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Articoli

Cortina da luglio dice addio alla plastica

17 Giugno 2020/in EVIDENZA /da Sergio Capelli

Cortina dice addio alla plastica. A partire dal primo luglio le attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, le organizzazioni turistiche che nell’ambito della loro attività forniscono pasti e bevande, gli enti, i privati e le associazioni che organizzano feste, eventi e sagre, per la consumazione su aree e luoghi pubblici o aperti al pubblico nel territorio comunale, dovranno fornire esclusivamente stoviglie, cannucce, contenitori in materiale biodegradabile e compostabile. L’ordinanza comunale pubblicata oggi prevede, dunque, l’eliminazione della plastica monouso da parte di esercenti e realtà che operano sul territorio nella somministrazione di cibi e bevande, in linea con la “Strategia Europea per la plastica” varata dalla Commissione Europea a gennaio 2018. “L’uso della plastica monouso fa parte della nostra quotidianità ed è complesso invertire un’abitudine così diffusa e radicata – dice Paola Coletti, Assessore del Comune – Ma è nostro dovere contribuire alla riduzione a tutti i livelli dell’uso della plastica. Il riciclaggio non basta, è necessario ridurne la produzione. E spingere i produttori all’utilizzo di materiali non solo biodegradabili, ma compostabili, affinché l’impatto delle nostre azioni quotidiane non lasci tracce negative sul futuro”. Cortina si inserisce, dunque, “tra le località montane che tornano ‘alle origini’ anche nei rifugi dove, solo alcuni anni fa, era normale consuetudine utilizzare bicchieri e caraffe in vetro senza ricorrere alla plastica”.

Fonte: ANSA

https://esper.it/wp-content/uploads/2020/06/cortina.png 169 300 Sergio Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png Sergio Capelli2020-06-17 11:28:082020-06-17 11:28:13Cortina da luglio dice addio alla plastica

Torino tra le venti città europee che si impegnano a prevenire e ridurre l’inquinamento da plastica

28 Ottobre 2019/in /da S.Capelli

La città di Oslo, insieme alle città europee aderenti alla rete Eurocities, ha lanciato una dichiarazione congiunta che impegna le città a sviluppare una strategia e fissare obiettivi temporali per ridurre significativamente l’inquinamento da plastica nel proprio territorio entro il 2021.

Venti città hanno finora firmato la dichiarazione comune Oslo-EUROCITIES sulla riduzione dei rifiuti di plastica nelle città: Bergen, Braga, Bristol, Copenaghen, Firenze, Gent, Guimaraes, Amburgo, Helsinki, Malaga, Mannheim, Mezitli, Milano, Munster, Oslo, Porto, Reims, Torino, Varna e Saragozza.

La dichiarazione impegna le città firmatarie a produrre entro due anni un piano d’azione che vedrà le città orientarsi verso l’eliminazione o la riduzione significativa dell’uso di prodotti di plastica non necessari e del consumo di materie plastiche monouso; collaborare con le imprese e l’industria per incentivare una rapida trasformazione dal consumo di materie plastiche monouso a prodotti sostenibili; istituire sistemi per la raccolta differenziata di tutti i rifiuti di plastica. I vantaggi di questa mossa: una città molto più pulita, spiagge e corsi d’acqua più puliti, riduzione della necessità di incenerire i rifiuti di plastica, una delle principali fonti di emissioni di CO2 nelle città.

“L’Unione Europea ha adottato misure ambiziose per ridurre urgentemente l’uso di materie plastiche monouso, incentivare il riutilizzo e il riciclaggio delle materie plastiche e spingere l’industria in un’economia circolare per le materie plastiche. Uno degli obiettivi chiave della strategia europea per la plastica nell’economia circolare adottata nel 2018 è che tutti gli imballaggi devono essere riutilizzabili o riciclabili entro il 2030. Le città europee hanno un ruolo chiave da svolgere mettendo in atto azioni di prevenzione dei rifiuti di plastica, implementandone un’efficace raccolta differenziata o organizzando la prevenzione e la pulizia dei rifiuti sul loro territorio”, afferma Olivier De-Clercq, responsabile delle politiche nella gestione dei rifiuti e Unità di riciclaggio, Direzione generale Ambiente, Commissione europea.

