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RASSEGNA STAMPA – Focus rifiuti/1 – Come sarà la nuova raccolta a Marsala. Ecco i problemi da risolvere

E’ un dossier da oltre 300 pagine quello che stanno esaminando in consiglio comunale. E’ il nuovo piano sulla raccolta dei rifiuti a Marsala. Un piano d’interventi, così viene chiamato, preparato dalla Esper, l’agenzia esterna incaricata dall’Amministrazione guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo per studiare il nuovo servizio della raccolta rifiuti in città. Quello che il consiglio comunale dovrà approvare nei prossimi giorni genererà una gara d’appalto da circa 100 milioni di euro, che determinerà le sorti della città sul tema rifiuti per i prossimi anni.
Al momento il servizio di raccolta è gestito da Aimeri Ambiente, il cui contratto scade a ottobre. Allora si sta cercando di mettere mano al sistema rifiuti per non commettere gli stessi errori del passato. Questa volta però gestisce tutto il Comune di Marsala, che ha costituito l’Aro, l’Ambito di Raccolta Ottimale, che permette ai singoli Comuni di decidere sul proprio futuro in tema rifiuti. In passato invece, il servizio di raccolta rifiuti è stato determinato altrove, con l’Ato Terra dei Fenici, che predisponeva le gare d’appalto, decideva che tipo di servizi offrire. E le cose non sono andate tanto bene, ne sono dimostrazione le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la provincia di Trapani sulla gestione dei rifiuti, e la qualità del servizio. Ora la Esper ha messo mano al sistema rifiuti a Marsala, partendo proprio dalla situazione attuale e definendo quali sono le criticità. Il piano si divide in tre parti, sostanzialmente: situazione e criticità attuali, proposte, costi. Oggi partiamo dallo stato dell’arte, e dalle criticità dell’attuale servizio.

I DATI
Prima però i dati. A Marsala si fa la raccolta differenziata, con il sistema del porta porta e alcune isole ecologiche.
La percentuale di raccolta differenziata del 2015 è stata pari al 38,83%. Un dato che secondo la Esper “testimonia le evidenti criticità strutturali dell’attuale modello di gestione ed uno scarso livello di intercettazione delle frazioni differenziate”. La percentuale di differenziata  infatti, è ben lontana dal raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla normativa regionale, nazionale ed europea. La produzione totale pro capite di rifiuti, è pari a 430,98 kg/ab.anno, inferiore rispetto alla media della produzione pro capite della Regione Sicilia che si attesta sui 517 kg/ab.anno. Il Comune di Marsala, fino a prima della costituzione dell’Aro era nell’Ato Tp1 poi Srr a cui partecipa con una percentuale azionaria del 26,32%. Il servizio di raccolta effettuato dalla ditta Aimeri Ambiente srl è porta a porta su tutto il territorio. Chiamarlo “porta a porta” in realtà è fuorviante, perchè, come evidenzia il dossier, in molti casi “si effettua una raccolta di prossimità con l’utilizzo di contenitori e cassonetti posizionati in aree di pertinenza condominiale in cui conferiscono più utenze”. Il territorio è suddiviso in 6 aree di raccolta: due per l’area del Centro Storico, due per l’area Marsala Nord e due per l’area Marsala Sud.

PERCENTUALI BASSE, LIMITI STRUTTURALI
“La situazione analizzata – si legge nel dossier – mette in evidenza un limite strutturale dell’attuale gestione che entra in crisi con l’intensificarsi dei flussi turistici stagionali”. Durante il mese di agosto, in particolare,  una parte significativa delle raccolte differenziate finisce nel rifiuto indifferenziato e quindi conferite in discarica, quindi maggiori costi di smaltimento.

Nello studio sono stati analizzati i dati delle raccolte mensili per gli anni 2013-2015. Qui sono state evidenziate alcune criticità sull’attuale modello di raccolta differenziata che “ha raggiunto il suo limite strutturale”.
Nello studio viene evidenziata una bassa percentuale di raccolta differenziata, ben al di sotto degli obiettivi di legge. L’efficienza del servizio è poi al di sotto degli standard minimi ed entra in crisi durante la stagione turistica. Nello studio viene detto anche che l’intercettazione delle frazioni differenziate è bassa e potenzialmente incrementabile.
“Non vi è traccia, nella documentazione trasmessa, della destinazione finale delle terre provenienti dallo spazzamento stradale. Non c’è alcuna comunicazione del gestore al comune circa il numero di accessi ai Centri comunali di raccolta né delle quantità e tipologie di rifiuti conferiti negli stessi da utenze domestiche e non domestiche; Le frazioni differenziate hanno una elevata presenza di rifiuti non conformi”.

