Coronavirus. Utilitalia: diminuzione produzione totale rifiuti del 14%

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito il Presidente dell’associazione Utilitalia Filippo Brandolini sul tema della gestione dei rifiuti collegata all’emergenza COVID-19

Il Presidente di Utilitalia Brandolini ha riferito che dallo scoppio dell’emergenza COVID-19 il servizio di raccolta dei rifiuti è proseguito senza interruzioni, con una riorganzizazione del lavoro per garantire la sicurezza  degli operatori. L’audito ha inoltre fornito alcune indicazioni circa l’andamento delle diverse tipologie di rifiuti: si è osservata una decisa contrazione della produzione sia di rifiuti speciali di origine industriale, sia di rifiuti assimilati, mentre sono aumentati i rifiuti domestici e il rifiuto organico (pur a fronte di una carenza di rifiuto verde), così come anche i rifiuti sanitari a rischio infettivo. L’audito, riferendosi alle stime esposte da Ispra in audizione davanti alla Commissione circa i rifiuti derivanti dall’uso di guanti e mascherine, ha dichiarato che si prospettano volumi tali  da non alterare gli equilibri del Paese in termini di smaltimento.

Brandolini ha inoltre fornito alcuni dati aggregati raccolti da 44 aziende associate che forniscono il servizio di gestione rifiuti a un totale di circa 12 milioni di cittadini, principalmente nel centro-nord Italia: tra il 21 febbraio e il 9 maggio, si è osservata una diminuzione media della produzione totale di rifiuti di circa il 14%, delle quantità di rifiuti differenziati di quasi il 13% e di rifiuti indifferenziati del 14,5%. L’audito ha inoltre riferito che alcuni flussi di rifiuti (plasmix, scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, combustibile solido secondario, fanghi di depurazione, fanghi di cartiera) solitamente gestiti in impianti esteri hanno subito un blocco a causa della chiusura delle frontiere: la situazione, secondo quanto riferito, è in via di normalizzazione.

Sul tema dei rischi di contagio connessi alla raccolta differenziata, Brandolini ha dichiarato che a suo avviso il blocco per i soggetti positivi al virus ha poggiato su valutazioni prudenziali. L’audito ha spiegato come spesso il trattamento dei rifiuti avvenga entro le 72 ore dalla raccolta, evidenziando tuttavia che in molte aziende la manipolazione dei rifiuti è oggi marginale. L’audito si è detto convinto che i dispositivi di protezione individuale in uso nelle aziende associate siano sufficienti a proteggere i lavoratori dal rischio biologico. Brandolini ha inoltre dichiarato di non avere evidenze circa un aumento dei livelli di contagio tra i lavoratori delle aziende associate.

«Rispetto alla gestione dei rifiuti collegata all’emergenza COVID-19, prendo atto di come oggi negli impianti di trattamento dei rifiuti i rischi di contagio siano ridotti: il virus non può modificare la scelta della destinazione finale dei rifiuti, visto il suo relativamente breve tempo di permanenza sulle superfici. Abbiamo inoltre appreso dal Presidente di Utilitalia che, anche sul fronte delle tipologie di rifiuto destinate spesso a impianti esteri, la situazione si sta di nuovo normalizzando. Auspico dunque che presto si possa tornare a operare senza bisogno di deroghe agli stoccaggi, e senza richieste immotivate di impianti particolari», dichiara il Presidente Vignaroli.

Fonte: Eco dalle Città

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