“I rifiuti di plastica non rispettano i confini nazionali ed è un problema globale che richiede soluzioni internazionali in diversi settori e attori della catena del valore, comprese le autorità locali- spiega Alberto Unia, assessora all’Ambiente della Città di Torino -. In ambito locale, la nostra Amministrazione comunale ha elaborato il piano Plastic free per eliminare la plastica da tutte le forniture comunali. Sono in corso azioni pilota nelle sedi degli uffici anagrafici e una revisione dei capitolati per la fornitura di distributori automatici all’interno degli uffici comunali”.

Le città stanno usando il loro potere di acquisto per eliminare gradualmente le materie plastiche monouso e incoraggiare l’uso di materie plastiche riciclate nei prodotti. Esse svolgono un ruolo chiave nel migliorarne la raccolta e il trattamento e molti stanno migliorando le pratiche di raccolta e gestione dei rifiuti.

La città di Oslo è la Capitale verde europea 2019, maggiori informazioni sono disponibili qui: https://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/winning-cities/2019-oslo/

EUROCITIES è la piattaforma politica per le principali città europee. Mette in rete i governi locali di oltre 140 delle più grandi città d’Europa e più di 40 città partner che tra loro governano circa 130 milioni di cittadini in 39 paesi. www.eurocities.eu

Fonte: Eco dalle Città

https://esper.it/wp-content/uploads/2019/10/torino_plastic_free.png 169 300 S.Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png S.Capelli2019-10-28 15:53:012019-10-28 15:53:01Torino tra le venti città europee che si impegnano a prevenire e ridurre l'inquinamento da plastica

Ordinanze ‘plastic free’ a macchia di leopardo, la parola all’Anci

13 Agosto 2019/in Politiche, Prevenzione e riduzione, Prevenzione e riduzione, Prevenzione e riduzione /da S.Capelli

In Sicilia e in Puglia i Tar sospendono le ordinanze, in Abruzzo e in Sardegna invece rigettano i ricorsi dei produttori di plastica. Ne abbiamo parlato con Ivan Stomeo, delegato Anci Ambiente

Si sta rivelando un’estate conflittuale quella delle ordinanze plastic free. Da un parte comuni e regioni che si adoperano per adottare provvedimenti contro la plastica usa e getta tradizionale, dall’altra i produttori di plastica che fanno ricorso ai Tar per chiederne la sospensione, per motivi essenzialmente di mercato.
In mezzo i tribunali amministrativi e il Consiglio di Stato che non seguono un indirizzo univoco in attesa che l’Italia recepisca la direttiva europea. Ma non tutte le ordinanze sindacali sono state impugnate o sospese e così nei lidi della regione Puglia e in alcuni comuni si continuerà ad applicare il divieto mentre sul resto del territorio si potranno utilizzare piatti e bicchieri usa e getta.

E poi ci sono i comuni come Milano che hanno scelto un approccio più soft puntando sull’adesione spontanea degli esercizi commerciali.
Ne abbiamo parlato con Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano e delgato Anci all’Ambiente.

Le ordinanze comunali plastic free sono la via giusta per tutelare l’ambiente anticipando la direttiva comunitaria che forse non è ancora chiara a tutti?

Quando si va nella direzione di modificare gli stili di vita dei cittadini si incontrano sempre tante resistenze e tanti ostacoli, sia burocratici ma anche e soprattutto da coloro che in quel determinato prodotto, in questo caso la plastica, hanno investito tante risorse economiche. Ci vuole pazienza, determinazione e costanza per far comprendere che è meglio utilizzare materiali compostabili che continuare con l’usa e getta tradizionale. Oppure ridurre le bottigliette in plastica invogliando i cittadini a bere l’acqua pubblica nei Comuni in cui “l’acqua del sindaco” è potabile.

In Sicilia e in Puglia i Tar sospendono le ordinanze, in Abruzzo e in Sardegna invece rigettano i ricorsi dei produttori di plastica. Mentre il Consiglio di Stato ha riabilitato l’ordinanza plastic free nei litorali pugliesi. Cosa ne pensa di questo scenario a macchia di leopardo?
Lo scenario a macchia di leopardo non piace a nessuno. Possiamo sicuramente sensibilizzare e incentivare gli operatori ad utilizzare materiali il più possibile compostabili. Dobbiamo spingere soprattutto i cittadini di scegliere esercizi commerciali che adottano politiche che vanno verso un’economia circolare o plastic free.

Qual è la posizione di Anci? Anticipare la direttiva europea oppure aspettare il 2021?