STRUTTURE, CENTRI DI RACCOLTA, ISOLE ECOLOGICHE

Sono due i centri comunali di raccolta a Marsala, Ponte Fiumarella e Cutusio.
L’Aimeri utilizza il Centro di Trasferenza di Ponte Fimarella, come stazione di travaso e trasferimento verso la discarica del rifiuto indifferenziato. Il Centro di Trasferenza è di proprietà del Comune di Marsala e affidato in concessione all’attuale gestore del servizio.
Poi c’è il Ccr di Cutusio. L’Aimeri ha a disposizione un “cantiere” con officina. Si tratta di un deposito per il ricovero dei mezzi, con officina per manutenzione degli stessi. E si trova in contrada Cutusio. Il cantiere fungerebbe anche da centro comunale di raccolta, ma “l’evidente promiscuità delle attività del centro suggerirebbe una migliore organizzazione delle stesse in termini di spazi, orari e modalità gestionali”.
Anche su questo aspetto la relazione specifica che non c’è “un sistema efficace di tracciatura dei conferimenti presso i CCR né una puntuale rendicontazione degli stessi al Comune di Marsala”. L’Aimeri infatti registra su moduli cartacei gli accessi, ma i dati non vengono successivamente gestiti, organizzati e rendicontati al Comune.
Poi c’è l’isola ecologica di Amabilina, che però “non risponde agli standard gestionali minimi previsti”. Un modo elegante per dire che è una discarica.
In sostanza la situazione attuale dei centri di raccolta è pessima. La Esper nel suo rapporto indica che i Ccr dovrebbero essere dotati di un sistema elettronico per il controllo degli accessi e l’identificazione automatica degli utenti. Che ci vorrebbe un terminale per ogni operatore per gestire gli accessi all’impianto, i conferimento in ingresso di utenze domestiche e non domestiche, e rilasciare ricevute e registrare i conferiMenti. E poi un sistema che sia in grado di gestire gli smaltimenti e i conferimenti in uscita, ed effettuare, ad esempio, un bilancio di massa dei materiali. Si parla anche di tessere identificative per ogni utente. Insomma i centri di raccolta non sono per niente informatizzati, e questo non consente di controllare gli accessi e non consente di “introdurre incentivi diretti a premiare gli utenti particolarmente attivi nei conferimenti”.
L’Aimeri Ambiente, poi, dichiara di impegnare complessivamente 76 mezzi per la raccolta rifiuti, lo spazzamento, e il conferimento agli impianti. Sono mezzi di diverse tipologie, piccoli e grandi. I lavoratori sono invece 165.
E’ stato esaminato anche l’aspetto del compostaggio domestico. Il Comune di Marsala non conosce il numero di famiglie che praticano il compostaggio domestico. La stima effettuata dagli uffici comunali tende a quantificare la percentuale di adesione in circa il 10% delle utenze domestiche.

LE CRITICITA’
Comunicazione. Per la Esper che ha predisposto il piano d’intervento uno dei punti centrali per ottenere un buon servizio è innanzitutto che i cittadini sappiano come conferire i rifiuti. Cioè che siano informati. Però “attualmente non c’è un progetto di comunicazione efficace sulla corretta gestione dei rifiuti. L’unico strumento di comunicazione reperito durante le visite sul territorio e le ricerche sul web, è il calendario delle raccolte per le Utenze Domestiche e Non domestiche e scarne indicazioni su come effettuare la raccolta differenziata”. Eppure negli scorsi anni l’Ato Tp1 ha speso una barca di soldi per pubblicità e campagne di comunicazione. Una comunicazione non proprio mirata e funzionale da quello che emerge dal Piano. “La quasi totalità dei cittadini intervistati dimostrano di avere un’idea approssimativa delle regole dell’attuale svolgimento del servizio di raccolta e delle corrette modalità di conferimento delle diverse frazioni di rifiuto. La maggior parte dei cittadini intervistati, al contrario, si dichiara disponibile ad approcciare un modello di raccolta differenziata maggiormente responsabilizzante e premiante anche sul piano dell’equità contributiva”.

Esposizione e frequenze di raccolta. Un’altra criticità riguarda le modalità di gestione delle fasi di separazione e conferimento dei materiali. Per la Esper i contenitori, per una corretta raccolta, devono essere custoditi all’interno delle abitazioni o in aree di pertinenza, ed esposti al limite della proprietà su suolo pubblico, solamente quando pieni e solo nella giornata di raccolta secondo un calendario prestabilito. “Le verifiche effettuate sul territorio mettono in evidenza un’ elevatissima percentuale di esposizione, anche di modeste quantità delle diverse frazioni di rifiuto. Le frequenze di esposizione, e di conseguenza il numero di prese degli operatori, è molto elevato in relazione alle quantità complessive effettivamente raccolte. Tale evidenza è ancora più significativa per la raccolta del Secco Residuo dove il tasso di esposizione si può stimare ad oltre il 80% delle utenze per ogni giro di raccolta. Le risicate pertinenze interne ed esterne degli esercizi commerciali nella zona del Centro Storico richiedono in ogni caso, soprattutto durante la stagione turistica, elevate frequenze di raccolta.

