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CGIL “Tariffa Puntuale ed operatori al centro del progetto: la via della virtuosità passa da questi punti”

Si è tenuto il 28 giugno 2019 presso il Museo archeologico di Olbia il convegno “Riduzione e riciclo dei rifiuti: Uno strumento per la valorizzazione del territorio”, organizzato dalla Funzione pubblica Cgil e dalla Cgil Gallura. «Per la Cgil – afferma Luisella Maccioni segretario della Funzione pubblica Cgil Gallura – è possibile tenere insieme tutela dell’ambiente, legalità e creazione di lavoro. La fase storica attuale è attraversata da due profonde transizioni: quella ambientale e quella tecnologica, che incideranno profondamente nei modelli di vita, nell’economia e inevitabilmente nel lavoro, e che dunque dobbiamo imparare rapidamente a gestire. Ed è questa una sfida che possiamo vincere solo con un’azione integrata che tenga assieme sviluppo, ricerca di piena occupazione, rispetto del pianeta e diritti umani».

La relazione tecnica del convegno è stata illustrata dal Direttore Generale di ESPER, dott. Attilio Tornavacca, con un intervento dal titolo “Le migliori pratiche a livello europeo e nazionale per l’adozione della tariffazione puntuale e la corretta incentivazione degli utenti e degli addetti alla raccolta differenziata”.

Tre i concetti base esplicitati dal Dott. Tornavacca. In primo luogo, a valle di una azione di riduzione della produzione dei rifiuti e di un aumento del riutilizzo e del riuso, il necessario superamento della percentuale di raccolta differenziata come unico indicatore di bontà del servizio. “Senza abbandonare l’indicatore percentuale, che non solo deve continuare ad esistere, ma deve essere continuamente aumentato – ha affermato il Direttore ESPER – si deve assumere come indicatore significativo anche la qualità della raccolta differenziata, ovvero abbassare il più possibile la percentuale di frazioni estranee all’interno dei materiali raccolti differenziatamente. Da questo oggi dipendono i contributi che i vari consorzi di filiera del Conai devono riconoscere alle amministrazioni locali, da questo dipende anche l’abbassamento dei costi del servizio”. In secondo luogo, la responsabilizzazione delle utenze e il contestuale meccanismo di incentivazione economica di quelle più attente nella separazione e nell’abbattimento del quantitativo di rifiuti indifferenziati, raggiungibile solo con l’applicazione della tariffazione puntuale. “Il meccanismo del “pago in base a quanti rifiuti conferisco” è stato implementato ormai da anni in gran parte dell’Europa del Nord, in molte parti d’Italia, ed è in costante diffusione – ha continuato Tornavacca – Funziona anche in città grandi e dall’elevata complessità urbanistica come Trento e Parma. La scelta di un’automazione della rilevazione attraverso l’apposizione di TAG RFiD UHF su contenitori fissi e sacchetti è la scelta tecnologica più premiante, a giudicare dalle esperienze italiane. Livelli di eccellenza possono essere ottenuti più facilmente con l’implementazione di un sistema di misurazione e tariffazione puntuale premianti per l’utenza, modulato sulla base della virtuosità dei comportamenti della stessa, ed introducendo sistemi di controllo dei percorsi (quali sistemi GPS sui mezzi)”.

In terzo luogo, il Direttore di ESPER ha sottolineato la centralità degli operatori per il raggiungimento di buone performances ambientali. “Quando si scrive un bando di gara – dichiara l’esperto – è necessario prestare moltissima attenzione alla figura degli operatori ecologici. Sono il cardine su cui si snoda l’intero servizio e sono determinanti per il raggiungimento di obiettivi di alto profilo. Proprio per questo ad oggi sistemi completamente automatizzati di raccolta hanno fallito in molte parti d’Italia: ai costi elevatissimi di acquisto e manutenzione (sono infatti spesso oggetto di vandalismi e danneggiamenti) si aggiunge il mancato controllo umano che troppo spesso fa di queste “isole ecologiche” dei veri e propri catalizzatori di abbandoni di rifiuti. Tornando alla centralità dell’operatore ecologico, è sempre più necessario tutelarne la salute ed il comfort lavorativo. In un servizio che cambia costantemente e diventa più usurante, l’inserimento in appalto ad esempio di mezzi con guida a destra, aria condizionata, cambio automatico e soprattutto freni di stazionamento automatici (semplici optionals che evitano moltissimi infortuni) o di contenitori ergonomicamente adeguati, possono tutelare la sicurezza degli operatori ed incrementare la qualità del proprio servizio. Inoltre è auspicabile che il concetto di ‘corresponsabilità’, solitamente limitato al rapporto fra azienda appaltatrice e stazione appaltante, venga esteso agli operatori: al superamento di obiettivi contrattualizzati l’azienda riceverà una quota dei risparmi realizzati dall’amministrazione. Parte di questa cifra dovrà essere girata agli operatori. Così abbiamo fatto nell’appalto dell’ARO Bari 2 e i risultati sono stati eccellenti: percentuali di raccolta elevate e operatori premiati del loro buon operato con cifre sostanziose e incentivati a lavorare sempre meglio”.

