Zero Waste Movement: novità made in USA

Si tratta di una comunità di attivisti che propugnano attraverso internet e i social media la riduzione od eliminazione totale della produzione di rifiuti

Gli Stati Uniti sono il regno del consumismo e dello spreco, e producono una quantità incredibile di spazzatura di ogni tipo, che inquina l’ambiente e produce gas serra CO2, a causa dell’energia richiesta per il trasporto, lo smaltimento e il riciclo. Ma per reazione, negli Usa è nato anche lo Zero Waste Movement, il Movimento Rifiuti Zero. Una comunità di attivisti che propugnano attraverso internet e i social media la riduzione od eliminazione totale della produzione di rifiuti, attraverso un attento stile di vita.

Instagram, in particolare, è diventato il regno di una serie di influencer che, con belle foto e didascalie, raccontano tutti i giorni ai follower le tecniche per vivere producendo pochi rifiuti, e quei pochi tutti riciclabili. Il sito ambientalista TreeHugger ha provato a fare un elenco delle star dello Zero Waste sul social network.

Heather White di “Intentionalism” posta foto coloratissime che insegnano a fare candele di cera di soia e sciroppo di sambuco per i bambini. Tutti prodotti fatti in casa, molti con ingredienti coltivati nel proprio orto, evitando di comprare nei supermarket prodotti avvolti in chili di imballaggi.

Su “Going Zero Waste”, Kathryn Kellog racconta del suo timore quando chiede ai negozianti di poter usare le sue retine per l’ortofrutta, evitando di usare i sacchetti di plastica (oggetto di recenti polemiche in Italia). “Io penso, ‘e se dicono di no?’. Ma sapete una cosa? Quasi sempre mi sento rispondere ‘Che grande idea!’. La maggior parte delle persone è molto favorevole e recettiva all’idea di portarsi il proprio contenitore”.

La “Zero Waste Nerd” Megean Weldon di Kansas City propone ogni giorno una piccola azione per ridurre i rifiuti. Ad esempio, il 10 gennaio ha proposto di rifiutare cortesemente i gadget inutili (penne, tazze, magliette). Jonathan Levy di Los Angeles, ribattezzato “Zero Waste Guy”, si è preso invece la missione di denunciare gli sprechi di cibo. Il suo profilo Instagram abbonda di foto incredibili di frutta e verdura ancora commestibili buttate nei cassonetti.

Celia Ristow di “Go Litterless” insegna come fare regali usando solo oggetti compostabili e riciclati, mentre su “Girl Gone Green” Manuela Baron racconta come mantenere uno stile di vita a rifiuti zero anche viaggiando per il mondo.

E in Italia? Per chi vuole ridurre i rifiuti casalinghi, ci sono i due vademecum “Io non spreco”, sul sito www.politicheagricole.it del Ministero delle politiche agricole che ha anche premiato con 500mila euro progetti innovativi contro lo spreco alimentare, e “Waste Notes”, scaricabile dal sito della campagna www.sprecozero.it. Dritte anche sui libri: “Zero rifiuti in casa” di Bea Johnson, “Rifiuti zero” di Paul Connet, “Zero rifiuti” di Marinella Correggia, “Impatto zero” di Linda Maggiori, “Vivere a spreco zero” di Andrea Segrè.

Fonte: E-Gazette

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