Scarsa intercettazione delle frazioni differenziate. Il problema è quello. Si differenzia poco e c’è un’alta percentuale di indifferenziato. I dati dicono che c’è una “insufficiente percentuale media di raccolta differenziata dell’attuale servizio di raccolta. I risultati attuali non sono coerenti con gli obiettivi di settore comunitari, nazionali e regionali”. Il Piano indica però che è possibile abbattere la produzione pro capite di rifiuti indifferenziati “con una riorganizzazione dei servizi di raccolta ed una adeguata campagna di comunicazione”. La frazione organica poi decresce vistosamente nel mese di agosto con l’intensificazione del servizio estivo.
Abbandoni. Vera piaga per la città in tema di rifiuti è il sacchetto selvaggio, quando finisce bene. Perchè non sono poche le piccole discariche a cielo aperto in cui si trovano non solo sacchetti di spazzatura ma rifiuti di ogni genere, da eternit a mobili usati, a televisori e altri elettrodomestici. Mantenendoci sulla piccola inciviltà gli abbandoni dei sacchetti avviene soprattutto nei quartieri residenziali ad elevata densità abitativa, in aree immediatamente limitrofe al concentrico urbano e nei pressi delle Isole Ecologiche.
Crisi strutturale dell’attuale sistema di raccolta in presenza di contenuti flussi turistici stagionali. Un limite strutturale dell’attuale gestione è che entra in crisi con l’intensificarsi dei flussi turistici stagionali. Durante il mese di agosto una parte significativa delle raccolte differenziate finisce nel rifiuto indifferenziato e quindi conferite in discarica. Il tutto fa crollare i dati della differenziata, e aumentare i costi.
Qualità dei materiali raccolti. C’è poi la qualità del rifiuto. Dipende dalla purezza dei materiali e dalla bassa presenza dei materiali non conformi a quelli che si devono raccogliere. Ad esempio quando si butta il bicchiere di plastica con un tovagliolo all’interno, per essere proprio spiccioli. Per la Esper “le raccolte domiciliari porta a porta garantiscono intrinsecamente una migliore qualità delle frazioni di rifiuto conferite rispetto alle raccolte stradali o di prossimità”. Però non basta. Occorre un “efficiente modello gestionale”. “La corretta separazione dei materiali in casa dipende dalla qualità delle informazioni date, dall’assegnazione, di contenitori e attrezzature correttamente dimensionati oltre che da precise modalità di conferimento, prelievo e gestione dei materiali raccolti”.

Questa in sostanza è la situazione adesso. Come funziona il sistema dei rifiuti a Marsala e quali sono le sue criticità, secondo gli esperti che hanno predisposto il nuovo piano rifiuti. Come si vogliono sistemare le cose? Lo vedremo domani.

 

10 years of ESPER

Visto il successo del volume “Dieci anni di percorsi virtuosi verso Riduzione, Riuso, Riciclo e Tariffazione Incentivante” che ancora in molti ci richiedono e scaricano dal nostro sito, vista l’ormai confermata attitudine alla collaborazione con realtà estere e il crescente numero di contatti stranieri, abbiamo deciso di tradurre in inglese il nostro libro, e di metterlo a disposizione di chiunque lo voglia scaricare.

Potrete farlo seguendo i links sottostanti

Scarica “10 years of virtuous journey towards a circular society of Reducing, Reusing and Recycling”

Bassa Risoluzione – .pdf  3,5 MB
Alta risoluzione – .pdf 30 MB

 

RASSEGNA STAMPA – Marsala, illustrato il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti

Si è tenuta la preannunciata presentazione del progetto di bando per la raccolta dei rifiuti. Ad illustrarlo, dopo i saluti del sindaco, il suo vice e titolare dell’apposita delega, Agostino Licari oltre ai tecnici della società Esper che erano stai incaricati di redigere il progetto. “Si tratta delle modalità con cui verranno raccolti i rifiuti nei prossimi anni – ha detto il vice di Alberto Di Girolamo -. L’attuale situazione non ci ha consentito, malgrado l’impegno di tutte le componenti, di elevare la quantità di raccolta differenziata portandola a livelli richiesti dalle norme”. Secondo quanto si è appreso, la raccolta differenziata nel comune di Marsala arriva attualmente al 38% malgrado abbia avuto un balzo in avanti negli ultimi mesi. “Abbiamo studiato un sistema – ha continuato Agostino Licari – per premiare i virtuosi. Adesso la raccolta costa alle casse della nostra città circa 15 milioni di euro. Occorre diminuire la spesa e per questo abbiamo chiesto ed ottenuto dal Consiglio comunale di passare ad un ambito di raccolta ottimale. In pratica ci “stacchiamo” dagli altri comuni e il bando riguarderà solo Marsala”. Licari ha poi detto che l’obiettivo è anche quello di migliorare la qualità della raccolta non incidendo sull’occupazione, che rimarrà costante e i lavoratori non rischieranno il licenziamento. Passando la parola ai tecnici della società Esper, il vice sindaco ha parlato di professionalità di alto livello che hanno preparato il bando che ora è sottoposto alle idee che vorranno pervenire dalla città per renderlo migliore. Poi il bando stesso sarà presentato in Consiglio comunale per un ulteriore approfondimento. Licari ha anche aggiunto che ci sarà un rapporto tra la ditta che si aggiudicherà l’appalto e il comune, che avrà il compito di vigilare sulla esatta esecuzione del contratto. “Tale compito verrà assolto dalle professionalità interne al comune”. E’ stata poi la volta di Ezio Orzes della ditta Esper che ha illustrato il lavoro propedeutico al bando fatto in questi mesi. “Si è trattato – ha detto – di uno studio dei dati della raccolta porta a porta degli ultimi anni a Marsala. Abbiamo “mappato” il comune evidenziando le zone dove gli abitanti sono stati virtuosi e dove bisogna intervenire cambiando sistema ma anche effettuando una costante informazione ai cittadini-utenti”. Orzes ha parlato di destagionalizzare la raccolta in base alla presenza di turisti e in base anche alla necessità che si prostetta quando migliaia di cittadini si spostano nelle loro case di villeggiatura. Più proiettato nel sistema che “sarà” l’intervento, tanto articolato e lungo che lo stesso vice sindaco ha richiamato alla brevità il funzionario, di Attilio Tornavacca. Dalla sua esposizione, parecchio tecnica per la verità, si evince la necessità di procedere verso altre esperienze visto che i risultati raggiunti non sono soddisfacenti.

