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Articoli

Avanza l’onda Plastic free

18 Febbraio 2019/in Economia Circolare, EVIDENZA, Prevenzione e riduzione /da ESPER

Da un capo all’altro d’Italia. Letteralmente.
Sono sempre di più le iniziative che portano all’abbandono della plastica. Le ultime registrate prevengono letteralmente dagli estremi del territorio italiano.
In Puglia la CNA regionale segnala che circa 200 balneatori pugliesi dalla prossima stagione ridurranno l’utilizzo di plastica monouso, che sarà sostituita da contenitori e attrezzi in cellulosa biodegradabile (bicchieri, posate e piatti) e utilizzeranno buste di carta.
Dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo del provvedimento per mettere al bando, a partire dal 2021, alcuni prodotti in plastica come posate, bastoncini cotonati e cannucce, per citarne alcuni, la CNA Balneatori Puglia – è detto in una nota – ha già cominciato a porre particolare attenzione alla graduale eliminazione di quei prodotti che costituiscono il 49% dei rifiuti marini. I circa 200 lidi della CNA Balneatori hanno quindi aderito a giornate di raccolta della plastica sulla battigia e dai fondali marittimi e si sono impegnati nel ridurre il ricorso a posate e piatti in plastica per la somministrazione di cibi e bevande.

Nel contempo la Regione Valle d’Aosta mette al bando la plastica nelle sue strutture. Pone altresì regole contro lo spreco alimentare in caso di organizzazione di buffet nell’ambito di eventi. Meno cibo e le eccedenze destinate alle associazioni.
«Riteniamo che quest’iniziativa sia rilevante dal punto di vista etico e della tutela ambientale – commenta Chatrian, Assessore all’Ambiente Regionale – vogliamo che l’Amministrazione regionale sia la prima a dare esempio di ‘best practices’. In questo caso sono volte a eliminare, certamente in maniera graduale, tutti gli articoli in plastica monouso utilizzati nelle varie strutture della Regione. Quest’azione dev’essere necessariamente supportata anche da tutti i dipendenti»

http://esper.it/wp-content/uploads/2019/02/plasticfree.png 169 300 ESPER http://esper.it/wp-content/uploads/2016/07/logo.png ESPER2019-02-18 09:02:412019-02-18 09:02:53Avanza l’onda Plastic free

Alliance to End Plastic Waste, le multinazionali contro il plastic-littering

18 Gennaio 2019/in EVIDENZA, Prevenzione e riduzione, Raccolta differenziata /da ESPER

Oggi nasce ufficialmente l’Alliance to end plastic waste (Aepw), un’alleanza composta per ora da quasi 30 multinazionali operanti in  Nord e Sud America, Europa, Asia, Africa e Medio Oriente, attive nella value chain dei beni di consumo e della plastica: produttori di materiali chimici e plastici, società di beni di consumo, retailer, aziende attive nel settore della trasformazione delle materie plastiche e società che si occupano di gestione dei rifiuti,  e «volta a proporre soluzioni innovative per contrastare la dispersione dei rifiuti di plastica nell’ambiente, in particolare negli oceani».

I soci fondatori di Aepw sono BASF, Berry Global, Braskem, Chevron Phillips Chemical Company LLC, Clariant, Covestro, Dow, DSM, ExxonMobil, Formosa Plastics Corporation USA, Henkel, LyondellBasell, Mitsubishi Chemical Holdings, Mitsui Chemicals, NOVA Chemicals, OxyChem, Procter & Gamble, Reliance Industries, SABIC, Sasol, Suez, Shell, SCG Chemicals, Sumitomo Chemical, Total, Veolia, Versalis (Eni) e PolyOne, e quindi l’Alleanza nasce con una dote sostanziosa: un investimento di più di 1 miliardo di dollari  e l’obiettivo di  destinare, nei prossimi 5 anni, 1,5 miliardi di dollari alla lotta ai rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente. L’Aepw «intende sviluppare e realizzare iniziative mirate per ridurre al minimo e gestire i rifiuti di plastica, promuovendo soluzioni per la plastica usata e contribuendo così alla realizzazione di un’economia circolare».

