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Articoli

Lampedusa: il sindaco vieta la vendita di piatti e posate di plastica

9 Luglio 2018/in EVIDENZA, Politiche, Prevenzione e riduzione /da S.Capelli

L’ordinanza scatterà a fine agosto. “Dobbiamo proteggere il nostro mare dall’inquinamento”

 “Nelle isole di Lampedusa e Linosa saranno vietati la vendita e l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili e saranno vietati gli shopper, i sacchetti per asporto merci in polietilene”. Lo annuncia il sindaco Salvatore Martello che ne ha parlato durante un convegno sulla Pesca che si è tenuto questa mattina a Palazzo dei Normanni, a Palermo. “Abbiamo deciso di adottare questo provvedimento per diversi motivi: ci sono disposizioni comunitarie in questa direzione, e soprattutto c’è la necessità di facilitare la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti, e di limitare l’inquinamento da plastiche del nostro mare, che sta avendo pesanti ripercussioni anche sulla fauna marina e di conseguenza sulle attività legate alla pesca”, ha detto Martello.

L’ordinanza sindacale che stabilisce il divieto di vendita e utilizzo di stoviglie, bicchieri e posate monouso non biodegradabili entrerà in vigore il 31 agosto. Stesso discorso per gli shopper che dovranno essere sostituiti da sacchetti in carta o tela o altro materiale idoneo. “Capisco che per residenti, turisti, attività commerciali e artigianali sarà una ‘piccola rivoluzione – ha aggiunto Martello – ma è un provvedimento necessario: tutti noi dobbiamo imparare ad adottare nuove abitudini quotidiane per rispettare l’ambiente e migliorare la qualità della vita”. Nel corso del suo intervento al convegno, Martello ha ricordato che per i pescatori che aderiscono ai Co.Ge.Pa. sono previste misure in collaborazione con i Comuni di provenienza per incentivare la raccolta di plastiche individuate in mare e il loro conferimento in appositi siti”.

Fonte: La Repubblica
https://esper.it/wp-content/uploads/2018/07/lampedusa_plasticfree.png 169 300 S.Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png S.Capelli2018-07-09 09:49:432018-07-09 09:49:43Lampedusa: il sindaco vieta la vendita di piatti e posate di plastica

Littering marino: un appello dalla COP22

21 Novembre 2016/in EVIDENZA, Non categorizzato, Politiche /da S.Capelli

Il materiale più diffuso tra i rifiuti che infestano il Mar Mediterraneo è la plastica. Lo denuncia l’Unep (il Programma delle nazioni unite per l’ambiente) e lo conferma l’attività di monitoraggio di Legambiente nel Mediterraneo, che ha coinvolto negli anni otto paesi costieri (Algeria, Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Turchia e Tunisia), nella raccolta dei rifiuti sulle spiagge e in mare evidenziando, in particolare, la presenza delle buste di plastica che costituiscono il 16% di tutti i rifiuti individuati(http://www.legambiente.it/marinelitter/). Ulteriori stime internazionali parlano addirittura di 25 milioni di sacchetti ogni 1000 km di costa.

Per questo motivo, a Marrakech, durante la ventiduesima conferenza internazionale sul clima, Legambiente ha lanciato l’appello, cui hanno aderito Kyoto Club e Alleanza‎ per un Mediterraneo sostenibile, con l’obiettivo di estendere la messa al bando delle buste di plastica con spessore inferiore ai 100 microngià in vigore in Italia, Francia e Marocco – che lo ha introdotto proprio quest’anno tra le decisioni di politica ambientale in vista della conferenza internazionale sul clima – a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Solo in Europa, ancora oggi, si utilizzano 100 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno, con un consumo equivalente di 190 milioni di tonnellate di petrolio per la loro produzione. La loro messa al bando, quindi, potrebbe ridurre di molto il loro utilizzo, i consumi di greggio e le conseguenti emissioni di anidrite carbonica che ne derivano. Lo dimostrano i dati relativi all’Italia, primo paese in Europa a mettere il bando ai sacchetti di plastica nel 2011, dove, nonostante il bando non sia ancora del tutto rispettato, ha comunque consentito in cinque anni una riduzione nel consumo di sacchetti di plastica del 55% (da 200mila a 90mila tonnellate/anno) e una diminuzione in termini di CO2 di circa 900 mila tonnellate.

Se il bando fosse esteso a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, i risultati in termini climatici sarebbero molto più rilevanti grazie alla consistente riduzione del consumo di greggio e alla diminuzione delle emissioni di CO2, con notevoli vantaggi anche per l’ambiente marino e costiero.

L’impegno di Legambiente insieme a Kyoto Club e Alleanza per un Mediterraneo sostenibile non si esaurisce quindi con la richiesta di messa al bando delle buste di plastica. Nel mirino degli ambientalisti anche le micro particelle di plastica utilizzate nei cosmetici e i cotton fioc non biodegradabili e compostabili, per cui a Marrakech insieme al bando, è partita la proposta della definizione di un piano per ridurre e riciclare la plastica in tutti i settori e una campagna internazionale per incrementare la raccolta differenziata.

https://esper.it/wp-content/uploads/2016/11/plastina_mare.png 169 300 S.Capelli https://esper.it/wp-content/uploads/2022/07/Esper-Societa-Benefit-300x146.png S.Capelli2016-11-21 16:27:192016-11-21 16:27:19Littering marino: un appello dalla COP22

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