Fonte: Itaca Notizie

RASSEGNA STAMPA – Boom della differenziata e niente rifiuti in discarica

Policoro: il sindaco Rocco Leone è trionfante: «Quando la mia amministrazione si è insediata eravamo al 12% di differenziata. Oggi siamo al 70%»

Il Comune jonico è il più riciclone della Basilicata, l’unico che non smaltisce i rifiuti solidi urbani in discarica. Tanto che è stato il solo ad essere escluso dall’ultimo decreto del presidente della Regione, Marcello Pitttella, dal conferire all’inceneritore “La Fenice”, di Melfi. Il sindaco Rocco Leone (FI) è trionfante: «Quando la mia amministrazione si è insediata eravamo al 12% di differenziata. Oggi siamo al 70%. Ed abbiamo eliminato la discarica. Siamo disponibili a mettere a disposizione il nostro modello per quanti vorranno seguirlo. La bellissima Basilicata può essere liberata dalle discariche».

Il “modello Policoro” di raccolta differenziata è basato su contenitori con microchip personalizzati consegnati a famiglie ed attività imprenditoriali. Ogni notte, domenica esclusa, i “produttori” lasciano i rifiuti, differenziati, davanti ai portoni per lo scarico da parte della ditta incaricata.

«Così – ha spiegato il primo cittadino – noi raccogliamo l’umido e lo portiamo a Ginosa, dato che in Basilicata non c’è un centro per la trasformazione in compost. Se in discarica ci costava 180 euro a tonnellata, in Puglia 100. In campagna, poi, abbiamo ridotto la tassa del 33% per chi non consegna l’umido. I coltivatori si fanno il compost da se. Carta, cartone, plastica, li portiamo al Conai di Altamura, recuperando un po’ di soldi. Come per il vetro che conferiamo al consorzio Corepo di Trani. Ci fossero centri raccolta in regione risparmieremmo sui trasporti. Purtroppo, manca da noi un piano per il conferimento dei rifiuti differenziati. I metalli, ma sono poca roba, li mandiamo ad un centro di Ferrandina compensando lo smaltimento di rifiuti ingombranti e carcasse di elettrodomestici».

L’indifferenziato, allora, non esiste più a Policoro? «Esiste – ha risposto il nostro interlocutore – ma, essendo un indifferenziato pulito, privo di inquinanti, lo conferiamo, sempre a Ferrandina, ad un centro a circuito energetico che lo trasforma in ecoballe. Paghiamo 160 euro a tonnellata e non 180 come in discarica». Insomma, il risparmio è assicurato anche per i cittadini in abbinamento alla tutela dell’ambiente. Policoro aspetta il premio di comune riciclone da Legambiente. Leone: «È la nostra risposta ai tuttologi e ai maestri di iattura. Quando si lavora con competenza e onestà intellettuale il tempo è maestro e la verità esce allo scoperto».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

 

RASSEGNA STAMPA – Nuovo piano rifiuti a Ragusa

Il Consiglio comunale ha approvato la Presa d’Atto dell’avvenuta approvazione da parte della Regione Sicilia del Piano di Intervento del Servizio di Igiene Ambientale, il relativo quadro economico e i conseguenti atti di gara. Tra gli aspetti più innovativi del nuovo servizio l’Esper, che ha supportato l’Amministrazione nella redazione del Piano, evidenzia che “il servizio porta a porta sarà esteso a tutta la città con supporto di nuove tecnologie e la distribuzione a ogni singola utenza di contenitori impilabili comodi e funzionali; il passaggio alla tariffazione puntuale che si basa sul principio europeo “chi inquina, paga” (la bolletta viene calcolata sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotta)”. “La riorganizzazione del servizio – secondo l’Esper – e la sua conseguente ottimizzazione delle risorse metterà la Città e i cittadini in condizioni di poter ottenere una serie di benefici di tipo economico, ambientale e di decoro urbano”. Attilio Tornavacca, direttore della Esper, dichiara che “il progetto del Nuovo Piano di gestione dei rifiuti della Città di Ragusa è attualmente il più avanzato e ambizioso fra tutti i progetti nazionali ed europei a cui i tecnici di Esper stanno lavorando, tanto da ottenere plausi e destare interesse anche a Varazdin in Croazia nel corso nella nostra presentazione in occasione del progetto finanziato dall’Unione Europea Cense”.