Principalmente bisogna spingere e chiedere agli organi competenti il recepimento della direttiva, ma nel frattempo non stare con le mani in mano. Dobbiamo impegnarci tutti quanti, soprattutto chi ha una responsabilità di governo delle comunità, affinché cambi la mentalità di utilizzo dei prodotti immessi sul mercato.  Va in questa direzione la proposta Anci nell’ambio dell’accordo con il Conai che in parte è ancora in fase di elaborazione. In vista del recepimento della direttiva sugli imballaggi e della direttiva che riduce l’utilizzo della plastica monouso, abbiamo chiesto di rivedere l’accordo 2 anni e mezzo dopo  la firma proprio per verificare se saranno necessarie modifiche e integrazioni.

State pensando di diffondere una guida, un vademecum o altro per chi intende emanare nuove ordinanze? 
Faremo certamente qualcosa nella direzione dell’economia circolare. Non ci sono alternative soprattutto in questo momento storico in cui il pianeta Terra è “malato”. Se continueremo così nel 2050 avremo nei nostri mari più plastica che pesce. Questo non possiamo permettercelo ne per noi ne per le generazioni future.
Se vogliamo che i cittadini seguano il nostro esempio dobbiamo essere noi sindaci a cambiare metodo e prodotti da acquistare.  Bisogna dare impulso ad un’economia locale sempre più verde, coinvolgendo il più possibile la comunità  anche attraverso l’introduzione della pratica del Green Public Procurement. Nei prossimi giorni l’impegno  impegno è quello di realizzare un progetto del GPP 2.0. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le comunità   all’acquisto  di prodotti e servizi verdi, al fine di ridurre ulteriormente il rifiuto prodotto e  l’emissione di gas nocivi . C’è tanta strada da fare i sindaci devono diventare i protagonisti di questo cambiamento.

Fonte: Tiziana Giacalone per Eco dalle Città

https://esper.it/wp-content/uploads/2019/08/ordinanzeplasticfree.png 169 300 S.Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png S.Capelli2019-08-13 15:38:322019-08-13 15:38:32Ordinanze 'plastic free' a macchia di leopardo, la parola all'Anci

Lampedusa: il sindaco vieta la vendita di piatti e posate di plastica

9 Luglio 2018/in EVIDENZA, EVIDENZA, Politiche, Prevenzione e riduzione /da S.Capelli

L’ordinanza scatterà a fine agosto. “Dobbiamo proteggere il nostro mare dall’inquinamento”

 “Nelle isole di Lampedusa e Linosa saranno vietati la vendita e l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili e saranno vietati gli shopper, i sacchetti per asporto merci in polietilene”. Lo annuncia il sindaco Salvatore Martello che ne ha parlato durante un convegno sulla Pesca che si è tenuto questa mattina a Palazzo dei Normanni, a Palermo. “Abbiamo deciso di adottare questo provvedimento per diversi motivi: ci sono disposizioni comunitarie in questa direzione, e soprattutto c’è la necessità di facilitare la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti, e di limitare l’inquinamento da plastiche del nostro mare, che sta avendo pesanti ripercussioni anche sulla fauna marina e di conseguenza sulle attività legate alla pesca”, ha detto Martello.

L’ordinanza sindacale che stabilisce il divieto di vendita e utilizzo di stoviglie, bicchieri e posate monouso non biodegradabili entrerà in vigore il 31 agosto. Stesso discorso per gli shopper che dovranno essere sostituiti da sacchetti in carta o tela o altro materiale idoneo. “Capisco che per residenti, turisti, attività commerciali e artigianali sarà una ‘piccola rivoluzione – ha aggiunto Martello – ma è un provvedimento necessario: tutti noi dobbiamo imparare ad adottare nuove abitudini quotidiane per rispettare l’ambiente e migliorare la qualità della vita”. Nel corso del suo intervento al convegno, Martello ha ricordato che per i pescatori che aderiscono ai Co.Ge.Pa. sono previste misure in collaborazione con i Comuni di provenienza per incentivare la raccolta di plastiche individuate in mare e il loro conferimento in appositi siti”.

Fonte: La Repubblica
https://esper.it/wp-content/uploads/2018/07/lampedusa_plasticfree.png 169 300 S.Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png S.Capelli2018-07-09 09:49:432018-07-09 09:49:43Lampedusa: il sindaco vieta la vendita di piatti e posate di plastica

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