Augusta contro gli sprechi alimentari

La riduzione degli scarti alimentari, insieme alla valorizzazione di quelli non eliminabili, è uno dei punti fissi di qualsiasi piano di prevenzione, come stabilisce la gerarchia delle azioni.

Se la prevenzione e la riduzione sono, come stabilito dalla direttiva europea  2008/98/CE, il primo passo per la corretta gestione dei rifiuti, quello degli scarti alimentari è un tassello fondamentale per agire efficacemente.
Lo sa bene la Francia che lo scorso maggio ha presentato una proposta di legge per obbligare i supermercati a donare il cibo avanzato. Ora il piano per ridurre gli sprechi alimentari si concretizza e i deputati francesi hanno votato la nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore nel gennaio 2016, all’unanimità.
Lo sa bene anche il Comune di Augusta che, con il supporto tecnico di ESPER e grazie ad un finanziamento del MATTM di 700mila euro, sta portando avanti un progetto di prevenzione e riduzione all’interno del quale il recupero degli scarti alimentari è un punto focale.
La prima azione che il Comune di Augusta metterà in campo sarà quella della valorizzazione degli scarti delle mense presenti sul territorio attraverso la diffusione ed il sostegno del compostaggio domestico e di comunità. Saranno coinvolte le famiglie e comunità con giardini, orti e spazi verdi privati; gli studenti, gli insegnanti ed il personale didattico delle scuole comunali; i detenuti e personale carcerario della Casa di Reclusione di Augusta. È prevista una riduzione attorno alle 340 tonnellate ad un anno dall’avvio della campagna, pari a quasi il 4% dell’intero rifiuto organico prodotto in un anno (escluso gli sfalci e le potature).
A regime, se tutte le famiglie della periferia usassero la compostiera e non conferissero al servizio di gestione dei rifiuti, si potrebbero prevenire fino a 680 tonnellate annue, quasi l’8% del rifiuto organico prodotto.

È inoltre prevista una campagna per la raccolta delle derrate alimentari ancora commestibili e pasti non consumati da vari soggetti della filiera agro-alimentare per destinarli ad enti assistenziali che assistono persone in condizioni di disagio e/o gestiscono mense per indigenti, sulla base della legge 155/03 detta “del Buon Samaritano”.
Con il potenziamento del “Progetto Pellicano”, attivato nel 2011 dalla Camera di Commercio, l’Arcidiocesi (attraverso al Caritas diocesana) e alcune Associazioni operanti nella provincia di Siracusa, l’obiettivo è quello di far fronte alle emergenze contingenti di accoglienza e sostentamento delle persone o dei nuclei familiari in condizione di disagio e formare e incrementare nella cittadinanza l’attenzione ai bisogni dell’altro, soprattutto del più debole.  Al Progetto Pellicano hanno già dato la propria adesione formale alcune sigle come la CNA, l’ASSOINDUSTRIA, l’API Siracusa, la Confcommercio, la Confcooperative, la Confesercenti, l’Unione Coltivatori, la Confagricoltura, la CIA, la Coldiretti, l’AGCI e i Sindacati dei lavoratori dipendenti CGIL, CISL, UIL e UGL.
Aderendo al progetto Pellicano il Comune accederà ad una rete di raccolta già parzialmente strutturata facendosi carico di attivare il circuito di recupero derrate e pasti nel territorio comunale, individuando i possibili donatori (mense aziendali, mense ospedaliere, refettori scolastici, hotel, ristoranti, società di catering, punti vendita gdo e commercio al dettaglio, mercati ortofrutticoli ), ma anche i soggetti beneficiari (onlus, associazioni…).
Sull’esempio del progetto BeeApp dell’Associazione Banco Alimentare Roma Onlus, il progetto sarà implementato facendo uso delle possibilità di comunicazione in tempo reale offerte dalle tecnologie web-based. In questo modo le segnalazioni di eccedenze alimentari arriveranno in modo istantaneo alle strutture caritative grazie a una piattaforma web sostenuta da una specifica app.
È prevista una riduzione intorno alle 510 tonnellate di rifiuto organico ad un anno dall’avvio della campagna, pari a più del 4% dell’intero rifiuto organico prodotto (escluso gli sfalci e le potature).
A regime si potrebbero prevenire fino a più di 1.020 tonnellate annue di rifiuto, pari a oltre il 12% dei rifiuti organici prodotti.

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