RASSEGNA STAMPA – Focus rifiuti/3. Ecco quanto costerà il nuovo servizio di raccolta a Marsala

Tariffazione puntuale, raccolta porta a porta, bidoni e sacchetti con trasponder, centri di raccolta informatizzati, ecocentri itineranti. Questo in sintesi il piano dei rifiuti che è stato progettato dalla Esper per la città di Marsala e che il consiglio comunale dovrà approvare nelle prossime settimane. Un servizio che dovrebbe essere appaltato nei prossimi mesi, in vista della scadenza del contratto con Aimeri Ambiente. Sempre se non ci saranno novità dalla Regione, con l’accentramento delle gare d’appalto a Palermo e l’azzeramento dei poteri dei Comuni che, come Marsala, si sono costituiti in Aro. Nel frattempo Marsala va avanti con il progetto della Esper. Si tratta di un piano che prevede il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata il primo anni, e il 70% negli anni successivi.
In questo viaggio all’interno del piano d’intervento abbiamo visto quali sono le criticità dell’attuale sistema di raccolta, quali sono le soluzioni che consiglia di adottare la Esper.
Adesso vediamo però quali saranno i costi di questi servizi, che saranno tutti a carico dei cittadini attraverso il pagamento della TARI, la tanto odiata Tassa sui rifiuti.

I COSTI

Nel 2015 a Marsala la raccolta dei rifiuti, differenziati e indifferenziati, il loro trattamento e lo spazzamento della città, è costato 14.764.340 euro, una media di 168 euro ad abitante.

Nelle previsioni del Piano della Esper nella fase intermedia del nuovo corso, quindi il primo anno, il risparmio sarà del 9,94%. Quando il servizio entrerà a regime, invece, si prevede un risparmio del 15,7%. Nel primo anno si prevedono due passaggi di raccolta dell’indifferenziata, mentre quando il servizio entrerà a regime ci sarà un solo passaggio settimanale.
Queste riduzioni sono calcolate dalla Esper considerando anche il completo rinnovo del parco mezzi e dei contenitori. “Si è inoltre tenuto conto quindi di un costo di comunicazione pari a 3 euro IVA esclusa per abitante nel primo anno e di 1,5 euro a partire dal secondo anno per il mantenimento delle attività (distribuzione del calendario, sacchetti dell’umido ecc.)”.
In sostanza il costo totale nella fase intermedia dovrebbe essere, secondo le stime di 13.296.594,85 euro. Somma a cui si arriva considerando anche i costi, o i ricavi, sul trattamento delle varie frazioni. Ad esempio sono previsti ricavi per 656 mila euro l’anno per la plastica, nel primo anno, di 83 mila euro per le lattine, di 281 mila euro per carta e cartone, di 53 mila euro per il vetro, il che riduce il costo complessivo per le frazioni. Ma se per alcune frazioni, al costo della raccolta, si sottrae quello per il trattamento, ed entra in gioco la “vendita” dei materiali riciclabili, la stessa cosa non succede per le altre frazioni di rifiuti. Ad esempio per il Secco residuo ai circa 2,5 milioni di euro l’anno per la raccolta si aggiunge un costo di 897 mila euro. Per l’umido non è previsto nessun ricavo, anzi. Il costo per il trattamento è di 930 mila euro per il primo anno, e si aggiunge ai 2,3 milioni per la sua raccolta. Sono tutte stime valide per il primo anno del servizio.
Ecco nel dettaglio.

Una volta entrato a regime il costo annuo dovrebbe essere di 12.448.994,53 euro. In sostanza si dovrebbero risparmiare, sempre secondo le stime, circa due milioni di euro l’anno.
Ecco i costi del servizio a regime.

La raccolta dei rifiuti in fase intermedia costerà, quindi circa 13 milioni di euro, compresi i costi per il trattamento. La maggior parte della spesa sarà per la mano d’opera, circa 7 milioni di euro.

Una volta entrati a regime, prevede la Esper, i costi si ridurranno. Ecco il dettaglio.

GLI INVESTIMENTI
Il piano degli investimenti per il nuovo servizio prevede per la ditta che vincerà la gara l’acquisto di materiali, come sacchetti, bidoni, e mezzi. Le stime fatte dalla Esper prevedono un investimento annuale di 597 mila euro non ammortizabili per sachetti per la raccolta di secco residuo, umido, plastica. Circa 1 milione 394 mila euro serviranno per comprare bidoni, mastelli, container, e altro materiale ammortizzabile. Gli investimenti complessivi, ammortizzabili, per i mezzi per la raccolta, trasporto e i servizi accessori sono di oltre 5 milioni di euro. Per la raccolta si prevede un costo totale di 3 milioni 424 mila euro, per 5 autocompattatori, 4 minicompressori, 16 autocarri con vasca da 7 mc, 11 autocarri con vasca da 5 mc, 4 porter con vasca da 2 mc, 7 automezzi per movimentazione dei container, un furgonato tipo ecomobile, 2 ecocentri mobili.
Per lo spazzamento e i servizi accessori si prevede un costo complessivo di un milione 751 mila euro. Si parla di 8 motocarri a 3 ruote, 3 spazzatrici compatte da 4 mc, e tre spazzatrici medie da 6 mc, 2 autospurgo, 3 mezzi lavastrade con cisterna da 8 mc, un pulisci spiaggia grande, 2 autocarri da 7 mc, un mezzo con vasca da 25 mc e gru, 100 decespugliatori o soffiatori.

Questo, in sintesi, quello che prevede il piano. Saranno i consiglieri a decidere cosa farne, come trattarlo, come modificarlo. Martedì intanto ci sarà una seduta di consiglio comunale aperta proprio per parlare del nuovo piano dei rifiuti.

Fonte:TP24.it

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