Olbia: verso la tariffazione puntuale (superando il 70% di RD)

La Sardegna è senza dubbio una delle regioni italiane che più sta facendo verso una gestione sostenibile dei rifiuti. Sono sempre di più i Comuni che si attivano verso modelli virtuosi e l’isola ha raggiunto una media del 51%. La Regione si colloca così all’ottavo posto a livello nazionale, 9 punti sopra la media italiana e ben al di sopra di quelle del Sud, pari al 28,9%, e del centro (36,3%). E se è vero che la provincia con i risultati più meno buoni risulta essere quella di Olbia-Tempio, è altrettanto vero che proprio uno dei capoluoghi ha iniziato un percorso che lo ha portato velocemente a percentuali di molto superiori alla media regionale e nazionale.
Ne parliamo con l’Assessore all’Ambiente del Comune di Olbia, Giovanna Maria Spano

Buongiorno Assessore. Cominciamo dalla fine: i risultati ottenuti. Oggi Olbia viaggia, finalmente su percentuali di raccolta differenziata che possiamo definire senza dubbio “virtuose”.
Buongiorno. Si, in effetti è proprio così: attualmente abbiamo superato stabilmente il 70 % di RD. Non possiamo però nascondere che permangono alcune problematiche legate ad abbandoni di rifiuti in alcune zone del territorio per le quali abbiamo attivato un servizio di vigilanza e sanzionamento sempre più incisivo. Trattandosi di problemi pre-esistenti al cambio del sistema di raccolta, abbiamo ritenuto indispensabile non limitarci ad azioni repressive, ma abbiamo puntato anche sull’aspetto culturale: sono state realizzate e saranno proposte ancora, iniziative educative per le scuole e giornate ecologiche con i cittadini.

Risultati eccellenti, figli di un percorso lungo e tortuoso. Qual è stata la genesi di questi risultati?
Nel giugno 2011 all’insediamento della nostra nuova Giunta comunale, quale nuovo Assessore all’Ambiente, ereditai l’esito di una gara di igiene urbana piuttosto onerosa già bandita (ma non ancora assegnata all’unico soggetto che aveva partecipato alla selezione) ed un servizio di RD stradale tradizionale che permetteva di raggiungere circa il 30% di RD e mal soddisfaceva le esigenze di decoro urbano della nostra Città. Olbia è infatti ricca di insediamenti turistici molto conosciuti, tra i quali Porto Rotondo e Portisco, ed è dotata di infrastrutture che ne fanno un polo turistico molto importante per l’intera Isola. A partire dal nucleo storico del corso Umberto I, la città con il convulso incremento demografico degli anni settanta e ottanta, si è notevolmente espansa in ogni direzione.
Nel 2012 decidiamo quindi di affidare alla ESPER un incarico per individuare le possibili modalità di ottimizzazione del servizio bandito, che era un servizio misto stradale/ domiciliare che comportava grandi rischi di migrazione di rifiuti nelle enormi zone esterne al centro abitato principale, in cui, da progetto, sarebbero stati mantenuti i cassonetti. Oltre a questo, chiediamo alla ESPER di predisporre una ridefinizione economica dei servizi; contavamo così di ottenere due obiettivi spesso assai difficili da conciliare tra loro: una riduzione del paventato aumento dei costi dei servizi con l’applicazione del modello di raccolta misto previsto in sede di gara, e l’ottimizzazione e modifica del servizio per consentire l’applicazione della tariffazione puntuale a tutti gli utenti ed un miglioramento della qualità del nuovo servizio.

Si trattava dunque di andare a modificare un servizio già messo a gara, una procedura non banale. Come è andata?
Era necessario convincere della bontà delle scelte effettuate anche l’azienda affidataria del servizio, poiché si trattava di ricontrattazione e non di una semplice definizione di nuovi standard di servizio, che dovevano inevitabilmente essere concordati e non imposti all’attuale gestore del servizio. Fortunatamente, dopo una iniziale diffidenza e resistenza alle proposte di variazione, l’autorevolezza dei tecnici della ESPER e la volontà forte dell’amministrazione, riuscirono a fare breccia ed anche l’azienda appaltatrice, la Devizia SpA si è convinta della necessità di accogliere quasi tutte le richieste di variazione elaborate dalle ESPER. I risultati non si sono fatti attendere.

Quando è partito il nuovo servizio e quali sono state le modalità prescelte?
Puntando all’applicazione della tariffazione puntuale, non potevamo compiere scelte differenti da una raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale. Nel 2014 siamo partiti con l’applicazione della RD domiciliare nelle zone esterne al centro urbano principale, dove sarebbe dovuta invece permanere la raccolta stradale, e nel 2015 abbiamo completato l’estensione del servizio a tutto il territorio. Ad oggi non ci sono più contenitori stradali in tutto il territorio del nostro Comune. Anche nei condomini con molte famiglie abbiamo privilegiato la distribuzione di mastelli singoli e grazie anche ad innovativi sistemi di aggancio dei mastelli ogni famiglia potrà usufruire di un servizio comodo e personalizzato.

IL prossimo step è dunque la tariffazione puntuale?
Si, è il prossimo passo. Oggi il sistema è pronto per il passaggio ad una tariffazione basata sul principio, sancito dalle normative europee, secondo cui chi più inquina più paga. Uno specifico chip UHF applicato sui mastelli, lega indissolubilmente l’utenza a quel preciso contenitore e tale chip all’inizio viene utilizzato per multare chi non differenzia in maniera corretta. A regime servirà per il calcolo della bolletta con la tariffa puntuale. In questo modo, a brevissimo, potremo tenere fede all’impegno assunto con la sottoscrizione del protocollo “Verso Rifiuti Zero”, potendo applicare la tariffazione puntuale per ogni singolo utente servito.