposito, di raccolta per strada o in punti predisposti. Poiché i volumi raccolti aumenteranno in futuro, potrebbe essere creata una maggiore segmentazione di prodotti specifici per ottimizzarne il valore. Inoltre, sono in fase di sviluppo linee guida specifiche per imballaggi in PP, PO, vaschette e vassoi, vaschette in PET e bottiglie in PET opache.

PRE sollecita i raccoglitori e gli addetti alla raccolta della plastica ad aderire a tale iniziativa in modo da far crescere l’economia circolare, perché migliorando la caratterizzazione della plastica raccolta e smistata, l’industria farà un passo in avanti nello sviluppo di standard necessari per operare in un sistema di circolarità.

A monte, tuttavia, c’è la necessità che si svolga un’attività di informazione e comunicazione nei confronti dei cittadini affinché “producano” rifiuti differenziati in modo migliore, ma anche che i gestori della raccolta approntino sistemi di intercettazioni che tengano conto delle caratteristiche e tipologie dei rifiuti.

Fonte: Regioni & Ambiente

Tags: plastica, raccolta differenziata, riciclo
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http://esper.it/wp-content/uploads/2017/12/balle_plastica.png 169 300 ESPER http://esper.it/wp-content/uploads/2016/07/logo.png ESPER2017-12-07 16:23:142017-12-07 16:51:41Rifiuti di plastica: le linee guida di Plastics Recyclers Europe
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