Patto europeo sulla plastica: anche l’Italia vi aderisce

Il Patto europeo sulla plastica prevede che entro il 2025 tutti gli imballaggi in plastica e i prodotti in plastica monouso siano progettati per essere riutilizzabili e riciclabili, che la plastica vergine in prodotti e imballaggi si riduca di almeno il 20%, che aumenti la capacità di raccolta, selezione e riciclaggio del 25%, che si giunga almeno al 30% di materie plastiche riciclate per azienda.

Ridurre i rifiuti di plastica, utilizzare meno materie plastiche per i prodotti, riciclare e riutilizzare di più.

È questo l’obiettivo per cui 15 Paesi (tra cui l’Italia) e 66 Aziende e Organizzazioni hanno sottoscritto il 6 marzo 2020 a Bruxelles il Patto europeo sulla plastica (European Plastic Pact), una coalizione pubblico-privata che vuole realizzare un’economia europea delle materie plastiche veramente circolare, evitando i rifiuti di plastica e riunendo tutti gli attori della catena del valore.

Il Patto europeo sulla plastica, lanciato nel 2019 dai Paesi Bassi e dalla Francia con l’obiettivo di riunire Governi e Imprese a porsi come precursori nella ricerca di misure all’avanguardia per la gestione della plastica, ricalca il Global Committment della New Plastics Economy della Ellen MacArthur Foundation in collaborazione con l’UNEP, che opera dal 2018 e alla cui rete l’European Plastics Pact si unisce.

“È tempo di cambiare il gioco – ha dichiarato Stientje van Veldhoven, Ministro dell’Ambiente olandese – Se vogliamo affrontare i cambiamenti climatici, dobbiamo guardare oltre all’energia ai materiali. Dobbiamo iniziare a trattare la plastica come materia prima preziosa e tenerla fuori dai nostri oceani. Non è un compito facile. Abbiamo bisogno che l’industria chimica sviluppi plastica facilmente riciclabile. Abbiamo bisogno di più capacità di riciclaggio e abbiamo bisogno di progettare nuovi prodotti. Sono orgogliosa che oggi, con tutti questi leader, stiamo mettendo insieme i nostri sforzi per farlo funzionare“.

Gli aderenti al Patto europeo si impegnano a concentrarsi su 4 settori chiave.
– Riutilizzabilità e riciclabilità: progettare tutti gli imballaggi in plastica e i prodotti in plastica monouso immessi sul mercato per essere riutilizzabili ove possibile e comunque riciclabili entro il 2025.

– Uso responsabile della plastica: passare ad un uso più responsabile degli imballaggi in plastica e dei prodotti in plastica monouso, con l’obiettivo di ridurre i prodotti e gli imballaggi in plastica vergine di almeno il 20% (in peso) entro il 2025.

– Raccolta, selezione e riciclaggio: aumentare di almeno il 25% la capacità di raccolta, selezione e riciclaggio delle plastiche entro il 2025 e raggiungere un livello corrispondente alla domanda del mercato per la plastica riciclata.

– Uso di materie plastiche riciclate: aumentare l’uso di materie plastiche riciclate nei nuovi prodotti e imballaggi, in modo tale che entro il 2025 le imprese utilizzino nella loro gamma di prodotti e imballaggi almeno il 30% di materie plastiche riciclate (in peso).

La partecipazione al patto è volontaria, ma l’adesione comporta un impegno giuridico, con una apposita Segreteria che terrà traccia dei progressi segnalati ogni anno da tutti i firmatari.

“Abbiamo aderito con convinzione al Patto europeo sulla plastica – ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – La proposta di aderire ha subito suscitato il nostro interesse. Siamo convinti che una tematica così complessa come quella legata alla plastica, e il contrasto all’inquinamento prodotto, necessiti di strumenti condivisi tra i Paesi europei e tra i molteplici attori coinvolti nella gestione. Il Patto è uno strumento prezioso per affrontare meglio il ciclo della plastica, dalla progettazione dei prodotti alla produzione al corretto riciclo”.

“Del resto, siamo già pienamente attivi a livello nazionale – ha proseguito il Ministro – Stiamo lavorando, con i Ministeri competenti, a un Piano nazionale sulla plastica sostenibile. La campagna ‘plastic free’ del Ministero dell’Ambiente ha avuto numerosissime adesioni, inclusa quella del Quirinale. La legge ‘Salvamare’, già approvata alla Camera, è fondamentale per liberare il mare dai rifiuti e dalla plastica. Nel dl ‘Clima’, sono previsti fondi ad hoc per le macchinette mangia-plastica. Sono tutti tasselli per contrastare la plastica monouso e gli imballaggi in plastica. La riduzione dei rifiuti e il riciclo di quelli esistenti è la base per il nostro futuro”.

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