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DL Aiuti ter: importanti novità sui commissariamenti

Da venerdì 16 settembre, con l’approvazione del DL Aiuti ter da parte del Consiglio dei Ministri, il Governo avrà la possibilità di sostituirsi ai Comuni che non realizzano impianti di trattamento dei rifiuti in virtù dell’articolo 23 del Decreto Legge che recita: Nei procedimenti autorizzativi non di competenza statale relativi a opere, impianti e infrastrutture necessari ai fabbisogni impiantistici individuati dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ove l’autorità competente non provveda sulla domanda di autorizzazione entro i termini previsti dalla legislazione vigente, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della transizione ecologica, assegna all’autorità medesima un termine non superiore a quindici giorni per provvedere”,

il DL prosegue affermando che: “In caso di perdurante inerzia, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro della transizione ecologica, sentita l’autorità competente, il Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta, al quale attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o i provvedimenti necessari”.

Si evince quindi che il Consiglio dei ministri può esautorare gli enti locali in modo da poter agire direttamente relativamente alle autorizzazioni per la costruzione di nuovi inceneritori, centri di trattamento dei rifiuti urbani, centrali eoliche e fotovoltaiche, andando oltre quelli che sono i veti paesaggistici espressi dalle locali Soprintendenze del Ministero della Cultura.

Tale scelta ripropone quindi il modello operativo dei commissari ad acta, molto utilizzato in passato da vari governi per affrontare una moltitudine di situazioni di emergenza in alcune regioni del centro e sud Italia. Lecito quindi attendersi posizioni contrapposte in merito alla reale efficacia di tale strategia. Alcune relazioni ed alcuni studi hanno infatti documentato l’esito assai poco soddisfacenti di diversi precedenti commissariamenti nel settore della gestione dei rifiuti. I commissariamenti delle Regioni Sicilia e la Campania possono costituire un esempio da esaminare attentamente. Si deve infatti considerare che spesso i commissari hanno operato in un clima ostile o di scarsa collaborazione.

Nel DL Aiuti vi sono inoltre importanti novità riguardo il fronte dell’economia circolare. Viene infatti stabilita la necessità di costituire a breve l’Organismo di vigilanza dei consorzi e dei sistemi autonomi per la gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi, composto da due rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico, due del Ministero della transizione ecologica, uno dei due con funzioni di Presidente, un rappresentante dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, un rappresentante dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, un rappresentante dell’Associazione nazionale dei comuni italiani. Il funzionamento di questo Organismo verrà stabilito con un regolamento ministeriale che dovrà essere emanato dal MiTE.

Proroga termini TARI e PEF al 31 maggio in arrivo con il “dl aiuti”

Con il prossimo “dl aiuti” in approvazione nei prossimi giorni, verrà introdotta una norma che collega il termine dell’approvazione degli atti legati al prelievo sui rifiuti (PEF, tariffe e regolamenti) – fissato dal “dl milleproroghe” al 30 aprile di ciascun anno – a quello del bilancio di previsione degli enti locali, quando quest’ultimo risulti prorogato ad una data successiva al 30 aprile.

Lo afferma il viceministro all’Economia Laura Castelli interpellata dall’Ansa a Montecitorio, in risposta alle molteplici richieste dei Comuni e dell’Anci che chiedevano da tempo un allineamento tra i termini di approvazione dei provvedimenti relativi al prelievo sui rifiuti (PEF, tariffe e regolamenti) a quelli del bilancio, che quest’anno sono stati prorogati al 31 maggio, anche per ottemperare alle nuove prescrizioni dell’ARERA che in materia di qualità del servizio rifiuti, aggiungono nuovi elementi di complessità ad un quadro regolatorio già di per sé molto complesso.

Il termine per le deliberazioni Tari sarà quindi posposto al 31 maggio 2022.

La norma in questione disporrà inoltre che i Comuni che abbiano già approvato i propri bilanci di previsione possano effettuare una semplice variazione di bilancio per recepire gli eventuali effetti della successiva deliberazione dei provvedimenti relativi alla TARI, anziché dover procedere ad una riapprovazione dello stesso.

Fonte: Fondazione IFEL