Fonte: telenovaragusa.com

Filiera rifiuti e occupazione. RD: se l’Italia rispettasse gli obiettivi europei, 50.000 posti di lavoro in più

Pubblichiamo una sintesi dello studio di ESPER sulle possibilità lavorative legate ad una corretta gestione dei rifiuti

Studio elaborato da Ezio Orzes, Lucia Michelini, Fabio Gasperini, Attilio Tornavacca e Salvatore Genova. Anno 2015

L’odierna politica ambientale dell’Unione europea sta puntando alla realizzazione di azioni connesse alla gestione dei rifiuti che portino ad un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse. Infatti, essendo la perdita di risorse preziose una costante delle nostre economie, la domanda di materiali finiti o scarsi continua ad aumentare con la conseguenza inevitabile che la pressione su queste risorse degrada e indebolisce l’ambiente. In questo contesto, l’Europa sta esortando le comunità ad agire per progredire verso un’economia maggiormente imperniata sul riutilizzo e sul riciclaggio di alta qualità delle risorse e molto meno sulle materie prime, la cosiddetta economia circolare.
Il presente studio si colloca in questo contesto, ponendosi come obiettivo quello di valutare le esternalità positive connesse alla gestione dei rifiuti urbani, analizzando, in particolare, i possibili posti di lavoro ottenibili dalle varie fasi di lavorazione dei RSU. A tal fine, sono stati ipotizzati vari metodi di calcolo che hanno portato alla definizione di tre ipotesi di bilancio.

Una prima ipotesi prevede degli scenari dove, ad una produzione costante di rifiuti urbani pari a quella registrata nell’anno 2013, corrispondono dei valori incrementali di %RD raggiungibili nell’intero territorio nazionale. Gli scenari proposti dall’analisi prevedono quattro livelli di %RD: 42,3% (situazione al 2013, in Italia), 65%, 70% e 80%. L’analisi, poi, applica ad ogni scenario di %RD dei coefficienti occupazionali ottenuti dalla media dei valori citati dalla letteratura e necessari per stimare i posti di lavoro potenzialmente ottenibili dalle attività di raccolta, riciclaggio, industria manifatturiera materie seconde, smaltimento in discarica e incenerimento. I risultati mostrano che con una RD pari all’80% si potrebbero creare un totale di 269.064 posti di lavoro, di cui 251.008 destinati alle attività di raccolta e industria manifatturiera delle materie seconde, 6.216 allo smaltimento in discarica e 11.840 all’incenerimento dei RSU. Questo calcolo mostra chiaramente come all’aumentare del grado di %RD, e a parità di produzione nazionale di RSU, corrisponda un diretto aumento delle unità lavorative connesse alle fasi di raccolta, riciclaggio, industria manifatturiera delle materie seconde, a discapito delle attività legate allo smaltimento in discarica e all’incenerimento dei rifiuti.

La seconda analisi fa una proiezione all’anno 2020 e per stimare i potenziali posti di lavoro applica ai dati di %RD e di produzione di rifiuti urbani degli anni 2013 e 2020 i coefficienti di conversione citati in letteratura per le attività di raccolta, trattamento rifiuti e per la lavorazione delle materie seconde. Dalla produzione totale di tonnellate di rifiuti urbani la presente analisi arriva a stimare la presenza di circa 69.110 posti di lavoro totali al 2013 e la possibile creazione di 118.088 posti al 2020. I risultati raggiunti illustrano che dal 2013 al 2020, a fronte di un ipotetico aumento della %RD dal 42,3 all’82%, il fabbisogno occupazionale legato alle attività di raccolta e trattamento e lavorazione delle materie seconde, potrebbe aumentare di circa 48.978 unità lavorative.

La terza ipotesi, infine,  si concentra in un primo momento sulla fase della raccolta/conferimento dei R.S.U. per passare poi ad analizzare le attività di post-raccolta/conferimento. Unendo i due aspetti dell’occupazione collegata ai RSU si ha il quadro complessivo delle opportunità di lavoro generate dai rifiuti. Per il territorio nazionale, raggiungendo i limiti indicati come obiettivo dalla legge (65%), si otterrebbero un totale di 126.550 posti di lavoro e, con una RD all’80%, ben 156.064. Questo scenario mostra che promuovere pratiche virtuose per ridurre lo spreco energetico e di materie prime attraverso il riuso e il riciclaggio, riduce la cattiva occupazione legata alle attività della gestione del secco (discariche e inceneritori) e fa crescere la buona occupazione.

Lo studio conclude che, attraverso una prima analisi del contesto tramite le fonti bibliografiche attualmente presenti e dalle stime successivamente eseguite, un modello economico-sociale dove sia privilegiata una gestione virtuosa dei rifiuti può avere degli effetti importanti per la ripresa economica del Paese e degli Stati membri in generale. Inoltre, i risultati ottenuti evidenziano che cogliere gli obiettivi UE sulla gestione efficiente delle risorse porterà a delle consistenti ricadute positive in termini occupazionali e che migliorare l’efficacia e la qualità delle pratiche di differenziazione dei rifiuti significa anche favorire filiere produttive di qualità, svuotando quelle a maggiore impatto ambientale e sociale come inceneritori e discariche.
In generale il presente rapporto enfatizza la necessità di (i) avere a disposizione dei dati certi di riferimento, dove le informazioni siano reperite non solo da fonti bibliografiche ma anche da studi legati a realtà locali, di (ii) trovare metodi standard di analisi e raccolta dati e di (iii) avere dei parametri condivisi di normalizzazione per iniziare a delineare un quadro conoscitivo di riferimento e, se non completo, quanto meno attendibile. Queste informazioni, se meglio approfondite, potrebbero rappresentare uno strumento decisivo per guidare legislatori e attori politici verso l’adozione di pratiche sostenibili per l’ambiente e che possano contribuire alla ripresa economica negli Stati membri.