David Taylor, hairman of the Board, presidente e Ceo di Procter & Gamble e presidente dell’Aepw, ha sottolineato: «Come è risaputo, i rifiuti di plastica sono un elemento estraneo agli oceani e a qualsiasi altro ambiente naturale. Siamo di fronte a una sfida globale seria e complessa, da affrontare con la massima rapidità e con una leadership forte. La nuova Alleanza rappresenta il massimo sforzo realizzato sino a oggi per dire basta ai rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente. Vorrei invitare qualsiasi società, grande o piccola che sia, attiva in tutte le regioni e in tutti i settori, a unirsi a noi».

Secondo Ocean Conservancy, quasi l’80% dei rifiuti di plastica nell’oceano deriva da rifiuti prodotti sulla terraferma  e che, nella stragrande maggioranza dei casi, raggiungono il mare via fiume. E un recente studio evidenzia che oltre il 90% della plastica proviene dai 10 corsi d’acqua principali al mondo – 8 in Asia e 2 n Africa –  e il 60% dei rifiuti di plastica nell’oceano proviene da 5 Paesi del Sud-est asiatico.

Bob Patel, Ceo di LyondellBasell e vicepresidente dell’Aepw, aggiunge: «La storia ha dimostrato che, di fronte a sfide globali come questa, le azioni collettive e le collaborazioni tra industrie, governi e ONG possono dare origine a soluzioni innovative. Il problema dei rifiuti di plastica è evidente e suscita preoccupazioni in tutto il mondo. Deve essere affrontato e siamo convinti che sia arrivato il momento di agire».

L’Aepw  collaborato con il World business council for sustainable development come partner strategico e ha annunciato una prima serie di progetti e collaborazioni che riflettono le diverse soluzioni per eliminare la questione dei rifiuti di plastica, come le collaborazioni con le città, per «elaborare dei sistemi di gestione integrata dei rifiuti nelle grandi aree urbane in cui mancano le infrastrutture, in particolare lungo i fiumi che trasportano dalla terraferma all’oceano grandi quantità di rifiuti di plastica non gestiti».  Dall’Alliace dicono che «la realizzazione di questo obiettivo non potrà prescindere dal coinvolgimento di stakeholder e governi locali e porterà all’elaborazione di modelli replicabili ed economicamente sostenibili, applicabili in più città e regioni. L’Aepw cercherà di instaurare delle partnership con città situate in aree ad alta dispersione di plastica, provando al tempo stesso a collaborare con programmi preesistenti rivolti alle realtà urbane, come ad esempio il progetto STOP in Indonesia».

Un’altra iniziativa è la fondazione di The Incubator Network di Circulate Capital, «per sviluppare e promuovere le tecnologie, i modelli commerciali e gli imprenditori che combattono la dispersione dei rifiuti di plastica negli oceani e migliorano la gestione e il riciclaggio dei rifiuti con lo scopo di creare un programma di progetti su cui investire, concentrandosi inizialmente sul Sud-est asiatico».

L’Aepw punta anche a sviluppare un progetto informativo globale open-source, «fondato su dati scientifici, per supportare i progetti di gestione dei rifiuti a livello internazionale con raccolte di dati affidabili, misurazioni, standard e metodologie studiate per supportare governi, aziende e investitori a elaborare e accelerare le iniziative mirate a evitare la dispersione dei rifiuti di plastica nell’ambiente».  Per farlo l’Aepw valuterà la possibilità di collaborare con le principali istituzioni accademiche e con altre organizzazioni coinvolte nella raccolta di dati simili.

La nuova alleanza globale anti- plastica  punta anche a creare una collaborazione con organizzazioni intergovernative, compresa l’Onu, «per elaborare incontri formativi e workshop congiunti rivolti a funzionari governativi e leader comunitari per aiutarli a identificare e a perseguire le soluzioni più efficaci e localmente rilevanti nelle aree di massima priorità».

