L’economia circolare del legno continua a crescere

Dalla cassetta di legno per l’ortofrutta alla cucina di casa nostra o dal pallet al mobile di design, il passo è breve grazie a una fetta dell’economia circolare che non si è mai fermata neanche durante la pandemia: Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno ha infatti garantito la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia. E se l’anno in corso presenta comunque incognite per il settore «dovute alla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando – come spiega Nicola Semeraro, presidente di Rilegno – I dati del 2019 confermano un trend di costante crescita, portando la raccolta gestita dal Consorzio al massimo livello mai raggiunto dal sistema».

Sono infatti 1.967.000 tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2019 dal sistema Rilegno con un incremento dei volumi del 1,77% sull’anno precedente, contribuendo in maniera ragguardevole al raggiungimento della percentuale del 63,11% nel riciclo degli imballaggi di legno, tra le più alte in Europa (il doppio del target fissato dall’Ue per il 2030, al 30%).

La gran parte di tutto questo materiale riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti, ma una quota importante, pari a 676.000 tonnellate, proviene dalla raccolta urbana realizzata attraverso le convenzioni attive con 4.545 Comuni italiani, dove confluiscono materiali provenienti dal consumo domestico come vecchi mobili, cassette per la frutta o per vini e liquori, fino ai tappi in sughero.

A livello territoriale le Regioni con i maggiori volumi raccolti sono la Lombardia con 484mila tonnellate (circa il 25% del totale), l’Emilia-Romagna con 278mila, il Piemonte con 171mila, il Veneto con 162mila e la Toscana con 152mila.

C’è poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione, e in costante crescita: sono ben 839.000 le tonnellate, ovvero oltre 60 milioni i pallet usati, riparati e ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi al consumo.

Una volta raccolto e avviato a riciclo, la gran parte del legno viene poi effettivamente riciclata nell’Italia del nord: è grazie a questi impianti industriali che il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pannelli OSB, pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.

Una filiera che offre ancora importanti margini di sviluppo, sostenibile. «Questa paralisi mondiale dovuta al Covid-19 ci costringe a rivedere i nostri stili di vita e le nostre scelte a tutti i livelli, di Governo, di impresa e anche individuali orientandoli ai valori e ai principi della sostenibilità, della protezione dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo. E dal momento che la sostenibilità passa anche dai materiali che utilizziamo – conclude Semeraro – siamo convinti che il legno sia il materiale su cui puntare per un futuro ecosostenibile. Naturale, sostenibile per eccellenza, circolare e riciclabile all’infinito, il legno è certamente la risposta migliore per un’economia che vada di pari passo con il rispetto dell’ambiente e dell’uomo».

Qualche dato nel merito: una ricerca del Politecnico di Milano condotta lo scorso anno ha stimato che questo sistema genera un impatto economico di circa 1,4 miliardi di euro (che salgono a circa 2 miliardi considerando oltre al recupero e riciclo anche il riutilizzo), 6mila posti di lavoro e soprattutto un “risparmio” in termini di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.

Fonte: Greenreport

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