IPOTESI 1: Possibili posti di lavoro ottenibili in Italia con vari scenari di %RD, per le attività di raccolta e industria manifatturiera delle materie seconde, smaltimento in discarica e tramite incenerimento.

IPOTESI 3: Posti di lavoro totali in Italia con una RD del 65% e 80%.

Scarica lo studio integrale (.pdf – 3MB)

10 anni di ESPER

Esper compie dieci anni. Abbiamo deciso di celebrare questa importante scadenza in compagnia dei nostri coetanei di Associazione Comuni Virtuosi pubblicando un libro che racconta i nostri “Dieci anni di percorsi virtuosi verso Riduzione, Riuso, Riciclo e Tariffazione Incentivante”.

Ma a raccontare tali percorsi sono intervenuti con le loro preziose testimonianze i reali protagonisti, gli attori principali di queste attività: amministratori e tecnici, presenti e passati. Tutti uniti da una caratteristica comune: sono stati il motore dei cambiamenti sul loro territorio.

L’introduzione e scritta da un compagno di strada eccellente: il premio Goldman Environmental Prize 2013 per l’ambiente Rossano Ecolini, presidente di Zero Waste Europe, Zero Waste Italy e coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori.

La pubblichiamo qui di seguito:

Da anni Zero Waste Italy lavora perché la strategia “rifiuti zero”, attualmente il modo più veloce ed economico attraverso cui i governi locali possono contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici, alla protezione della salute, alla creazione di posti di lavoro “verdi” e alla promozione della sostenibilità locale, sia diffusa ed ottenga nuove e numerose adesioni. Siamo convinti che la gestione sostenibile delle risorse passi attraverso il raggiungimento di tre obiettivi generali:
1. responsabilità dei produttori, a monte del processo produttivo: produzione e progettazione industriale;
2. responsabilità della comunità, a valle: modelli di consumo, gestione dei rifiuti e smaltimento;
3. responsabilità della classe politica, per coniugare responsabilità industriale e della comunità in un contesto armonioso.
Insomma riduzione, riuso e riciclo sono tre parole d’ordine di importanza fondamentale. Nel 1996, grazie al movimento “Non bruciamoci il futuro”, viene sconfitta l’ipotesi di costruzione di un inceneritore nel Comune di Capannori . Non ci accontentiamo del successo ma iniziamo a lavorare per la creazione di reali alternative all’incenerimento fondando il Centro di Ricerca Rifiuti Zero quale primo esempio di centro di questo genere in Europa. Proprio su questi temi abbiamo avviato un percorso a Capannori e nella nostra strada verso un futuro di sostenibilità abbiamo più volte collaborato con l’Associazione Comuni Virtuosi (di cui Capannori fa parte) e con i tecnici della ESPER nelle nostre iniziative di formazione tecnica degli aderenti al movimento rifiuti zero, in particolare quando abbiamo promosso l’introduzione della tariffazione puntuale nel Comune di Capannori ( uno dei 10 passi fondamentali della strategia verso rifiuti zero), anche grazie al prezioso e qualificato supporto tecnico della ESPER.
La tariffazione puntuale era l’obiettivo che, dopo l’adozione della raccolta porta a porta, ancora mancava a Capannori per garantire trasparenza ed equità contributiva agli utenti e permettere l’ulteriore ottimizzazione del servizio di raccolta con un conseguente contenimento dei costi e delle emissioni ad esso collegate. Un passo fondamentale, capace di scatenare reazioni sinergiche e virtuose non solo nella cittadinanza, ma anche nel tessuto produttivo. Le ormai numerose esperienze in Italia e soprattutto in Europa, come anche gli studi di ESPER riportati in questa pubblicazione, dimostrano: il meccanismo incentivante per cui si paga in base alla reale produzione di rifiuti, e dunque al reale utilizzo del servizio di raccolta, non modifica solo le abitudini del cittadino per quel che riguarda la raccolta e la gestione dei propri rifiuti, ma anche e soprattutto quelle di acquisto.
Anche a Capannori a seguito dell’adozione della Tariffa puntuale in cittadini privilegiano sempre di più l’acquisto di prodotti con meno imballaggi, con imballaggi facilmente differenziabili, di prodotti sfusi.
È quello che avviene dove la tariffa puntuale è attiva da molto tempo, come in Trentino Alto Adige. Gli esempi non mancano: la tariffazione puntuale è stata in grado, ovunque sia stata implementata, di attivare le migliori sinergie fra buone pratiche di riduzione, riuso e riciclo. Buone pratiche che devono essere condivise, diffuse, affinate ulteriormente. Questo è il lavoro che il movimento internazionale Rifiuti Zero (che in Italia conta su 218 amministrazioni locali impegnate ad applicare concretamente questa strategia) sta promuovendo incessantemente per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni ed anche l’azione di diffusione di buone pratiche che ESPER sta operando anche fuori dai confini nazionali, in Croazia, Slovenia e San Marino, sta contribuendo al consolidamento internazionale di questo percorso virtuoso.