E’ previsto anche il sostegno a Renew Oceans il coinvolgimento e gli investimenti localizzati: «Il programma si concentra sui dieci fiumi identificati come responsabili della stragrande maggioranza dei rifiuti provenienti dalla terraferma agli oceani ed è strutturato in modo da bloccare i rifiuti stessi prima che giungano in mare aperto. Il lavoro iniziale supporterà il progetto Renew Ganga, supportato anche dalla National Geographic Society».

Jim Fitterling, Chief Executive Officer del gigante della chimica Dow, ha affermato: «Mantenere l’ambiente libero dai rifiuti è importante per il futuro di Dow e del nostro settore ma, soprattutto, è essenziale per il futuro del nostro pianeta. Quest’iniziativa riunisce società, governi, ONG e consumatori al fine di accelerare gli sforzi per promuovere l’innovazione, fornire risorse altamente necessarie e agire con determinazione per porre fine ai rifiuti in plastica nell’ambiente».

Nei prossimi mesi, l’Alleanza promuoverà ulteriori investimenti e favorirà il progresso in quattro aree chiave:  Lo sviluppo delle infrastrutture per raccogliere e gestire i rifiuti e per aumentare il riciclaggio dei rifiuti; Il supporto alle innovazioni per proporre e realizzare nuove tecnologie in grado di facilitare il riciclaggio e il recupero della plastica, generando valore dalla plastica già utilizzata; La formazione e il coinvolgimento di governi, aziende e comunità per mobilitare l’azione;  La pulizia delle aree con la maggior concentrazione di rifiuti plastici già presenti nell’ambiente, con un’attenzione particolare per i principali canali dei rifiuti, come i fiumi che li trasportano verso il mare.

Antoine Frérot, Ceo di Veolia e vicepresidente dell’Aepw, è convinto che «il successo si fonderà su collaborazioni e sforzi coordinati tra settori differenti: alcuni per creare un progresso a breve termine, altri che richiederanno investimenti maggiori, con tempistiche più lunghe. Per affrontare la questione dei rifiuti di plastica dispersi nell’ambiente e sviluppare un’economia circolare della plastica sarà necessaria la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nella value chain e l’impegno a lungo termine di società, governi e comunità. Nessuna nazione, società o comunità può risolvere il problema da sola».

Peter Bakker, Presidente e Ceo del World business council for sustainable development, conclude: «Anche se i suoi sforzi saranno globali, l’Alleanza potrà avere un impatto maggiore concentrandosi sulle aree in cui il problema è più rilevante, per poi condividere soluzioni e best practice in modo che il suo impegno possa amplificarsi ed estendersi a tutto il mondo».

Fonte: Green Report

http://esper.it/wp-content/uploads/2019/01/alliance_plastic_waste.png 169 300 ESPER http://esper.it/wp-content/uploads/2016/07/logo.png ESPER2019-01-18 09:59:022019-01-18 09:59:02Alliance to End Plastic Waste, le multinazionali contro il plastic-littering

Le tasse sulla plastica monouso piacciono agli inglesi

22 Agosto 2018/in EVIDENZA, Politiche, Prevenzione e riduzione /da ESPER

Una consultazione pubblica avviata dal governo conservatore della Gran Bretagna su come delle tasse dedicate potrebbero affrontare il crescente problema delle plastiche monouso e del loro riciclo ha ricevuto ben 162.000 risposte e osservazioni. Il ministro del tesoro britannico, Robert Jenrick, ha detto che il governo sta studiando «incentivi intelligenti e intelligenti» per convincere i produttori di plastica ad assumersi la loro responsabilità.

I rapporti commissionati dal governo del Regno Unito e altri indipendenti  suggeriscono l’introduzione di un’imposta sui produttori e su alcuni prodotti in plastica usa e getta che potrebbe includere misure come una tassa sulle tazze di caffè monouso.