Scarica “Dieci percorsi virtuosi verso Riduzione, Riuso, Riciclo e Tariffazione Incentivante”
Bassa Risoluzione – .pdf 4,5 MB
Media Risoluzione – .pdf 7 MB
Alta risoluzione – .pdf 30 MB

Versione Inglese
Bassa Risoluzione – .pdf  3,5 MB
Alta risoluzione – .pdf 30 MB

Ragusa – ll consiglio comunale approva all’unanimità il nuovo Piano d’Intervento e gli atti di gara

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 17 dicembre ha approvato all’unanimità il nuovo Piano d’Intervento per la raccolta rifiuti, i relativi atti di gara e la Presa d’Atto dell’avvenuta approvazione da parte della Regione Sicilia. Dopo anni di affidamenti diretti e proroghe (sistema che ha anche attirato l’attenzione della magistratura, come dimostra questo articolo del Corriere di Ragusa), il servizio è nuovamente messo a gara.
Tra gli aspetti più innovativi del nuovo servizio si possono evidenziare i seguenti:

  • il servizio porta a porta esteso a tutta la città con supporto di nuove tecnologie e la distribuzione ad ogni singola utenza di contenitori impilabili comodi e funzionali nonché la contestuale di tutti i bidoni condominiali e dei cassonetti stradali;
  • il passaggio alla tariffazione puntuale che si basa sul principio europeo “chi inquina, paga” (la bolletta viene calcolata sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotta). Una modalità di tariffazione più equa (ogni cittadino pagherà in base ai propri comportamenti: più saranno virtuosi più basso sarà l’importo della bolletta), trasparente (i cittadini possono conteggiare i propri conferimenti e confrontarli con quelli riportati in bolletta), incentivante (per i cittadini più virtuosi, che si vedranno applicare degli sconti in bolletta per l’amministrazione che vedrà annullarsi o quasi i casi di contestazione, per l’azienda che avrà la possibilità di ottimizzare il servizio).

La riorganizzazione del servizio e la sua conseguente ottimizzazione delle risorse metterà la Città e i cittadini in condizioni di poter ottenere una serie di benefici di tipo economico, ambientale e di decoro urbano.

Tra gli effetti positivi dell’applicazione della tariffazione puntuale applicata in sinergia con la raccolta porta a porta, si possono evidenziare soprattutto i seguenti:

  • l’incentivazione economica al minor conferimento di rifiuti indifferenziati non riciclabili stimola una maggiore consapevolezza dei cittadini verso comportamenti virtuosi, sia in fase di gestione dei propri rifiuti, sia in fase di acquisto (dove si è applicata la tariffazione puntuale si è registrato un cambio nelle preferenze d’acquisto, a favore di prodotti con imballi più ridotti, più ecologici, quando non addirittura sfusi).
  • una maggiore responsabilizzazione degli utenti rispetto alla qualità dei materiali conferiti che consente un aumento non solo della quantità della raccolta differenziata, ma anche e soprattutto della sua qualità, elemento fondamentale per ottenere il massimo dei corrispettivi sulla base dell’accordo nazionale ANCI-CONAI.
  • una maggiore responsabilizzazione del gestore e degli operatori del servizio rispetto alla auspicata riduzione dei costi complessivi grazie all’introduzione di meccanismi evoluti di penalizzazione al gestore (in caso di mancato raggiungimento dei risultati) ma anche di riconoscimento di premialità economiche (in casi di superamento degli obiettivi) da riconoscere agli operatori. Tali risorse aggiuntive deriveranno dai maggiori ricavi derivanti dall’auspicato aumento della qualità delle frazioni riciclate.

Come dichiara il Dott. Attilio Tornavacca quale direttore della ESPER, che ha supportato l’Amministrazione nella redazione del Piano, “il progetto del Nuovo Piano di gestione dei rifiuti della Città di Ragusa è attualmente il più avanzato ed ambizioso fra tutti i progetti nazionali ed europei a cui i tecnici di ESPER stanno lavorando, tanto da ottenere plausi e destare interesse anche a Varazdin in Croazia nel corso nella nostra presentazione in occasione del progetto finanziato dall’Unione Europea CENSE (Circular Economy from North to South Europe 2020 –  che mira a promuovere la cooperazione tra reti di città su tematiche chiave dell’Unione Europea ndr.) . Cogliamo l’occasione dell’approvazione del Piano per ringraziare in particolare l’Assessore all’Ambiente, Dott. Antonio Zanotto, per l’infaticabile opera di confronto, condivisione e supporto operativo che, coadiuvato dagli uffici tecnici del proprio settore, ha garantito in questi mesi dimostrando di credere profondamente nel carattere innovativo e nelle potenzialità di questo Piano portando avanti fino in fondo questa sfida”.