Rispondendo alla consultazione , il Tesoro britannico ha dichiarato di voler «promuovere un maggiore utilizzo della plastica riciclata nella produzione, scoraggiare la plastica che è difficile da riciclare – come la carbon black plastic– e ridurre la domanda di articoli monouso, comprese tazze da caffè e scatole da asporto».

Jenrick ha dichiarato di essere fortemente impressionato da sostegno dell’opinione pubblica a una possibile tassazione della plastica monouso e  che  «Le risposte che abbiamo ricevuto saranno utilissime per sviluppare i nostri piani per l’utilizzo del sistema fiscale per contrastarla. Il nostro dovere di lasciare l’ambiente in uno stato migliore di quello che abbiamo trovato è assolutamente chiaro e ciò che abbiamo mostrato oggi è un altro step importante per garantire un futuro più pulito e più verde per la Gran Bretagna«.

BBC News ricorda che «A gennaio, i parlamentari dell’Environmental Audit Committee called avevano chiesto il cosiddetto latte levy  per li bicchieri usa e getta», dopo che a gennaio la stessa commissione aveva rivelato che ogni anno ne vengono buttati via circa 2,5 miliardi. La presidente della Commissione,  Mary Creagh ha spiegato che «Quasi nessuno  viene riciclato e ne vengono gettati via mezzo milione al giorno  e i distributori di tazze di caffè non hanno intrapreso azioni per rimediare a tutto questo e il governo è rimasto con le mani in mano».

Infatti, alcuni ministri conservatori (probabilmente temendo di perdere voti) avevano messo in dubbio i vantaggi derivanti dal far pagare ai consumatori una tassa sulla plastica usa e getta, ma la consultazione voluta dal loro  stesso governo li ha smentiti: i consumatori/elettori sono in gran parte favorevoli e vogliono partecipare alla “guerra” contro i contenitori di plastica monouso che, secondo BBC News, in gran parte non possono essere riciclati.

A Friends of the Earth UK sono molto soddisfatti per la risposta dell’opinione pubblica e la campainer Emma Priestland ha detto che «Mette in evidenza la schiacciante richiesta di azioni più severe per affrontare il flagello dell’inquinamento da plastica. I ministri hanno ora un fortissimo  mandato per utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione, comprese la tassazione e le normative, per imporre ai rivenditori e ai produttori di arginare la marea dell’inquinamento da plastica che scorre nei nostri fiumi e mari”.

Hugo Tagholm, di Surfers Against Sewage, conclude: «Questa è una chiara indicazione della voglia dell’opinione pubblica di ulteriori interventi fiscali per contribuire a ridurre l’inquinamento da plastica che grava sul nostro ambiente, dalle strade del centro città, alla campagna e fino ai nostri oceani».

Fonte: GreenReport

http://esper.it/wp-content/uploads/2018/08/uk_plastic_tax.png 169 300 ESPER http://esper.it/wp-content/uploads/2016/07/logo.png ESPER2018-08-22 10:00:022018-08-22 10:00:02Le tasse sulla plastica monouso piacciono agli inglesi

Pollica: stop alla plastica, si passa al compostabile

29 Luglio 2018/in Politiche, Prevenzione e riduzione /da ESPER

Si era iniziato lo scorso 3 luglio, con l’emissione dell’ordinanza “Pollica Plastic free” che impone alle attività ristorative e ricettive del territorio il divieto di uso di materiali plastici non compostabili. Una decisione a lungo sponsorizzata da Legambiente Campania e in collaborazione con il Museo Vivo del Mare di Pioppi e Vele. L’ordinanza, immediatamente operativa, permetteva alle attività l’esaurimento della merce in magazzino.
Oggi il Comune, da sempre noto per l’impegno ambientalistico (nel 2010 l’allora Sindaco Angelo Vassallo cadde vittima di un attentato di stampo camorristico probabilmente legato alle sue attività ambientalistiche sull’area del porto), passa alla fase 2: la distribuzione di stoviglie e bicchieri compostabili alle prime 25 attività commerciali.
La campagna è sostenuta da Ventuno Cooperativa Sociale, start up per la rivendita di prodotti ecologici e compostabili nata dall’impegno di familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata, e dal gruppo Novamont, azienda italiana leader nella produzione di bioplastiche e biopolimeri.

http://esper.it/wp-content/uploads/2018/07/pollica.png 169 300 ESPER http://esper.it/wp-content/uploads/2016/07/logo.png ESPER2018-07-29 12:59:152018-07-29 12:59:15Pollica: stop alla plastica, si passa al compostabile

Lampedusa: il sindaco vieta la vendita di piatti e posate di plastica

9 Luglio 2018/in EVIDENZA, Politiche, Prevenzione e riduzione /da ESPER

L’ordinanza scatterà a fine agosto. “Dobbiamo proteggere il nostro mare dall’inquinamento”

 “Nelle isole di Lampedusa e Linosa saranno vietati la vendita e l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili e saranno vietati gli shopper, i sacchetti per asporto merci in polietilene”. Lo annuncia il sindaco Salvatore Martello che ne ha parlato durante un convegno sulla Pesca che si è tenuto questa mattina a Palazzo dei Normanni, a Palermo. “Abbiamo deciso di adottare questo provvedimento per diversi motivi: ci sono disposizioni comunitarie in questa direzione, e soprattutto c’è la necessità di facilitare la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti, e di limitare l’inquinamento da plastiche del nostro mare, che sta avendo pesanti ripercussioni anche sulla fauna marina e di conseguenza sulle attività legate alla pesca”, ha detto Martello.

L’ordinanza sindacale che stabilisce il divieto di vendita e utilizzo di stoviglie, bicchieri e posate monouso non biodegradabili entrerà in vigore il 31 agosto. Stesso discorso per gli shopper che dovranno essere sostituiti da sacchetti in carta o tela o altro materiale idoneo. “Capisco che per residenti, turisti, attività commerciali e artigianali sarà una ‘piccola rivoluzione – ha aggiunto Martello – ma è un provvedimento necessario: tutti noi dobbiamo imparare ad adottare nuove abitudini quotidiane per rispettare l’ambiente e migliorare la qualità della vita”. Nel corso del suo intervento al convegno, Martello ha ricordato che per i pescatori che aderiscono ai Co.Ge.Pa. sono previste misure in collaborazione con i Comuni di provenienza per incentivare la raccolta di plastiche individuate in mare e il loro conferimento in appositi siti”.

Fonte: La Repubblica
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Olanda: il primo supermarket plastic free

6 Marzo 2018/in EVIDENZA, Prevenzione e riduzione, Riciclo /da ESPER

La catena olandese di supermarket di alimentari biologici Ekoplaza ha inaugurato la scorsa settimana ad Amsterdam il suo primo negozio senza plastica. Come riferisce il Washington Post, tutti i 700 prodotti venduti nel negozio “Ekoplaza Lab” sono confezionati senza imballaggi plastici ma con vetro, metallo, carta o materiali biodegradabili e compostabili.

L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente l’utilizzo di plastica, che, nel caso degli imballaggi alimentari ha una durata effimera di utilizzo ma un impatto ambientale di gran lunga superiore. L’azienda è arrivata all’apertura del negozio plastic-free dopo una collaborazione lunga 3 anni con la fondazione Plastic Soup Foundation e con la ONG A Plastic Planet.

L’obiettivo è quello di allargare l’esperimento in tempi rapidi agli altri 74 punti vendita. Intervistato da Ninkamarketing.it, Hans Van Mierlo, il marketing manager di Ekoplaza, ha espresso qualche perleplessità sulla reale replicabilità presso altre catene della GDO: «Ciò che abbiamo mostrato qui è fattibile, scalabile e conveniente per i clienti. Per noi qualcosa che si adatta alla nostra visione. Ma potrebbe essere una lunga strada da percorrere per altre catene di supermercati».

il sito ufficiale di Ekoplaza

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