Il progetto, sviluppatosi a seguito di numerose occasioni di confronto che hanno coinvolto la cittadinanza, gruppi di interessi, associazioni di categoria e gruppi sindacali, rappresenta per la Sicilia un elemento di forte innovazione tanto che Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi, ha scelto il progetto del Comune di Ragusa come realtà campione, ovvero come progetto pilota per l’ottimizzazione della raccolta della carta e del cartone nel contesto siciliano. Come ha dichiarato il dott. Roberto Di Molfetta di Comieco, durante il proprio intervento durante conferenza tenutasi il 28 novembre scorso a Ragusa in occasione della a Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti “La scelta di affiancare e sostenere il progetto di Ragusa deriva dall’analisi e dalla valutazione estremamente positiva delle potenzialità di tale metodologia di intervento, dalla profonda e preventiva condivisione con le parti sociali e della elevata determinazione che caratterizza l’Amministrazione comunale ragusana”.

RASSEGNA STAMPA – Raccolta rifiuti, alla Cna di Ragusa presentato il nuovo piano d�intervento

E’ risultato molto partecipato, oltre settanta rappresentanti di piccole e medie imprese, l’incontro promosso dalla Cna territoriale di Ragusa nel corso del quale è stato illustrato il nuovo piano di intervento di raccolta dei rifiuti sul territorio comunale cittadino. L’appuntamento, introdotto dal presidente territoriale Giorgio Biazzo, con il supporto della responsabile organizzativa, Antonella Caldarera, ha contemplato la presenza dell’assessore comunale all’Ambiente, Antonio Zanotto, e del direttore dell’Esper, Attilio Tornavacca, che ha curato la stesura del piano in questione. E’ stato soprattutto quest’ultimo a scendere nello specifico e a spiegare che cosa cambierà. “Il messaggio che è passato – dice Biazzo – è che con il nuovo piano si pagherà in virtù di quello che si dà e non di quello che si produce. La raccolta, che sarà fatta con il sistema del porta a porta, spingerà dunque le imprese a rivedere le procedure di selezione interna dei rifiuti. Tutto ciò anche sulla scorta di un regolamento che dovrà essere predisposto. Abbiamo raggiunto in pieno l’obiettivo, quello cioè di avviare una prima sommaria informazione sulle metodiche di raccolta del rifiuto affinché le aziende sappiano come muoversi e ciò che le attende”. Saranno numerose le novità, così come illustrate da Tornavacca, mentre l’assessore Zanotto ha ribadito che comunque il Comune rimarrà vicino alle piccole e medie imprese soprattutto nella fase di start up con l’obiettivo di eliminare eventuali anomalie. “D’altronde – continua Caldarera – la riunione di giovedì pomeriggio è servita all’Amministrazione comunale per raccogliere alcune indicazioni da parte delle imprese con l’intento di apportare eventuali migliorie al sistema e attivare un piano di concertazione che consenta di eliminare al massimo i disagi che si potrebbero pure presentare quando si ha a che fare con delle procedure completamente nuove. E’ già predisposto, ad ogni modo, un altro incontro con l’Amministrazione comunale per approfondire tutte quelle questioni che rimangono poco chiare. E tutto ciò per consentire di appianare sul nascere eventuali incomprensioni”.

Fonte: Telenova Ragusa

RASSEGNA STAMPA – Il nuovo piano di intervento di raccolta dei rifiuti a Ragusa

E’ risultato molto partecipato, oltre 70 rappresentanti di piccole e medie imprese, l’incontro promosso dalla Cna territoriale di Ragusa nel corso del quale è stato illustrato il nuovo piano di intervento di raccolta dei rifiuti sul territorio comunale cittadino. L’appuntamento, introdotto dal presidente territoriale Giorgio Biazzo, con il supporto della responsabile organizzativa, Antonella Caldarera, ha contemplato la presenza dell’assessore comunale all’Ambiente, Antonio Zanotto, e del direttore dell’Esper, Attilio Tornavacca (foto), che ha curato la stesura del piano in questione. E’ stato soprattutto quest’ultimo a scendere nello specifico e a spiegare che cosa cambierà. «Il messaggio che è passato – dice Biazzo – è che con il nuovo piano si pagherà in virtù di quello che si dà e non di quello che si produce. La raccolta, che sarà fatta con il sistema del porta a porta, spingerà dunque le imprese a rivedere le procedure di selezione interna dei rifiuti. Tutto ciò anche sulla scorta di un regolamento che dovrà essere predisposto. Abbiamo raggiunto in pieno l’obiettivo, quello cioè di avviare una prima sommaria informazione sulle metodiche di raccolta del rifiuto affinché le aziende sappiano come muoversi e ciò che le attende».

Saranno numerose le novità, così come illustrate da Tornavacca, mentre l’assessore Zanotto ha ribadito che comunque il Comune rimarrà vicino alle piccole e medie imprese soprattutto nella fase di start up con l’obiettivo di eliminare eventuali anomalie. «D’altronde – continua Caldarera – la riunione di giovedì pomeriggio è servita all’Amministrazione comunale per raccogliere alcune indicazioni da parte delle imprese con l’intento di apportare eventuali migliorie al sistema e attivare un piano di concertazione che consenta di eliminare al massimo i disagi che si potrebbero pure presentare quando si ha a che fare con delle procedure completamente nuove. E’ già predisposto, ad ogni modo, un altro incontro con l’Amministrazione comunale per approfondire tutte quelle questioni che rimangono poco chiare. E tutto ciò per consentire di appianare sul nascere eventuali incomprensioni».

Fonte: Il Corriere di Ragusa